Rafael Nadal sta costruendo le sue fortune grazie a un dritto molto efficace, soprattutto con la soluzione lungolinea. Una tattica “da pugile” gli ha permesso di vincere il 61% degli scambi da fondocampo: percentuale altissima. Però sfida Dominic Thiem, che fino a oggi ha tirato più dritti vincenti di lui…

Numero 1 contro numero 2. La stagione sulla terra battuta, da Monte Carlo a oggi, ha detto che Rafael Nadal e Dominic Thiem sono stati i più vincenti, i più continui…insomma, i più forti. E allora la seconda semifinale del Roland Garros (non prima delle 15.30, diretta su Eurosport 1) è decisamente attesa. Rafa corre verso la “decima”, mentre Thiem vuole capire se Parigi può essere un obiettivo realistico già nel 2017. In fondo, l'ultimo scontro diretto lo ha vinto lui. A Parigi sarà un'altra storia rispetto al Foro Italico, ma c'è da aspettarsi una battaglia furibonda. Tuttavia, le statistiche raccontano che questo Rafa è quasi imbattibile. Numeri alla mano, è giunto in semifinale a Parigi senza perdere un set dopo cinque anni (l'ultima volta era accaduto nel 2012), ma soprattutto abbiamo ritrovato un Nadal implacabile negli scambi da fondocampo. Secondo una statistica realizzata da Craig O'Shannessy e pubblicata dal New York Times, in questo torneo ha vinto il 61% degli scambi da fondocampo (250 su 413). Grande percentuale, tenendo conto che all'Australian Open ne aveva conquistati il 52%. E a Melbourne, si sa, è arrivato a tre game dal titolo (era avanti 3-1 al quinto contro Roger Federer prima di incassare cinque giochi di fila). I numeri rivelano che l'arma principale di Rafa è il dritto. E' sempre stato il suo colpo migliore, ma quest'anno lo utilizza con ancora più efficacia: sposta gli avversari, cambiando spesso direzione del colpo, ma poi spara un dritto lungolinea che mette fine allo scambio.

I PIEDI DENTRO IL CAMPO
Avendo affrontato solo destri (come Thiem, come gli altri semifinalisti), ha impostato ogni match con il dritto incrociato a cercare il rovescio dell'avversario (in linea di massima, il colpo più debole). Capita spesso che il bombardamento provochi l'errore altrui, ma se il palleggio resta vivo, Nadal non fa una piega e tira il vincente dall'altra parte. Si tratta di una strategia simile a quella di un pugile, ormai adottabile su ogni superficie. Sulla terra rossa, tuttavia, è ancora più semplice. Lavora ai fianchi l'avversario, poi lo mette al tappeto con un colpo da KO. Nei cinque match parigini, Rafa ha tirato 61 vincenti con il dritto. Di questi, il 72% (44) hanno infilato l'avversario alla sua destra. Facendo un'ulteriore selezione, 31 erano tipici dritti lungolinea (i restanti erano inside out a uscire). Insomma: tramortisce l'avversario con l'incrociato, poi lo punisce con il lungolinea. C'è poi da considerare il punto d'impatto: Nadal è noto per le se straordinarie doti difensive, ma la forza fisica non può essere quella di 10-12 anni fa. E allora, come ha rivelato Carlos Moyà, sta cercando di modificare il suo gioco per fare meno fatica, accorciare gli scambi e – di conseguenza – allungare la carriera. Per ora sta funzionando, poiché il 56% dei suoi dritti vincenti sono partiti da dentro al campo. Magari parte da dietro, ma al momento di spingere riesce a mettere i piedi dentro il rettangolo. Ma c'è di più: spesso il colpo decisivo arriva dopo uno scambio piuttosto lungo, ottimo per scippare energie all'avversario. Una specie di guerra di logoramento. Quando chiude con un dritto vincente, la media degli scambi è di 7 colpi. Se è l'avversario a punirlo con lo stesso colpo, in media avviene dopo uno scambio di 4,6 colpi. Se poi il palleggio si prolunga, l'esito sembra scritto: sopra i dieci colpi, Rafa ha chiuso per 16 volte con un dritto vincente. I suoi avversari soltanto due.

IL DRITTO DI THIEM
Morale? Se non attacchi Nadal entro 2-3 colpi, è molto difficile farlo quando lo scambio si prolunga. Nel Risiko del campo da tennis, Rafa guadagna terreno dopo ogni colpo. Non è un caso che in ben diciotto occasioni abbia accompagnato il colpo a rete. Ma era talmente incisivo che non ha avuto bisogno di giocare la volèe. Tutti dettagli che Dominic Thiem avrà studiato a dovere insieme a coach Gunther Bresnik. Al di là delle strategie, c'è un dettaglio che fa pensare a una partita quantomeno equilibrata: ad oggi, l'austriaco ha tirato più dritti vincenti di Rafa: ben 83, di cui 21 nei quarti contro Djokovic. L'austriaco scarica sulla palla una potenza devastante, unita a una grande rotazione. Risultato? Palla molto pesante, anche più di quella di Rafa. L'impresa partirà da qui, e da quanto di buono è riuscito a fare a Madrid (dove ha perso) e a Roma (dove ha risolto l'enigma): servire bene, spingere forte con il dritto incrociato e obbligare lo spagnolo a tirare tanti rovesci, e magari finirlo dall'altra parte. Insomma, usare le stesse armi del suo avversario. La seconda semifinale del Roland Garros si deciderà così.