Il Magic Moment di Roger Federer prosegue anche a Miami. Lo svizzero batte per la quarta volta di fila Rafael Nadal, confermando di aver rovesciato gli equilibri della rivalità. Un break per set è sufficiente a regalargli il titolo numero 91. L'assalto al numero 1 ATP non è più un miraggio. “Quando sto bene, posso esprimere questo tennis”.

Undici anni dopo, Roger Federer completa di nuovo il “Sunshine Double”, la prestigiosa accoppiata Indian Wells-Miami. E' la terza volta che gli riesce, ma vale molto – molto! – di più rispetto a quelle del 2005 e 2006. Nonostante condizioni tecniche e ambientali diverse rispetto a Melbourne e Indian Wells, ha tenuto a bada Rafael Nadal per la quarta volta consecutiva, la terza in 63 giorni. Un ribaltamento totale negli equilibri della loro rivalità, specchio più sincero di un salto di qualità impressionante, che sta ridando a Federer tutto quello che gli infortuni gli avevano tolto. In una colorata finale del Miami Open, lo svizzero si è imposto 6-3 6-4 e ha confermato una superiorità piuttosto netta, chiudendo con un invidiabile +10 tra colpi vincenti ed errori gratuiti (29 a 19). Ed è interessante notare come Federer sia stato più bravo nel far fruttare il fondamentale più incisivo: a parità di vincenti con il rovescio, ne ha tirati 6 in più con il dritto (19 a 13). Dato non trascurabile, in una partita decisa da due break, uno per set. E i game di risposta, per Rafa, stanno diventando un problema. Come a Indian Wells, non ha mai strappato il servizio a Federer, anche se stavolta ha avuto quattro chance, due nel game d'apertura. Le avesse sfruttate, chissà…invece Federer, nonostante il caldo umido e la superficie più lenta, ha saputo disegnare lo schema tattico a lui più congeniale: prendeva l'iniziativa, e la via della rete, non appena ne aveva l'occasione. E se non c'era, sa la prendeva. Un bel dritto gli ha consegnato il break all'ottavo gioco, facilmente concretizzato nel game successivo.

UN TRIMESTRE DA URLO
A fine primo set, entrambi fuggivano negli spogliatoi per cambiarsi e trovare un po' di refrigerio da un clima terribile, che però non ha impedito di far registrare il sold out e un clima bello e festoso. La regia si è divertita a mostrarci striscioni, bandiere e cartelloni. In piccionaia c'era anche un tifoso italiano, giunto dalla Toscana appositamente per sostenere Federer. Nel secondo, il match è cambiato: i turni di servizio sono scivolati via più rapidamente (Federer ha addirittura raccolto dodici punti consecutivi). Rafa si è salvato sul 3-3, cancellando due palle break con due ottime giocate, poi Federer ha avuto un (minuscolo) momento di difficoltà sul 3-4, quando Nadal si è arrampicato sul 30-30. Niente di fatto: anzi, sul 4-4 ha trovato il break che ha definitivamente ucciso la partita. Una risposta lunga di Rafa spediva Federer in paradiso: per lui è il 26esimo Masters 1000, il 91esimo titolo complessivo. “Numero 1 a fine anno? Sarebbe bellissimo, ma c'è ancora molta strada – ha detto Federer ai microfoni di Brad Gilbert – quando sto bene e sono in salute, posso esprimere un tennis così. Per questo mi prenderò un break durante la stagione sul rosso, concentrandomi sul Roland Garros, l'erba e poi il cemento”. Il primo trimestre di Federer si chiude con un incredibile bilancio di 19 vittorie e 1 sconfitta, tutti i titoli più importanti in cascina. Non partiva così forte dal 2006, ma – come detto – questo avvio vale di più per tutto quello che c'è dietro, dall'età, agli infortuni, a quello che era diventato il tennis negli ultimi cinque anni. Adesso, nel 2017, il tennis è tornato ad essere di Roger Federer. E c'è poco altro da aggiungere.

ATP MASTERS 1000 MIAMI – Finale
Roger Federer (SUI) b. Rafael Nadal (SPA) 6-3 6-4