Il ritorno della statunitense è avvenuto al torneo ITF di Bethany Beach, dopo due anni di assenza a causa di un cancro alla pelle e ben quattro operazioni al ginocchio. La via del ritiro sarebbe stata la più agevole: oggi, invece, debutta in singolare.La sofferenza è un istante, la bellezza della vita è infinita. Soltanto Dio o chi per lui sa quanto ha dovuto patire Allie Kiick negli ultimi due anni. La ragazza di Fort Lauderdale, classe 1995 e con un best ranking al numero 136 raggiunto (settembre 2014), è tornata finalmente a giocare dopo un calvario interminabile di 695 giorni. In questo periodo ha dovuto affrontare due avversari d’eccezione: un melanoma e una osteocondrite dissecante. Un problema che ha messo a rischio qualcosa di più prezioso di una carriera nel tennis: la vita.

18 agosto 2015.
Il giorno più brutto della vita di Allie Kiick. La statunitense fa sapere via Twitter che le è stato diagnosticato un cancro alla pelle. “Ero dal mio dermatologo per un controllo di routine quando all'improvviso mi trovò un neo sospetto, dicendomi che andava rimosso il prima possibile – ci rivela Allie -. Una settimana dopo mi squillò il telefono: gli esiti dei risultati rivelarono che ero affetta da melanoma”.

26 settembre 2016. Allie Kiick vince la sua partita più complicata contro il cancro ma deve far fronte ad un altro problema ormai divenuto cronico: le ginocchia.

“La fortuna ha voluto che si potesse prendere in mano la situazione per tempo. Ad oggi mi resta una bella cicatrice sulla schiena e qualche brutto ricordo – afferma Kiick -. Più o meno in quel periodo, nel mese di ottobre, scelsi di andare a fare una visita in Colorado per risolvere i problemi alle ginocchia presso un luminare. Dopo alcune lastre mi fu individuata una osteocondrite dissecante. Risolto un problema se ne era già presentato un altro”.L’osteocondrite dissecante è una malformazione genetica che porta alla dissezione e, al contempo, alla frammentazione sia della cartilagine che dell'osso stesso. Un vero e proprio martirio che l’ha costretta ad operarsi ad entrambe le ginocchia in ben quattro circostanze. Lunghi mesi passati a piangere, distesa sui lettini del Vail Valley Medical Center in Colorado. “Ho trascorso intere settimane in attesa di un donatore per il trapianto di cartilagine alle ginocchia. Prima di poter tornare a giocare avrei comunque dovuto attendere almeno un anno. Dopo tanta pazienza, la chiamata è arrivata nel giugno scorso. A dicembre ho svolto l’ultima visita e mi è stato assicurato che il problema fosse ormai soltanto un lontano ricordo. Ed ora eccomi qui, felice e più motivata che mai”. Le promesse vanno mantenute fino in fondo ed Allie Kiick è stata di parola. La statunitense ha vinto il match di rientro in doppio, in coppia con Michaela Gordon, nel primo torneo al rientro nel torneo ITF di Bethany Beach, 25.000 dollari di montepremi. La prima figura balzata alla mente di Allie negli attimi che precedevano il riscaldamento, è andato a chi le è stata più vicina in questi anni, soffrendo insieme a lei.

“Il primo pensiero è stato per mia madre. Ricordo tutto nitidamente, quasi come se fosse ieri. Stava sempre al mio fianco in ospedale e mi guardava negli occhi senza lasciarmi la mano, neanche per un istante. Provava a darmi forza e a trasmettermi coraggio ma sapevo che dentro di sé e nei momenti in cui non la potevo vedere piangeva dal dolore. Sono stati momenti davvero difficili. Sono felice che sia tutto passato”.

Mano a mano che l’incontro andava avanti la pressione era sempre meno e il sorriso prendeva il sopravvento.

“Non riuscivo a fare a meno di sorridere. La mia compagna di doppio (Michaela Gordon, ndr) continuava a dire "Oh mio Dio è il tuo primo punto, oh mio Dio è il tuo primo set”. In realtà è stato tutto molto divertente e incredibile. Non riesco ad immaginare come saranno le sensazioni nel mio primo incontro di singolare”.

L'ultima partita di Allie risale al 13 luglio 2015, quando prese parte al torneo da $50,000 di Stockton, allora da numero 248 del mondo, perdendo in tre set da Storm Sanders. A Bethany Beach scenderà in campo per il match di singolare e sarà opposta alla n°3 del seeding Robin Anderson. “Mi sento più che pronta – ha affermato Kiick -. Non potete capire quanto sia emozionata per questo rientro dopo così tanto tempo di inattività. La cosa che più desideravo era tornare a fare ciò che più amo: giocare a tennis”.

Allie, in tabellone grazie al ranking protetto, non si pone limiti e sogna in grande. “So che è abbastanza utopistico ma mi piacerebbe entrare nelle qualificazioni allo Us Open. Proverò ad utilizzare il ranking protetto e wild card varie, se mi verranno concesse, per tentare la scalata. Questa settimana gioco nel Delaware, la prossima sarò a Sumter. A parte questo non mi sono posta obiettivi particolari. L’importante è essere tornata”.

Non sai mai quanto sei forte fino a quando essere forte è la sola scelta che hai. Allie Kiick ha vinto le due partite più dure e combattute che la vita potesse mai riservarle: ad oltranza, senza tie-break al terzo set, proprio come nei tornei dello Slam. Il tennis ora può finalmente riabbracciarla. Non le resta che impugnare la racchetta e andare a pareggiare i conti in sospeso col destino.

ALLIE KIICK NEL NOME DEL PADRE (23 dicembre 2013)