Francesca Schiavone cede con onore a Garbine Muguruza. Il ritiro a fine anno, tuttavia, non è più una certezza. “Dopo lo Us Open mi domanderò cosa voglio fare”. La spagnola le ha tributato l'onore delle armi. “E' una leggenda”.

Addio o un arrivederci? Per Francesca Schiavone non deve essere facile dire addio al campo Philippe Chatrier del Roland Garros, laddove è diventata Nostra Signora del Grande Slam. A maggior ragione, dopo aver giocato una buona partita. Il dubbio sul futuro è stato seminato in sala conferenze, dopo il 6-2 6-4 incassato da Garbine Muguruza. “Tornerò l'anno prossimo? Può essere. Non si sa mai. Voglio vivere questo momento, poi si vedrà come mi sento fisicamente. Non è facile alzarsi al mattino e trascorrere sei ore sul campo. Dopo lo Us Open mi domanderò cosa voglio fare”. Negli ultimi mesi è cambiato qualcosa. Lo scorso novembre, per sua stessa ammissione, Francesca aveva deciso che sarebbe stata la sua ultima preparazione invernale. Ma poi sono successe un po' di cose, sia dentro che fuori dal campo, che hanno riacceso la sua fiamma agonistica. Dunque, chissà. In effetti non c'è stata solennità nella sua uscita dal campo: ha salutato il pubblico, ma poi è scappata via, senza lasciare spazio alle lacrime. Chissà quante e quali emozioni avrà provato mentre si infilava nel tunnel degli spogliatoi. Forse, semplicemente, pensava alle occasioni sciupate in una partita che non era così impossibile. “Nei primi tre game non ho tenuto una palla in campo, sembravo una ragazzina di 15 anni – ha detto – ma poi ho pensato che era la diciottesima volta che giocavo qui”. E allora c'è stato un match: la Muguruza ha avuto bisogno di giocare bene, di strillare qualche “vamos” e restare concentrata, fino all'ultimo punto. La Schiavone si era riavvicinata dallo 0-3 al 2-3, poi il match è stato sospeso per una dozzina di minuti a causa del malore di uno spettatore. Lo stop ha spento la luce di Francesca, che ha perso 15 punti consecutivi e 20 dei successivi 21. La resa sembrava scritta quando, nel primo game del secondo set, ha commesso ben tre doppi falli.

GARBINE LA INCORONA: “E' UNA LEGGENDA”
Ma il tennis è strano, si sa. La Muguruza ha preso a sbagliare qualcosa, soprattutto con il dritto, e Francesca si è riavvicinata. Il match avrebbe potuto girare sul 3-2 Schiavone, quando la milanese (sostenuta a bordocampo da Arantxa Sanchez, occasionale coach) si è trovata 15-40 sul servizio della spagnola. Sulle palle break è stata brava Garbine: volendo trovare un rimpianto a tutti i costi, si può citare un passante sulla parità. Non era impossibile ma l'ha sparato quasi addosso all'avversaria, brava a giocare una volèe di puro istinto. Il break lo firmava la Muguruza sul 4-4, poi l'ultimo game era un mix di ansie e nostalgie. Francesca non si arrendeva e annullava tre matchpoint con la complicità della Muguruza (dritto in rete, dritto largo, pallonetto lungo). Nell'aria, in effetti, si respirava qualcosa di strano, come se l'impresa fosse possibile. Francesca non alimentava la poesia, sbagliava l'ultima volèe e salutava Parigi. Non siamo autorizzati a scrivere che è stato un addio: se davvero Francesca non tornerà, va bene così. Avrebbe salutato sul campo più importante, contro la campionessa in carica, ottima ragazza che l'ha trattata con rispetto e l'ha definita “leggenda”. “Sento il suo nome sin da quando ero molto piccola. Eppure gioca ancora ed è più in forma di tante altre giocatrici – dice la Muguruza, che al secondo turno avrà un test complicato contro Anett Kontaveit – come fa? Probabilmente ama alla follia il tennis. E' stato un match duro per entrambe”. Parlando della partita, la Schiavone ha ribadito che l'impresa non era impossibile. “Ma sono entrata in palla un po' tardi. Il primo set è stato troppo breve. Nel secondo non ho sfruttato le mie chance, ma ho costruito qualcosa”. Adesso, come Roberta Vinci, si prenderà qualche giorno di pausa, dopodiché penserà a Wimbledon. Perché quello col tennis, per Francesca, è un rapporto d'amore. “Oddio, a volte l'ho odiato! Diciamo è un grande rapporto, a volte di odio, a volte di amore. E' come quando sposi qualcuno”. E il futuro? Parliamone quanto vogliamo, ma probabilmente non lo conosce neanche lei. Sarà una scelta che terrà conto di più fattori: non solo la condizione fisica, ma anche quello che le dirà il cuore. Occhio: da 15 anni, Francesca Schiavone si diverte a sorprenderci. E se lo facesse ancora una volta?

ROLAND GARROS DONNE – Primo Turno
Garbine Muguruza (SPA) b. Francesca Schiavone (ITA) 6-2 6-4