Altro che pericolo Thiem: un Nadal straripante rifila tre set a zero anche all'austriaco, e conquista la sua decima finale al Roland Garros. La sconfitta di Roma è solo un ricordo: il tennis di Thiem gli ha dato fastidio solo in avvio, poi è stato one man show. "Rafa" sta giocando a un livello irraggiunbile per chiunque, Wawrinka compreso.L’aveva mostrato Zverev, campione a Roma e subito fuori a Parigi, e l’ha confermato il suo caro amico Thiem, che agli Internazionali d’Italia ha battuto Nadal e al Roland Garros è stato tritato dal cannibale di Manacor: i Masters 1000 sono una cosa, gli Slam sono tutt’altro. E per adesso di spazio per gli outsider non ce n’è nemmeno un metro quadro. I tre set a zero rifilati da Thiem a Novak Djokovic avevano messo paura a tutti, meno che a Rafael Nadal, che ha ricambiato esattamente con la stessa moneta. Anzi, se possibile è stato ancora più devastante, spedendo a casa l’austriaco con un 6-3 6-4 6-0 che parla da sé. Thiem non ha grosse colpe: ha giocato il suo tennis, provando a colpire a ripetizione il diritto più veloce del torneo, e per quanto ha mostrato nella stagione sulla terra avrebbe meritato un finale diverso. Ma visto il livello di Nadal, in finale con ventinove (!) game persi in tutto il torneo, la “scoppola” era nell’aria e si è materializzata in 2 ore e 7 minuti di tennis a senso unico, con un buon giocatore che ci ha provato e un muro che ha respinto di tutto e di più. Cosa doveva fare Thiem? Comandare, spingere col diritto il prima possibile, per non permettere a Nadal di prendere campo e ribaltare l’inerzia dei punti. L’ha fatto? Sì, ma il risultato è stato di nuovo lo stesso di Barcellona e Madrid, con l’avversario che gli ha polverizzato tutte le sicurezze e l’ha fatto sembrare uno qualsiasi, non l’unico capace (o quasi) di tenere il suo passo da Monte Carlo in poi. Il break in apertura è stata la più grande illusione del torneo di Thiem, perché è tornato indietro immediatamente ed è rimasto l’unico del suo incontro. Il match si è deciso quasi subito: fosse scappato via immediatamente, contro un Nadal visibilmente teso e poco in palla col servizio, magari l’austriaco poteva regalarsi un match diverso. Invece ha mancato due chance per allungare di nuovo sull’1-1 e altre due sull’1-3 per recuperare immediatamente, Nadal ha iniziato a fare il Nadal e la semifinale di Thiem è finita lì, appena si è accorto che le armi che l’hanno portato fino a lì oggi gli sarebbero servite a ben poco.Il suo tennis non è cambiato rispetto ai turni precedenti, ma è cambiata la palla dell’avversario. Spingere sui colpi di Djokovic è una cosa, farlo con la stessa intensità (e la stessa resa) sui “cariconi” di Nadal è un’altra cosa, e il duello ha seguito esattamente il copione preparato dal Re della terra battuta. Thiem ha avuto giusto un altro paio di chance per salire sul 2-0 nel secondo set, ma Nadal ha fatto buona guardia, il break l’ha ottenuto di nuovo lui e poi ha concesso solamente le briciole, come a chiunque altro prima di Thiem. Il maiorchino è riuscito addirittura ad arrabbiarsi quando sul 5-0 al terzo ha messo in rete un diritto e offerto una palla-break, malgrado il match fosse già finito da un pezzo e Thiem si trascinasse in campo chiedendosi cosa mai potesse inventarsi per fermare la furia che c’era dall’altra parte della rete. Come se non solo “Rafa” avesse deciso che la finale era sua, ma volesse anche raggiungerla senza la minima sbavatura, senza abbassare mai la guardia, senza subire un break che non avrebbe spostato di un millimetro l’equilibrio. Ma dieci Roland Garros (ops, nove) si vincono anche così. E allora eccola qui, la tanto attesa decima finale parigina, mancata sia nel 2015 sia nel 2016, ma cercata con tale insistenza che è diventata addirittura la più facile della sua carriera. Si dice da qualche giorno che l’unico in grado di battere questo Nadal sia Stan Wawrinka, che ha vinto un gran match con Murray e pare esattamente lo stesso giocatore che ha soffiato due Slam a Djokovic e uno proprio a “Rafa”, all’Australian Open di tre anni fa. Gioca di nuovo su una nuvola, incurante delle difficoltà, incurante della fatica, incurante dell’avversario. Ma domenica dovrà necessariamente fare i conti con Nadal, e la sua enorme voglia di riprendersi il suo trono preferito. Wawrinka ha vinto tre finali Slam su tre? Vero. Ma Nadal a Parigi ne ha vinte nove su nove. Sicuri che sia più complicato il traguardo raggiunto da Stan? Mmm…
ROLAND GARROS UOMINI – Semifinale
Rafael Nadal (ESP) b. Dominic Thiem (AUT) 6-3 6-4 6-0
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