Si accende il dibattito sul nome di battesimo della campionessa del Roland Garros. La famiglia sostiene di averla chiamata Alona, ma di aver ripiegato su Jelena perché il nome scelto non compare nel calendario lèttone. Tuttavia, non esiste nessuna legge che vietava di chiamarla così…dall'anno prossimo, il calendario potrebbe essere aggiornato.

Tennis Italiano ne aveva già parlato qualche settimana fa, dopo il clamoroso esito del Roland Garros. La Ostapenko si chiama Jelena o Alona? E' presto detto: i genitori scelsero “Alona”, ma poiché il nome non fa parte del calendario lèttone, scelsero il più tradizionale “Jelena”. La faccenda, piena di sfaccettature, è emersa nuovamente a Wimbledon, dove la Ostapenko ha centrato gli ottavi e oggi se la vedrà con Elina Svitolina in un derby tra ex-sovietiche. Giocheranno sul Campo numero 12 perché a Wimbledon, si sa, il Manic Monday obbliga a scelte e rinunce. Anche per la campionessa in carica di Parigi, nonché vincitrice del torneo junior nel 2014. I primi dubbi sul nome di battesimo risalgono ai quarti del Roland Garros, quando un tifoso lèttone aveva iniziato a scandirlo, con una sonorità ben diversa rispetto a quella a cui eravamo abituati. “Io la chiamo Alona – ha detto il connazionale Ernests Gulbis – per quanto ne so, in Lettonia la chiamano tutti così”. Da qui, un mucchio di confusione sulla nuova stella del tennis. Dopo il successo su Camila Giorgi, lei stessa ha spiegato la faccenda. “Quasi nessuno sa che mi chiamo Alona. In Lettonia lo sanno, ma nel circuito WTA no”. Ok, ma tu cosa preferisci? “Tutti quelli che mi conoscono mi chiamano Alona. Non mi piace quando mi chiamano Jelena se conoscono la situazione”. Chi la segue sin dai tornei giovanili conosce bene il suo nome, ma c'è un po' di confusione anche sulla corretta grafia. In lèttone si scrive Aljona, il che ha portato a una serie di interpretazioni: Aliona, persino Alyona. Due anni fa, a Wimbledon, un suo fan aveva un piccolo striscione con scritto “Go Alyona”.

NESSUN VINCOLO LEGALE
Come è noto, da qualche mese è accompagnata da Anabel Medina Garrigues, cui sono stati dati grandi meriti per il trionfo a Parigi. Anche lei la chiama Alona, ma sentite un po' cosa è successo: “Un paio di volte mi sono sbagliata e l'ho chiamata Jelena: lei si è voltata e mi ha detto: 'Non chiamarmi Jelena!'”. Gli Ostapenko avevano scelto Alona, nome etnico ucraino (si chiama così la più grande delle sorelle Bondarenko). Tuttavia, non poteva essere scritto nei documenti perché non compativa nel calendario dei nomi lèttoni. “Per questo era necessario un nome che fosse presente nel calendario. Allora hanno scelto Jelena perché è abbastanza simile”. Guarda caso, lo stesso nome della madre, Jelena Jakovleva. Ma c'è qualcosa che non torna. Un interessante articolo del New York Times cita alcuni esperti della cultura lèttone, secondo cui è piuttosto strana la politica adottata per la Ostapenko. In vari paesi esistono norme restrittive per i nomi di battesimo, ma il calendario lèttone è come il nostro: a ogni giorno viene associato un nome per festeggiare gli onomastici. Tuttavia, non sarebbe inteso per stabilire la validità dei nomi. Karli Bitenieks, del dipartimento di terminologia e traduzioni legali del Centro di Cultura Lettone, ha detto che non esistono restrizioni legali passate o presenti per impedire l'utilizzo del nome “Alona” sui documenti. Secondo Paula Pralina del Latvian Institute, potrebbe esserci stato un malinteso nel giorno in cui è stato registrato il nome. “Il calendario serve solo per gli onomastici, non come lista di nomi da cui attingere per chiamare un bambino – ha detto – in generale, i lèttoni chiamano i loro figli come preferiscono. C'è chi sceglie nomi tradizionali e chi si inventa nomi completamente nuovi”.

“ALONA” IN CALENDARIO?
A ben vedere, nel calendario non è presente nemmeno il nome “Jelena”. La verità è che entrambi i nomi (Jelena e Alona) compaiono nella versione estesa dello stesso, associati al 18 agosto. La potenza del trionfo al Roland Garros, tuttavia, potrebbe cambiare le cose. Secondo la madre della Ostapenko, il governo lèttone potrebbe inserire il nome “Alona” nel calendario. La notizia è stata confermata dalla Pralina, secondo cui il Latvian State Language Center si pronuncerà l'anno prossimo. Va detto che la stampa locale la chiama Alona da sempre, sin da quando giocava i tornei giovanili. L'unico giornalista lèttone presente al Roland Garros, Roland Norietis, dice che l'ha sempre chiamata Alona, pur ammettendo un po' di confusione. “Lo faccio perché avevano iniziato altri prima di me, ma normalmente bisognerebbe usare il nome ufficiale, giusto?”. La diretta interessata, ormai 20enne, dice che è troppo tardi per mettere mano ai documenti. “Ho pensato di cambiare, ma adesso tutti mi conoscono come Jelena, quindi sarebbe un po' complicato. Le persone penserebbero a un'altra giocatrice, con un altro nome”. Non crediamo sia così, ma di certo hanno creato un bel pasticcio. Anche divertente, suvvia.