Costretto a giocare il suo ottavo di finale un giorno dopo rispetto a tutti gli altri, Novak Djokovic risolve il problema battendo in tre set Adrian Mannarino, e si presenta ai quarti senza aver ancora perso un set. Non ha emozionato, ma il body language di Wimbledon è migliore rispetto a quello dei mesi scorsi. Contro Berdych sarà favoritissimo.L’obbligo di giocare gli ottavi di finale con 24 ore di ritardo è costato a Novak Djokovic la classica possibilità offerta dagli Slam di godere di un giorno di riposo fra un incontro e l’altro, ma non sarà un problema. Poteva diventarlo se il serbo avesse lasciato qualche energia di troppo nella sfida contro Adrian Mannarino, l’unico giocatore fuori dai primi 50 del mondo ad aver raggiunto la seconda settimana di Wimbledon, invece “Nole” l’ha spuntata per 6-2 7-6 6-4, conquistando i quarti di finale con il minimo sforzo. Gli sono bastate appena due ore e un quarto, contro un avversario che ha provato a sparigliare le carte con un po’ di fantasia, ma si è quasi sempre trovato costretto a fare a sportellate da fondo campo. Ne sono venuti fuori tanti scambi lunghi, alcuni spettacolari, ma i punti che contano li ha vinti quasi tutti il più forte, troppo superiore nel palleggio per farsi impensierire dal tennis piatto di Mannarino. Il 3-0 iniziale ha messo subito le cose in chiaro, e fino al 6-2 4-1 non c’è stato un briciolo di storia, con Djokovic in totale controllo e il francese alle prese con un fastidio alla schiena accusato nelle prime fasi, che non gli ha permesso di competere al 100%. Poi, con passare dei minuti il male e sparito, il livello si è alzato ed è arrivato l’equilibrio, ma non a sufficienza per far paura a Nole. Mannarino ha vinto tre game di fila, poi è volato 4-2 nel tie-break vincendo con una deliziosa smorzata il primo punto per il giocatore al servizio, ma Djokovic ha sistemato le cose con quattro punti di fila, ha chiuso con una ace e ha messo in ghiaccio i quarti di finale allungando già in avvio di terzo set, senza voler correre ulteriori rischi.
OPINIONI CONTRASTANTI SUL CAMPO
Grazie al successo, Djokovic va a fare compagnia a Federer e Cilic nell’elenco dei tre giocatori approdati ai quarti di finale senza aver ceduto nemmeno un set, e anche se il suo tennis non ha ancora emozionato, il body language pare decisamente migliore rispetto ai mesi scorsi. C’è un filo di preoccupazione per dei dolori alla spalla, trattata un paio di volte dal fisioterapista nel corso del match, ma il titolo di dieci giorni fa a Eastbourne è servito a dargli la carica, facendogli riassaporare una sensazione che mancava da troppo tempo, e il lavoro combinato della coppia Agassi-Ancic gli sta pian piano restituendo la serenità persa. Si è capito da mesi che il vero problema è quello, e quindi è lì che è giusto lavorare. Il tennis sarà solo una conseguenza. “Fra Eastbourne e Wimbledon non ho ancora perso un set sull’erba – ha detto il numero 4 del mondo nell’intervista post-match con la BBC – e mi sento alla grande. Spero di mantenere questo ritmo, e andrò in campo molto motivato per provare ad andare il più avanti possibile. Ieri è stata una giornata lunga: sono contento che ci abbiano riprogrammato in apertura di programma e sul Centre Court, così da garantirci di giocare anche in caso di pioggia, e sono felice di potermi già concentrare per i quarti di finale”. Affronterà Tomas Berdych, battuto 25 volte su 27, troppe per preoccuparsi del fatto che una delle sconfitte sia arrivata ai Championships, nella semifinale del 2010. Stimolato da una specifica domanda, Djokovic si è anche accodato al lungo elenco di critiche alle condizioni del Centre Court, spiegando di aver giocato su campi migliori. “L’erba è la superficie più complessa da gestire – ha detto – e gli addetti fanno del loro meglio, ma onestamente le condizioni non sono così buone”. Eppure Mannarino, che invece aveva sempre giocato sui campi periferici, ha detto di aver trovato condizioni migliori rispetto a quelle dei giorni precedenti. Sicuri che i big non siano un po' troppo esigenti?

WIMBLEDON UOMINI – Ottavi di finale
Novak Djokovic (SRB) b. Adrian Mannarino (FRA) 6-2 7-6 6-4