Termina ai quarti di finale il sogno parigino di Kristina Mladenovic, in un match iniziato alle 14 e finito poco prima delle 20, a causa di due interruzioni per pioggia. Timea Bacsinszky gestisce meglio la situazione, sbaglia meno e acciuffa la seconda semifinale al Roland Garros dopo quella di due anni fa. Stavolta ha una grande occasione.Chi di nervi ferisce, di nervi… perisce. “Kiki” Mladenovic si era salvata all’esordio con Jennifer Brady, poi di nuovo al terzo turno con Shelby Rogers e anche al quarto con Garbine Muguruza, in un duello super emotivo, ma dovrà comunque rimandare al 2018 i suoi sogni di gloria al Roland Garros. A chiuderle in faccia la porta delle semifinali ci ha pensato un’ottima Timea Bacsinszky, a segno con un doppio 6-4 in un match durissimo da gestire, di testa come di tennis, perché durato complessivamente quasi sei ore. Le statistiche dicono il tempo di gioco è stato di 1 ora e 49 minuti, ma non considerano che il loro quarto di finale è scattato alle 14 e terminato alle 19.46, dopo due sospensioni per pioggia e il rischio concreto che venisse tutto posticipato a mercoledì. Invece la spruzzata d’acqua arrivata sul 4-3 del secondo set per la svizzera le ha tenute fuori solo una mezz’oretta (la prima, sul 6-4 1-1, era durata tre ore), così gli organizzatori le hanno spedite di nuovo su Philippe Chatrier e firmato la condanna della loro candidata principale per il titolo, a 17 anni dall’ultimo trionfo francese a Parigi, conquistato da Mary Pierce. L’andamento del torneo della Mladenovic aveva acceso più di una speranza, ma a forza di tirarla, la corda che doveva condurla al trionfo si è spezzata. Per i meriti dell’avversaria, più solida in un primo set interamente a strappi, che ha visto la Bacsinszky lasciarsi riprendere due volte (da 2-0 a 2-2, da 4-2 a 4-4) ma trovare comunque la forza per allungare di nuovo. E soprattutto più brava a ripartire dopo le pause, mantenendo ordine in un tennis più propositivo. Ma anche per demeriti della Mladenovic, che invece ha accusato le battaglie psicologiche dei giorni scorsi, ha pescato una giornata storta e ha chiuso con 34 errori gratuiti, figli anche di qualche noia fisica, ma soprattutto di un atteggiamento scarico, meno brillante e meno abile di caricare il pubblico e ricevere in cambio energia fondamentale.
COMPLEANNO IN SEMIFINALE, PER ENTRAMBE!
“Kiki” ha avuto la sua grande chance subito dopo la prima ripresa: ha cancellato la terza palla-break consecutiva, ha tenuto il servizio mettendo per la prima volta il naso avanti e poi ha allungato sul 3-1. Era il momento di provare il tutto per tutto, invece la padrona del duello è tornata presto la svizzera, che per un attimo ha lasciato perdere la varietà e deciso di spingere, soprattutto col rovescio. Da 1-3 è salita 4-3 e servizio, poi 5-3 dopo la pausa, e nell’ultimo game non si è lasciata intimorire dallo 0-30, e nemmeno dalla coraggiosissima (e bellissima) smorzata che ha offerto una palla-break alla Mladenovic. L’ha cancellata e due punti dopo aveva le braccia al cielo, col sorriso che ha portato un sacco di appassionati a innamorarsi sportivamente di lei e della sua storia particolare, passata da un padre padrone, l’abbandono al tennis (per un periodo ha lavorato in un hotel!) e la rinascita. Il punto più alto della sua carriera l’aveva toccato proprio al Roland Garros, due anni fa, con la semifinale che l’aveva definitivamente rilanciata ad alti livelli. Il problema è che in quel match trovò dall’altra parte della rete Serena Williams, e il suo sogno terminò lì. Stavolta invece la favorita sarà lei, contro la grande sorpresa del torneo Jelena Ostapenko, a segno in rimonta su Caroline Wozniacki. Sarà una semifinale particolarissima, sia perché la vincitrice conquisterà la sua prima semifinale Slam, sia perché si giocherà l’8 giugno, giorno del compleanno di entrambe. Il ventesimo per la lettone, che ha il carattere per diventare un’ottima giocatrice, il 28esimo per la tennista di Losanna, che ha il tennis perfetto per togliere i riferimenti all’avversaria, farle giocare delle palle scomode e regalarsi una finale (e poi chissà…) che in poche meritano quanto lei. Sarebbe il modo ideale per prendersi tante rivincite col passato, e chiedere definitivamente scusa a quel tennis che pareva uscito dalla sua vita. Invece ci è rientrato con prepotenza. Per fortuna.

ROLAND GARROS – Semifinale
Timea Bacsinszky (SUI) b. Kristina Mladenovic (FRA) 6-4 6-4