Per la prima volta nella storia del Roland Garros la numero uno del mondo cade al primo turno: "colpa" di Angelique Kerber, che inciampa malamente contro Ekaterina Makarova e chiude la stagione sulla terra con appena due vittorie. Non sarà la peggior n.1 di sempre, ma nel 2017 sembra irriconoscibile. Può perdere la leadership WTA già a Parigi.ROLAND GARROS – Qualcuno con la memoria corta la definisce la peggior numero uno di sempre, dimenticandone alcune che non hanno mai vinto un torneo del Grande Slam e altre che sono state al comando per pochissime settimane, ma non si può certo dire che nel 2017 Angelique Kerber stia dimostrando di meritare la vetta conquistata con tanta fatica nella passata stagione. È come se dopo aver coronato il sogno rincorso fin da bambina, nella sua testa e nel suo gioco qualcosa si sia rotto. Definitivamente? Forse no, ma resta il fatto che nei primi cinque mesi “Angie” ha giocato solo una finale (persa), e deve salutare il Roland Garros già nella giornata inaugurale, battuta con un secco 6-2 6-2 da Ekaterina Makarova. Per la tedesca quello di Parigi è sempre stato lo Slam meno amico, con un solo quarto di finale raggiunto in dieci partecipazioni, perché sulla terra (parole sue) fa fatica a scivolare e non riesce a muoversi come su altre superfici. Ma per trovarla eliminata all’esordio per due anni consecutivi bisogna tornare addirittura al biennio 2007-2008, quando ancora si stava avvicinando al circuito maggiore. Nella storia del Roland Garros dei capitomboli alle favorite erano capitati, pure a una Serena Williams che nel 2012 si arrese subito a Virginie Razzano e due anni dopo cadde al secondo (anche se contro una emergente Muguruza), ma non era mai successo che a perdere al primo turno fosse la numero uno del mondo. Nel caso della Kerber non fa rumore solo il KO – anche se in realtà di rumore non ne fa quasi più – ma anche il punteggio di un match che l’ha vista sempre costretta a rincorrere, dall’inizio alla fine. Nel primo set è parsa irriconoscibile, mentre nel secondo è riuscita almeno a lottare, evitando una resa che poteva diventare molto più severa.NUMERO UNO A RISCHIO
Si ripete sempre che il vero grande segreto dei campioni è quello di saper alzare il livello nei momenti importanti, e pare proprio che la Kerber se lo sia dimenticato. Basta una statistica: dei sette game terminati ai vantaggi la numero uno WTA ne ha vinti appena due. Segno che quando conta veramente la differenza la fa quasi sempre l’avversaria. E se una come lei, che già non ha un tennis devastante, perde anche una delle sue qualità migliori e commette 25 errori gratuiti in sedici giochi, diventa avversaria battibile per tante. È come se i trionfi del 2016 l’abbiano proiettata in una dimensione che non le appartiene del tutto, e alla prima difficoltà sia crollata a terra incapace di reagire. Lo scorso anno le avversarie sapevano di dover dare il 101% per batterla, e a volte le poteva bastare. Dodici mesi dopo, invece, tutte scendono in campo consapevoli di avere una possibilità, e a guardare i risultati degli ultimi mesi sono in molt(issim)e a trovare il modo per non lasciarsela scappare. Di certo non l’ha fatto la Makarova, che era nella top-five delle peggiori avversarie possibili da affrontare al primo turno, e l’ha dimostrato sparando 27 colpi vincenti e presentandosi a rete con buona frequenza a raccogliere quanto di buono seminato coi piedi dietro la riga di fondo. Ora il tabellone della numero uno può provare a sfruttarlo lei, magari per regalarsi quel quarto di finale che ha raggiunto in tutti i Major tranne al Bois de Boulogne. La Keber, invece, saluta (finalmente!) la stagione sulla terra battuta con la miseria di due vittorie in quattro tornei, entrambe e Madrid, e torna di nuovo a casa col borsone pieno di interrogativi. Con l’augurio di non doverne accumulare di nuovi sull’erba, altrimenti il numero uno – che può già perdere, in caso di titolo della Halep o finale della Pliskova – diventerà presto soltanto un ricordo.
ROLAND GARROS – Primo turno femminile
Ekaterina Makarova (RUS) b. Angelique Kerber (GER) 6-2 6-2
Circa l'autore
Jannik Sinner, l’espressione dell’evoluzione tennistica
L’analisi di Massimo D’Adamo su Jannik Sinner dopo il successo alle ATP Finals, che ha confermato i tanti miglioramenti...