L'ernia al disco l'aveva bloccata per nove mesi: Petra Martic era scomparsa dai radar, ma chiedeva la possibilità di provarci ancora una volta. E' stata accontentata e oggi festeggia gli ottavi, proprio come cinque anni fa. “Ma oggi è diverso: non mi accontento più”.

Il risultato è lo stesso, ma gli ottavi di Petra Martic al Roland Garros hanno ben altro valore rispetto a quelli del 2012. Dopo quell'exploit salì al numero 42 WTA, poi ha veleggiato senza un vero salto di qualità fino all'nfortunio-dramma dell'anno scorso: ernia al disco e stop eterno, di ben nove mesi. Non ha mai pensato al ritiro, Petra, ma ha avuto paura che il suo corpo non le concedesse una seconda chance. “Quando mi sono infortunata volevo soltanto la possibilità di riprovarci – racconta dopo il doppio 6-1 rifilato ad Anastasija Sevastova – al momento del KO il mio tennis c'era, stavo bene mentalmente, sono cresciuta…allora ho chiesto a Dio di darmi una seconda opportunità”. E' stato un recupero un po' travagliato: inizialmente pensava di stare ferma 2-3 mesi, poi…”uno ancora, uno ancora, poi un altro ancora…è diventato un incubo”. Con un ranking WTA buono per giocare gli ITF più piccoli, è ripartita dall'Italia, dal circuito di tornei a Santa Margherita di Pula. Ha dovuto giocare le qualificazioni. “I campi non erano un granché, così come i rimbalzi e gli arbitri. Inoltre non c'erano neanche i raccattapalle. In quel momento mi sono detta 'Ok, perfetto, devo ripartire daccapo'. Ma allo stesso tempo ero contenta di esserci. Anche se erano le qualificazioni di un torneo da 25.000 dollari, per me era come se fosse uno Slam”. E' andata benissimo: vittoria al primo torneo, semifinale al secondo, poi un'altra semifinale in Tunisia prima di Parigi, dove ha potuto giocare le qualificazioni grazie al ranking protetto.

SCHIENA A POSTO
Al turno di qualificazione ha rischiato di uscire contro la belga (di origine ucraina) Maryna Zanevska, domata dopo tre tie-break. Ma poi ha mezzo KO Kateryna Bondarenko, Madison Keys e Anastasija Sevastova. “Quando sono arrivata negli ottavi nel 2012, per me fu un grande risultato – racconta – ero molto giovane e non sapevo cosa sarebbe accaduto. Tutti parlavano di me, dal nulla. Oggi ho più fame e non mi sento soddisfatta. Al prossimo turno scenderò in campo per vincere”. La sua avversaria sarà Elina Svitolina. La Regina di Roma ha superato senza grossi patemi Magda Linette (6-4 7-5 lo score) e i precedenti dicono 1-1, anche se non sono così indicativi. Ovviamente Petra scenderà in campo per vincere, ma la vittoria più importante è la possibilità di tornare a giocare. “Ogni mattina, quando mi sveglio, come prima cosa controllo che la schiena sia a posto. Quando mi accorgo che è tutto OK è come se avessi già vinto. Il resto è secondario. Sapete, il periodo di stop non è stato semplice perché pensavo che sarebbe stato più breve. Invece il rientro veniva continuamente rinviato. Se avessi saputo sin dall'inizio che avrei perso un anno, beh, sarebbe stato più facile”. In questo periodo, ha cercato di passare più tempo possibile con famiglia e amici…però il suo obiettivo era il tennis. “Il tennis è la mia vita, ho iniziato a giocare ad appena quattro anni. Da un lato è stato bello avere più tempo per me, ma dopo due settimane ero già concentrata sul ritorno. Non sapendo quando tempo sarei rimasta fuori, è difficile concentrarsi su altro”.

IL LIVELLO DEI TORNEI ITF
Adesso si è ripresa una parte della sua vita, la più bella, e la festeggia con un bicchiere di vino rosso dopo ogni partita. Niente di più, perché c'è da pensare al match successivo. Festeggia insieme al suo team, guidato dal top-coach Sascha Nensel: lo scorso anno l'ha convinta a recarsi in Germania, ad Offenbach, dove c'è l'accademia Schuettler-Waske. Oltre a Nensel, anche Alexander Waske “si prende cura” della sua carriera. Nei mesi scorsi, le ha dato una mano anche l'ex top-200 Mariano Delfino. “Quando ho ripreso ad allenarmi, sono andata in Germania per un periodo di prova. Mi sono trovata bene e ho deciso di restare, anche se non parlo tedesco”. E così, in appena due mesi, Petra è passata dai campi senza raccattapalle al paradiso del Roland Garros. Ma non pensate che sia tanto diverso. “Guardate che nei 25.000 dollari ci sono ragazze molto buone. Il problema è che faticano a tenere il livello per più di due set. Vincevo soprattutto per questa ragione. Al Roland Garros è più dura, ma non è che stia giocando tanto meglio”. Ma sufficiente per tornare nel tennis che conta. E nella Parigi dei miracoli, chissà….