Tutto facile per Lucas Pouille al torneo ATP di Budapest. Il francesino, classe 1994, ha vinto agevolmente la finale contro il qualificato Aljaz Bedene, regalandosi il secondo titolo in carriera (lo scorso settembre si era imposto a Metz). La vittoria in Ungheria certifica il gran momento di Pouille, che la scorsa settimana era arrivato a tanto così dalla finale a Monte Carlo. “Sono molto felice di come ho cominciato la stagione su terra – ha detto Lucas – questi risultati mi trasmettono grande fiducia per il futuro. E' stata una grande settimana e ho avuto la bella sorpresa di trovare qualche francese in mezzo al pubblico. Per i prossimi tornei, il mio obiettivo è essere al 200% delle mie capacità: farò di tutto per essere pronto”. Come spesso accade, il vincitore di un torneo trova la forma ideale durante la settimana. All'esordio, Pouille aveva rischiato grosso contro Jiri Vesely, annullandogli un paio di matchpoint. Una volta trovata la condizione ideale, non ha lasciato scampo a Lorenzi in semifinale e a Bedene in finale. Quello contro il britannico non è un successo banale, poiché il buon Aljaz proveniva da 16 vittorie consecutive, compresi i due titoli Challenger a Sophia Antipolis e a Barletta.
IL DITO MALANDATO DI BEDENE
Per lui resta comunque un gran momento, che gli ha restituito una finale ATP a due anni e mezzo dalla prima (Chennai, gennaio 2015). “Sono un po' deluso perché avevo qualche problema a un dito, e questo mi ha impedito di colpire a meglio. Non sono mai stato vicino al livello che mi sarebbe servito per battere Lucas, ma lui sta giocando davvero bene – ha detto Bedene – se proprio dovevo interrompere la mia striscia, avrei voluto che accadesse contro un buon giocatore e una buona persona: Pouille è esattamente questo”. La finale non ha avuto storia: Pouille è scappato via sul 3-0 e ha mantenuto il break fino al 6-3 finale, peraltro sciupando tre setpoint sul 5-2. Se possibile, il divario è aumentato anche nel secondo, dove sei giochi di fila gli hanno permesso di chiudere in appena 64 minuti. Sarà contento Yannick Noah, capitano della Davis francese, che in Pouille ha trovato un giocatore di sicura affidabilità e sempre disponibile a rispondere alle convocazioni. Dopo un inizio di stagione così così, si propone come possibile outsider nei grandi tornei sul rosso, magari anche per quel Roland Garros che un francese non vince addirittura dal 1983.
ATP 250 BUDAPEST – Finale
Lucas Pouille (FRA) b. Aljaz Bedene (GBR) 6-3 6-1