Al Foro Italico è Di Sarra show: ormai lontana dall’attività internazionale, ha vinto quattro match in quattro giorni, conquistando l’ambita wild card. Proprio lei che aveva criticato la scelta di non invitare la Schiavone. Sicure di un invito anche Trevisan, Chiesa e Ferrando. (Foto Costantini/Sposito-FIT)L’occhio degli appassionati guarda altrove, come alla “prima” agli Internazionali d’Italia di Matteo Berrettini o al ritorno di Martina Trevisan, ma la favola dell’edizione 2017 delle pre-qualificazioni degli Internazionali d’Italia è quella di Federica Di Sarra. Classe 1990 da Fondi (Latina), ha abbandonato da qualche tempo i sogni internazionali e favore dell’insegnamento, e si era presentata a Roma con il “solo obiettivo di provare a divertirsi”, dopo aver vinto al CT Pescara uno dei tanti Open BNL sparsi per tutta Italia. Ma nel tennis la sorpresa è sempre dietro l’angolo, anche per gli stessi giocatori. E così un feeling insperato con i campi del Foro Italico l’ha resa la grande protagonista delle “pre-quali”: con i tutori a entrambe le caviglie e le sue racchette Babolat vecchie di cinque anni, la 26enne laziale ha battuto prima la giovane Federica Bilardo e la prima testa di serie Jasmine Paolini, poi si è confermata superando anche la svizzera Lisa Sabino e nel match decisivo per l’accesso alle wild card ha dato 6-2 6-1 alla ventenne toscana Jessica Pieri, una delle migliori speranze del movimento azzurro al femminile. Un poker di successi che sorprende (e fa un po’ riflettere sul livello delle nostre giovani) perché la laziale a certi livelli non si vedeva da un pezzo, tanto che nelle ultime tre stagioni ha disputato appena cinque tornei internazionali, preferendo dedicarsi a qualche Open, la scuola nazionale maestri e l’insegnamento a Velletri, nel circolo del fratello. Altro che un WTA Premier con in palio oltre due milioni di euro. “Sogno ancora di fare la tennista e sento di poter ancora dare molto a questo sport”, raccontava nel 2016. Tuttavia, a conti fatti la sua carriera internazionale è terminata da un bel po’, ma il bello del talento è che non muore mai.MAIN DRAW ALLA TREVISAN?
Chi l’ha (ri)vista in azione al Foro ha capito subito che il suo tennis è rimasto quello che in passato ha stregato vari appassionati, folgorati da tecnica perfetta, tante soluzioni e grande facilità di gioco. Un mix di qualità costretto a convivere con un fisico fragile che non le ha mai permesso di andare oltre la posizione numero 305 WTA, ma che sul match secco sa ancora essere determinante. Anche se non è una grande notizia per le giovani azzurre, la pre-qualificazione della Di Sarra dà ragione alla competizione: se l’obiettivo è quello di aprire una porta a più gente possibile, la storia della laziale è un bello spot. Vince la meritocrazia, anche nel caso di una giocatrice che – via social – non ha mai avuto paura a esprimere il suo malcontento verso alcune scelte della FIT, e di recente ha anche criticato la scelta di non assegnare una wild card a Francesca Schiavone. Non poteva sapere che una di quelle wild card sarebbe finita proprio a lei. Già certa di un posto, ora la laziale può addirittura sognare il main draw, partendo dal duello contro Cristiana Ferrando (nipote dell'ex top-40 Linda). Sarà la seconda apparizione a Roma per Martina Trevisan, che farà il suo ritorno nel torneo romano a 8 anni dalla prima partecipazione. La fiorentina aveva già giocato al Foro nel 2009, a sedici anni ancora da compiere, in quella che sarebbe poi rimasta l’ultima stagione della sua prima carriera, poi ripartita nel 2014. Dopo essere sopravvissuta alle insidie della prima fase, la mancina toscana ha battuto facilmente Alberta Brianti, confermando il suo ruolo di favorita per conquistare il tabellone. All’eterna “Tina” rimane invece la speranza delle qualificazioni: resta un posto, che la parmense dovrà contendersi con Pieri, Rosatello e Arcidiacono.LA "PRIMA" ROMANA DI BERRETTINI
La notizia del giorno è che nessuno dei nomi che passeranno ai due tabelloni principali sarà lo stesso dello scorso anno. Nel femminile era già certo, data l’eliminazione di lunedì di Claudia Giovine, mentre nel maschile lo è diventato con le sconfitte di Salvatore Caruso e Lorenzo Sonego, i due pre-qualificati della passata edizione, battuti rispettivamente da Gianluca Mager (6-4 2-6 6-2) e da Stefano Napolitano (7-6 6-4). Insieme al ligure e al piemontese, si sono già garantiti una wild card anche Andrea Arnaboldi e il romano Matteo Berrettini, forse la più grande speranza attuale del tennis azzurro al maschile. Il primo, che si qualificò nel 2015 e ha sfiorato la wild card per in main draw l’anno successivo, ha domato al tie-break del terzo il giovane Andrea Pellegrino, mentre il secondo ha battuto con un doppio 6-3 Daniele Capecchi, garantendosi l’esordio agli Internazionali d’Italia. Resta da capire se lo farà dalle qualificazioni o dal tabellone principale. Decisive le sfide di domani Berrettini-Mager e Napolitano-Arnaboldi: i vincitori conquisteranno un posto nel main draw, mentre per i perdenti ci saranno le qualificazioni. Restano in corsa per le “quali” anche i quattro sconfitti di oggi, che si contenderanno due posti: Caruso sfida Capecchi, mentre Sonego se la vedrà con Pellegrino. Ancora lontani dalla conclusione i tabelloni di doppio: oggi si giocano i quarti di finale, e solo le due coppie vincitrici accederanno al main draw degli Internazionali. Già annunciata, nel frattempo, l’altra wild card per il doppio femminile, assegnata alla coppia Errani/Trevisan.
PRE-QUALIFICAZIONI MASCHILI – Quarti di finale
Matteo Berrettini b. Daniele Capecchi 6-3 6-3
Gianluca Mager b. Salvatore Caruso 6-4 2-6 6-2
Stefano Napolitano b. Lorenzo Sonego 7-6 6-4
Andrea Arnaboldi b. Andrea Pellegrino 6-3 3-6 7-6
PRE-QUALIFICAZIONI FEMMINILI – Quarti di finale
Martina Trevisan b. Alberta Brianti 6-2 6-1
Deborah Chiesa b. Federica Arcidiacono 6-2 6-2
Federica Di Sarra b. Jessica Pieri 6-2 6-1
Cristiana Ferrando b. Camilla Rosatello 6-2 4-6 6-3
Circa l'autore
Post correlati
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...