Thomas Muster ha cambiato idea. Qualche mese fa, in occasione della Grande Sfida a Bari, gli avevamo chiesto se Dominic Thiem avrebbe potuto ambire al numero 1 ATP, magari sul lungo termine. “Non lo so, mi ci vorrebbe la sfera di cristallo” aveva detto il tre volte vincitore a Monte Carlo (1992, 1995 e 1996), nonché unico austriaco ad arrivare così in alto. Pur restando prudente, adesso è convinto che il suo erede possa ambire al bersaglio grosso, pur mantenendo un basso profilo. Ad appena 23 anni (ne compirà 24 a settembre: pochi, per il tennis attuale), Thiem vanta già una semifinale al Roland Garros e una partecipazione alle ATP World Tour Finals. Ormai è stabile tra i top-10 ed è tra i protagonisti più attesi per la stagione sul rosso. Intervistato dal portale tedesco “Tennisnet”, Muster si è detto fiducioso per il futuro del connazionale. “Può diventare numero 1, non ci sono dubbi – ha detto – però il cammino è duro. E' un top-10 con alti e bassi. Inoltre, in ogni settimana del 2017 deve difendere un bel gruzzolo di punti, cosa a cui non è abituato. Non credo si debba dire che deve fare questo e quest'altro. Il successo arriverà, ma non dobbiamo esaltarlo ora e poi farlo crollare. Bisogna dargli tempo, respiro, abbassare le aspettative”.
LA RACCHETTA LUNGA DI MUSTER
Thiem esordirà a Monte Carlo nella mattinata di mercoledì, impegnato contro Robin Haase in un match di media difficoltà. E' vero che ha parecchi punti da difendere, ma ha anche un anno d'esperienza in più e può contare, oltre a coach Gunther Bresnik, sul preparatore atletico Alex Stober, vero e proprio guru del settore. Muster non si è limitato a parlare di Thiem, ma ha detto la sua anche su Rafa Nadal (“Credo che molto dipenderà dal suo rendimento nei primi match su terra. Saranno importanti per la sua autostima”) e su Maria Sharapova: (“Non credo che possa vincere il torneo già a Stoccarda, ci saranno tutte le migliori. Al contrario, credo che durante l'anno ritroverà il suo livello”). Muster fece uno sforzo tremendo tra il 1995 e il 1996, in cui vinse moltissimi tornei per acciuffare il numero 1. Nel 1997 ha dato i primi segnali di crisi, salvo poi crollare l'anno dopo. “Quando sei stato numero 1, trovarti 20, 30 o 40 non ti soddisfa. Avrei potuto giocare ancora un po', avrei guadagnato un po' di soldi, ma non l'ho fatto. Non ne avevo più”. Ripensando alla sua carriera, Muster ha ricordato come sia stato capace di migliorare sui campi veloci, ma che certi progressi gli abbiano fatto perdere competitività sulla terra battuta. In effetti, dopo il successo a Miami nel 1997, sulla terra non ha più combinato granché. “Ho provato diverse soluzioni per migliorare sul veloce. Ce l'ho fatta utilizzando una racchetta più lunga e cambiando schema d'incordatura. I risultati sono arrivati, ma poi sono calato sulla terra battuta. Mi sono reso conto che la racchetta era troppo lunga e non potevo più cercare i miei angoli. Funzionava sul veloce, ma non sulla terra. E così sono tornato alla racchetta precedente, perché non era semplice utilizzare una racchetta corta sulla terra e una lunga sulle altre superfici. E' stato l'inizio della fine”.
L'OTTIMISMO DI BRESNIK
E' ancora molto lontana, invece, la fine della carriera di Dominic Thiem. Ne è convinto anche coach Gunther Bresnik. “La preparazione di Dominic sulla terra è stata spettacolare, abbiamo potuto lavorare su tutti gli aspetti”. Non solo tecnici, visto che hanno apportato qualche aggiustamento anche a racchetta e scarpe. Rispetto all'anno scorso, Thiem giocherà meno tornei: Monte Carlo, Barcellona, Madrid e Roma prima di recarsi a Parigi per il Roland Garros. Niente più ATP 250, ma occhi puntati su Parigi. “Per noi è il torneo più importante dell'anno. Tutti gli Slam contano, ma Dominic gioca al meglio sulla terra battuta”. Secondo Bresnik, il miglior Thiem si deve ancora vedere. E quello del 2017 è più forte di quello dell'anno scorso. “Non ha ancora raggiunto il suo zenit. Credo che abbia il livello sufficiente per vincere un grande torneo e non si parli di sorpresa. E' sempre stato molto veloce, mentre adesso è anche resistente. Negli ultimi 2-3 anni è diventato un uomo”. A proposito di aspettative….