Alla vigilia di Wimbledon, Brad Gilbert sostiene che su Rafa Nadal ci sia un grande equivoco. A suo dire, è un giocatore decisamente offensivo anche se disposto a giocare in difesa. “La cosa migliore che potesse capitargli? L'arrivo di Moyà nel suo team”. La fiducia lo porta ad avanzare il baricentro e fare male con il dritto.

Poche persone hanno una visione del tennis lucida come Brad Gilbert. Se John McEnroe fa spesso parlare di sé per le sue sparate (vedi l'ultima su Serena Williams e il suo presunto valore da numero 700 ATP), quello che dice Gilbert è sempre più ragionato, probabilmente sensato. A pochi giorni da Wimbledon, dove lavorerà per il colosso ESPN, ha detto che Rafa Nadal ha distrutto uno dei più grandi miti del tennis recente: ingiustamente etichettato come un difensore a oltranza, è invece un tennista profondamente offensivo. Per esprimere la sua idea, Gilbert ha utilizzato parole molto forti. “Il più grande errore nella storia del mondo riguarda Rafael Nadal. Lui non è mai stato un giocatore difensivo, neanche per un secondo. E' una macchina offensiva disposta a giocare in difesa. Ma la base del suo gioco è chiaramente offensiva. Anche se gioca e metri dalla linea di fondo, è implacabile”. Parlando di Wimbledon, ha poi spiegato che le teste di serie londinesi, con i Fab Four ai primi quattro posti, significano che il vincitore sarà uno di loro quattro. “Non vedo nessuno in grado di batterne tre. Credo che sia una cosa molto difficile. Prendi Cilic: per vincere dovrebbe battere tre di loro o qualcuno piazzato tra i top-15”. Dal 2003, Wimbledon è terra di caccia per i soliti quattro. Per trovare un nome diverso bisogna scavare fino al 2002, anno del successo di Lleyton Hewitt. Secondo Gilbert, c'è il 90% di possibilità che la tradizione prosegua. “Può capitare che un paio di loro perda, anche che ci sia un vincitore a sorpresa, ma la mia idea è che al 90%, come minimo, vincerà uno di loro”. Tornando a Nadal e alla sua attitudine offensiva, Gilbert si è espresso sulle sue possibilità a Wimbledon, laddove ha avuto grandi vittorie, ma anche rovinose cadute. Va detto che mercoledì ha perso 6-3 6-2 contro Tomas Berdych a Hurlingham, ma si trattava di un'esibizione. “Gioca meglio quando fa caldo e la palla rimbalza più alta. In questo momento sta servendo bene, e per lui sarà un notevole aiuto per superare gli ostacoli della prima settimana”.

SEMBRA PIU' FELICE SUL CAMPO
La pensa così anche Chris Evert, che ha notato una posizione più avanzata sul campo. “Credo che la fiducia stia facendo la differenza. Quando non ce l'ha, si piazza lontano dalla linea di fondo. Adesso è al massimo della fiducia, tiene i piedi vicino al campo e viene anche più spesso a rete. Secondo me, è segno di grande convinzione”. Entrando nel dettaglio tecnico, L'autore di Winning Ugly ha detto che il dominio di Nadal a Parigi è stato il frutto di tre fattori: un gran servizio, la voglia di comandare sin dal primo colpo, e la nuova linfa portata da coach Carlos Moyà. “Secondo me non ha mai giocato bene come nella recente stagione su terra. L'ho detto a suo tempo e lo ripeto: la cosa migliore che potesse accadergli è l'arrivo di Moyà nel suo team. Lo ha rinvigorito, gli ha dato nuova forza. Sul campo da tennis sembra più felice. Se passerà la prima settimana, diventerà molto pericoloso”. In effetti, negli ultimi mesi, sembra che Rafa abbia ritrovato una certa incisività con il dritto. Negli ultimi anni, era capitato un po' troppo spesso che i suoi colpi fossero corti e poco pesanti. In quel modo, gli avversari potevano attaccarlo con agio. Trovando aggressività col dritto, riesce anche a coprire una percentuale di campo più elevata e colpire meno rovesci. Queste sensazioni, in effetti, collimano con le statistiche: a Parigi, Nadal era stato devastante con il dritto lungolinea dopo essersi aperto il campo con l'incrociato. Viene da domandarsi se lo schema pagherà anche a Wimbledon, visto che sull'erba sarà ben più difficile disegnare i suoi schemi. Tuttavia, rispetto a qualche anno fa, e pur continuando a preferire la terra, Nadal ha trovato il modo di dare il meglio di sé su ogni superficie. Prima era una terraiolo che si adattava a erba e cemento, adesso sa come essere incisivo su ogni campo. Non gli resta che dimostrarlo a Wimbledon.