Gli Stati Uniti avranno molti difetti, ma non li si può accusare di scarsa memoria. Non ti perdonano niente, neanche se sei stato una leggenda del tennis come Bill Tilden. Per la seconda volta, una giuria della Pennsylvania ha respinto la proposta di realizzazione di una lapide commemorativa in onore a “Big Bill”, primo americano capace di vincere Wimbledon (nel 1920), nonché sette volte vincitore dei Campionati degli Stati Uniti (che nel 1968 sarebbero diventati Us Open). Per rendere l'idea della sua grandezza, una votazione effettuata qualche anno fa da Associated Press lo aveva nominato miglior giocatore della prima metà del secolo. Tuttavia, i sospetti e le accuse di pedofilia risalenti agli anni 40 ne hanno rovinato l'immagine. Già lo scorso anno, un pannello aveva respinto (con quattro voti contrari e solo uno favorevole) la realizzazione di una targa commemorativa presso il Germantown Cricket Club di Philadelphia, circolo dove Tilden era nato e cresciuto. Karen Galle, coordinatrice del programma, ha detto che il pannello si è espresso nuovamente a sfavore lo scorso febbraio, e che l'indicazione è stata confermata dalla Commissione il 22 marzo. “Mentre la sua carriera nel tennis e il suo talento sono indiscutibili, le condanne per la cattiva condotta sessuale nei confronti dei minorenni gli precludono qualsiasi tipo di riconoscimento” ha detto Howard Pollman, portavoce della Commissione che continua a negare gloria a Tilden. Pollman ha specificato che la mancanza di una lapide non cancella i risultati e i meriti di Tilden, ma una sua realizzazione potrebbe essere interpretata come una mancanza di rispetto verso le vittime di abusi sessuali.
ACCUSE TROPPO GRAVI
I problemi con la legge di Tilden risalgono al 1946, quando fu arrestato a Beverly Hills, California, dopo che un ragazzino di 14 anni fu bloccato mentre era al volante della sua auto. I poliziotti si resero conto che il ragazzo aveva i pantaloni abbassati. Tanto è bastato per accusare Tilden e a fargli trascorrere sette mesi in carcere. Come se non bastasse, è stato nuovamente arrestato nel 1949 con l'accusa di aver violato la libertà vigilata per essere stato colto in compagna di un altro minorenne e aver tentato di adescarne un terzo. Per questo secondo reato, ha passato 10 mesi in una casa di correzione. E' stata la rovinosa fine di un campione che negli anni precedenti compariva spesso in riviste, giornali e cinegiornali. Era amico di parecchie star di Hollywood e ha avuto l'onore di giocare presso la Casa Bianca, a seguito dell'invito dell'allora presidente Warren Harding. Ha scritto alcuni manuali di tecnica apprezzati ancora oggi, e si è battuto per cancellare l'immagine del tennis come uno sport d'elite. Ma i fatti degli anni 40 lo hanno condannato a un triste oblio, fino alla morte avvenuta nel 1953, a 60 anni di età. Dopo le accuse, gli tolsero l'associazione presso il Germantown Cricket Club e rimossero la sua immagine. Di recente, i club ha ripreso a onorare la sua memoria, convincendo un gruppo di abitanti di Philadelphia a spingere per la realizzazione di una targa commemorativa. Ma per adesso non c'è niente da fare: reati di cui si sarebbe macchiato sono stati ritenuti troppo gravi. In questo momento, a Philadelphia non ci sono tracce che ricordano la figura di Tilden, se non una fredda lapide nel cimitero cittadino.