Il vento malandrino ha dato una mano alla timida Ya-Hsuah Lee, ragazzotta che sembra un cartone animato e ha alcune movenze che ricordano un po' Marion Bartoli. Dotata di due fondamentali abbastanza potenti, è scesa in campo priva di responsabilità contro Sara Errani e per un po' ha dato l'illusione (alle sue compagne) di centrare l'impresa. Ma alla fine il punto che vale il World Group II (e probabilmente il nuovo World Group a 16 squadre) è arrivato: Sarita si è imposta 3-6 6-2 6-3 e ha evitato complicazioni in un weekend che non ne ha avuti, ma si è rivelato meno banale del previsto a causa (o grazie) alla Lee, classe 1995 e un passato da numero 186 WTA, mentre adesso langue al numero 298. Però, a sprazzi, il suo tennis vale di più. Quando poteva giocare da ferma, magari a favore di vento, si appoggiava sulle palle cariche di topspin della Errani e tirava un vincente dopo l'altro, sia di dritto che di rovescio. Saliva 3-1, si faceva riacchiappare, ma chiudeva il primo parziale col punteggio di 6-3, peraltro tirando un paio di ace in un delicato ottavo game. Il castello messo in piedi dalla Lee durava fino al 6-3 2-1, quando la Errani trovava finalmente il modo di adattare il suo gioco alle condizioni. Tra i punti-simbolo c'era il dritto vincente che la portava sul 3-2 nel secondo set, accompagnato da una sontuosa esclamazione: “Forza!!!”. Sara avrebbe vinto nove game consecutivi, mostrando qualche lampo tutt'altro che banale. Da parte sua, la Lee sentiva un fastidio alla gamba sinistra e se la faceva fasciare al termine del secondo set (“Ma il problema non riguardava la fatica di ieri, semplicemente mi sono sentita un po' stanca per la durezza del match di oggi” avrebbe detto dopo il match). Sul 4-0, la taipeana ha giocato un ottimo game e poi ha sfruttato il vento a favore che l'ha riportata sul 3-4.
SARA, ADESSO RISALI LA CHINA!
La faccenda avrebbe potuto complicarsi, ma la Errani ha messo in moto tutta la sua esperienza e ha sfruttato nel migliore dei modi gli ultimi due game, a favore di vento. E' stato importante evitare il 5-4: se la Lee avesse sfruttato la chance di restare in partita, il match avrebbe potuto complicarsi. Sara lo sapeva e ha agito di conseguenza: dopo l'ultimo errore, ha lanciato via la pallina in un gesto liberatorio, più di sollievo che di gioia. Regalando il primo successo alla Garbin in versione capitano, la Errani ha definitivamente preso in mano la squadra e avrà una responsabilità ancora maggiore nel 2018, quando – presumibilmente – sarà la numero 1 italiana anche nel ranking WTA, specie se Roberta Vinci dovesse ritirarsi a fine anno. Adesso deve rimettere in piedi la classifica: per farlo ripartirà dal torneo WTA di Istanbul, poi potrebbe andare a Rabat, tenendo conto che l'entry list di Madrid la tiene piuttosto lontana dal cut-off, anche delle qualificazioni. Non è escluso che arrivi una wild card, però la programmazione nell'immediato non è così semplice. Per questo, la wild card a Roma è importante, così come ogni singolo forfait che dovrebbe permetterle di giocare a Parigi. I due match di Parigi non danno particolari indicazioni tecniche, vista la mediocrità delle avversarie (salvo qualche sprazzo della Lee) e le condizioni un po' inusuali. Però, come ha detto subito dopo il match, l'importante era vincere ed evitare all'Italia l'incubo dei raggruppamenti zonali. Sarebbe stato un inferno pieno di sabbie mobili, da cui uscire sarebbe stato tutt'altro che semplice. Questo è il punto di partenza: se poi l'ITF ci farà un regalo, tanto meglio…
FED CUP 2017 – PLAY OFF WORLD GROUP II
ITALIA – TAIPEI 3-0
Martina Trevisan (ITA) b. Ya-Hsuah Lee (TPE) 2-6 6-3 12-10
Sara Errani (ITA) b. Chieh-Yu Hsu (TPE) 6-0 6-2
Sara Errani b. Ya-Hsuah Lee (TPE) 3-6 6-2 6-3