Il Board ITF ha scelto il Palexpo di Ginevra per ospitare le finali di Davis e Fed Cup dal 2018 al 2020. L'evento diventerebbe combined, ma per diventare operativo deve attendere l'ok del General Meeting ITF, previsto ad agosto. La WTA è d'accordo. L'ATP anche, però pianifica un evento concorrente…

Adesso è ufficiale (ma non definitivo). Il Consiglio di Amministrazione ITF ha approvato il piano secondo cui, nel triennio 2018-2020, le fasi finali di Coppa Davis e Fed Cup si giocheranno in sede unica. Hanno anche stabilito dove: a Ginevra, presso l'immenso e funzionale Palexpo, già sede di diversi match della Svizzera (compresa la semifinale del 2014 contro l'Italia). Come è noto, tra le città candidate c'era anche Torino, con il suo Pala Alpitour. La candidatura italiana è comunque arrivata in finale insieme a Wuhan, Miami, Istanbul e Copenaghen. Queste città, tuttavia, sono ormai da declinare al passato. Il Palexpo è un complesso fieristico appena fuori Ginevra (ma facilissimo da raggiungere, anche con i mezzi pubblici), con un grande vantaggio: lo spazio. Si tratta di un'area enorme, con diversi padiglioni, dove è possibile allestire di tutto: campi secondari, campi di allenamento, uffici e strutture varie. Il campo principale arriva a ospitare 18.000 spettatori. “Considero questa trasformazione di Coppa Davis e Fed Cup come una delle riforme più significative nella storia recente del tennis – ha detto il presidente ITF Dave Haggerty – con la costruzione di questo evento, stiamo creando la Coppa del Mondo del tennis”. Quello di “Coppa del Mondo” è un principio molto sentito dalla Federazione Internazionale, poiché l'ATP sta considerando la creazione di un evento alternativo che possa fare concorrenza alla Davis. Il format è deciso, ma l'approvazione definitiva arriverà durante il General Meeting ITF, previsto a inizio agosto a Ho Chi Minh City. La modifica diventerà operativa soltanto se approvata da due terzi delle federazioni affiliate.

LA WTA E' D'ACCORDO
Se tutto andrà in porto, il World Group della Fed Cup sarà portato a 16 squadre (con immediato beneficio per l'Italia di Tathiana Garbin). “Su questo punto dobbiamo ancora avere il parere dei nostri comitati di Davis e Fed Cup” ha detto Haggerty, ammettendo che il Board ITF non era così convinto dell'idea di una finale combined. “Le discussioni sono state vivaci, ma credo che il Board abbia compreso che un cambiamento è necessario”. Il nuovo maxi-evento avrebbe una durata tra i 5 e i 9 giorni (dipenderà dal format) e si giocherebbe nella settimana storicamente dedicata alla finale di Davis, a fine novembre. Secondo Haggerty potrebbe essere una grande festa del tennis, magari aggiungendo qualche esibizione con le leggende o addirittura qualche attività legata agli junior. “Mettendo insieme i due eventi, credo che potremmo arrivare ad avere un Quinto Slam”. Con questa mossa, l'ITF spera di restituire appeal a un evento spesso snobbato dai migliori. Va detto che era già stato fatto qualcosa in merito, con la riduzione del format per i singolari. Non si giocherà più al meglio dei cinque set, ma con il classico “due su tre”. L'ITF ha già incassato il parere positivo della WTA, per voce del suo Amministratore Delegato Steve Simon. “Penso che sia fantastico. Più eventi combined ci sono, meglio è per il tennis. E' già così nei tornei del Grande Slam: personalmente, credo che far giocare uomini e donne insieme sia qualcosa che distingue il tennis dagli altri sport”. E' d'accordo anche Martina Navratilova, sia pure con qualche riserva. Per lei, che ha vinto la Fed Cup con due nazioni diverse, il tennis ha sempre tratto giovamento dagli eventi combined. “E' così che gli Slam hanno iniziato a crescere e sono diventati molto più grandi. Non so, ritengo che le donne possano stare per conto loro, ma può essere un bene per il tennis”. E L'ATP? Per adesso non ci sono commenti ufficiali, se non il “supporto preventivo” di Chris Kermode, come lo ha definito Haggerty.

PROMOZIONE PIU' EFFICACE
​Tuttavia, con la riorganizzazione dei calendari, la stessa ATP potrebbe proporre una nuova World Team Cup (ben diversa dalla storica esibizione di Dusseldorf), già a partire dal 2019 e da collocare nel periodo di offseason. Non è chiaro se questo ipotetico evento si giocherà tutti gli anni. Ci sarebbe un conflitto, visto che l'ITF potrebbe coronare il suo campione a novembre, e l'ATP fare altrettanto in dicembre. E ci sarebbe un bel po' di confusione. L'evento ATP avrebbe il vantaggio di svolgersi in un'unica tappa e dunque favorire la presenza dei migliori, mentre la Davis è spalmata su quattro settimane. Da parte sua, la Davis possiede tradizione e prestigio: armi da non sottovalutare, in uno sport come il tennis. “Sappiamo che la World Team Cup è un argomento di cui si parla, e che i giocatori ne discuteranno a Wimbledon anche per capire dove collocarla in calendario – dice Haggerty – per quanto ci riguarda, per noi era doveroso fare il meglio per Coppa Davis e Fed Cup, non reagire a quello che fanno altri”. Un altro aspetto da considerare è la reazione dei tennisti uomini all'ennesimo evento combined. E' risaputo che non tutti i giocatori amano gli eventi misti. “Lo sappiamo, ma ci organizzeremo in modo tale che gli spazi siano ottimali per tutti: campi e orari di allenamento, spogliatoi, cibo…”. C'è poi il discorso relativo alla sede neutra, sgradito a diversi giocatori, tra cui Novak Djokovic. Ma qui è il business a farla da padrone: difficile dare torto ad Haggerty quando sostiene che un tempo di pianificazione più lungo garantirebbe maggiori incassi e una promozione più efficace. Più discutibile – almeno per la tradizione della Davis – il fatto che il pubblico potrebbe essere meno coinvolto, con tanti appassionati neutrali. In effetti, la scelta di giocare in Svizzera sembra andare proprio in questo senso. Tra i vantaggi di Ginevra c'è la collocazione geografica: si trova nel cuore dell'Europa ed è raggiungibile in meno di cinque ore da quasi tutti i team del World Group. “Inoltre, gli incassi potrebbero servire a sovvenzionare il viaggio per i tifosi delle squadre finaliste. I giocatori non vogliono le tribune vuote, e noi siamo molto sensibili a questo argomento. Vogliamo assicurarci di non perdere l'atmosfera nello stadio. E' un gioiello che non possiamo permetterci di perdere”.