Lorenzi gioca un buon match contro John Isner, ma l'americano tiene un livello superiore nei momenti decisivi e chiude in tre set. La differenza è nei dettagli: Paolo ha cercato di fare il massimo col servizio e di ridurre al minimo gli errori, ma in tre set ha raccolto solamente due palle-break: impossibile vincere. Adesso ripartirà da Caltanissetta.ROLAND GARROS – Li chiamano i dettagli che fanno la differenza. Paolo Lorenzi li conosce bene: sono quelli che insieme a tanto impegno l’hanno aiutato a rendere splendida una carriera nata per essere normalissima, ma anche gli stessi che spesso lo condannano negli incontri con avversari superiori. È successo anche contro mister ace John Isner, che fra cemento e terra non fa grossa differenza: lui pensa a mettere in campo più prime di servizio possibile e sparare forte il diritto, tocca agli altri cercare di trovare un modo per frenarlo. Sul pienissimo Campo 14 del Roland Garros non ce l’ha fatta l’azzurro, che ha giocato allo stesso livello per tre set, cercando di tenere altissima l’attenzione, ma li ha persi tutti, per pochi e piccoli dettagli, arrendendosi 6-3 7-6 7-6. La cronaca del duello è tutta lì: un paio di errori sono costati a “Paolino” il break sul 4-3 del primo set, un (brutto) rovescio in rete ha consegnato a Isner il 3-0 immediato nel tie-break del secondo, mentre altri due punti giocati in difesa hanno offerto al rivale la possibilità di sfondare col diritto, volare 5-0 nel tie-break del terzo e chiudere lì la questione Lorenzi. Non più di una manciata di punti in tutto, ma che il 32enne di Greensboro (reduce dalla semifinale agli Internazionali d’Italia) ha condito con 59 winner e si è fatto bastare per chiudere in due ore e dieci minuti, perché dal suo servizio di chance ne sono arrivate solamente un paio. Nei primi due set non ha sparato tantissimi ace, ma ha tenuto una percentuale talmente alta di prime che Lorenzi il profumo di break l’ha sentito solo nel terzo, quando gli ace sono diventati molti di più (21 a fine match), ma c’è stato un 15-40 sul 4-4, che poteva mandare il toscano a servire per il match. Invece Paolo non ci ha potuto fare nulla: sulla prima occasione ha risposto bene e profondo, ma Isner ha sparato un missile col diritto incrociato, mentre sul secondo il numero 22 ATP ha servito un kick terribile, impossibile da raggiungere.
ZERO RIMPIANTI: COSÌ ERA IMPOSSIBILE
Resta un po’ di rammarico perché alla vigilia il match sembrava possibile, ma le statistiche dicono che Lorenzi non poteva fare molto più. Doveva tenere il servizio il più possibile, e l’ha perso appena una volta. Doveva sbagliare il meno possibile, ed è riuscito a chiudere con soli 6 errori gratuiti, cifra da record per un match perso “straight sets”. Eppure non è bastato nemmeno ad allungare più di tanto la pugna, perché Isner è un gradino sopra anche sulla terra ed stato semplicemente più bravo, impeccabile nei tie-break (si era capito a Roma, dove ne ha vinti 7 su 8) e bravo a non commettere mai più di due gratuiti per game di servizio. Batterlo quando gioca così è roba per pochi anche sulla terra battuta. Pazienza. Lorenzi ha poco da recriminare, e chiude comunque un buon torneo, che l’ha visto finalmente conquistare la sua prima vittoria al Roland Garros. Raramente fa il colpaccio, ma pezzettino dopo pezzettino sta aggiungendo alla sua carriera tanti traguardi, con un best ranking che continua a migliorare. Era 35 lo scorso anno ed è diventato 33 due settimane fa, un po’ sottotraccia perché arrivato durante gli Internazionali d’Italia, mentre il toscano era fermo ai box per il problema al polpaccio. Ora Lorenzi andrà al ricco Challenger di Caltanissetta per onorare l’impegno preso con gli organizzatori e difendere il titolo dello scorso anno (125 punti fanno comodi anche da top-40: sono poco meno dei 150 di una finale ATP) e poi si preparerà per l’erba, per provare a sfatare anche l’ultimo tabù relativo ai tornei del Grande Slam. Ha vinto almeno una partita a Melbourne, Parigi e New York, ma mai sui prati londinesi. “Eh, lì mi sa che sarà un pochino più difficile, ha scherzato col classico sorriso dopo il successo contro Berankis. Ma di questo passo ai Championships potrebbe addirittura arrivarci da testa di serie, e col servizio che funziona sempre meglio l’atteso successo sembra più vicino che mai.

PAOLO TORNA A CALTANISSETTA
La stagione di Paolo Lorenzi ripartirà tra una decina di giorni, Dal ricco ATP Challenger di Caltanissetta, dove è campione in carica. Forte della 34esima posizione ATP, il toscano ha accettato la wild card offerta dal direttore del torneo Giorgio Giordano e dal presidente del club Michele Trobia. “Dopo la finale vinta contro Donati – racconta Giordano – Paolo mi aveva promesso che nel 2017 sarebbe tornato. Tuttavia non nascondo che, quando abbiamo la sua perentoria ascesa nel ranking, ho pensato che il suo ritorno a Caltanissetta potesse complicarsi”. Ma Lorenzi è uomo di parola, infatti...“E' bastata una telefonata per ribadire il piacere di tornare a Caltanissetta e confermare la sua prestigiosa presenza nel nostro torneo: nelle 18 precedenti edizioni, non avevamo mai accolto un tennista di classifica così alta. Al di là del suo ranking, sia per me che per il presidente è un piacere riavere Paolo che ha dimostrato nei nostri confronti un particolare attenzione ed un affetto veramente disinteressato”. Detto che due delle quattro wild card, gli organizzatori nisseni sono al lavoro per portare a Caltanissetta un altro nome di spicco, magari un top-100. Tra le novità della diciannovesima edizione, tra l'altro, ci sarà un ulteriore ampliamento delle tribune (di circa 400 posti) e l'allestimento di un maxi-schermo nel campo adiacente, in modo da consentire di seguire la finale a tutti quelli che non riusciranno a prendere posto. Dodici mesi fa, per Lorenzi-Donati, c'erano oltre 2.000 persone.

ROLAND GARROS – Secondo turno maschile
John Isner (USA) b. Paolo Lorenzi (ITA) 6-3 7-6 7-6