Marin Cilic sa che ci vuole pazienza. Ha aspettato 29 Slam per portare a casa il primo titolo, allo Us Open 2014. E ha dovuto attendere l'undicesima partecipazione a Wimbledon per centrare, finalmente, un posto nel secondo weekend. Tre sconfitte nei quarti pesavano, specie quella dell'anno scorso contro Federer. Ha saputo aspettare ancora, durante il match contro Gilles Muller. Sapeva che prima o poi l'avversario sarebbe crollato. Doveva succedere, dopo le tante energie bruciate dal lussemburghese per battere Rafa Nadal. Per tre ore, Muller ha sorpreso. Altro che crollo: aggrappato al suo serve and volley raffinato ma un po' monotono, ha tenuto duro per ben quattro set, vincendone due. E se avesse vinto il tie-break del secondo, chissà…invece lo ha perso: dopo aver prodotto il massimo sforzo per aggiudicarsi il quarto, le game lo hanno abbandonato a un set dalla semifinale. E così Cilic, Mister Costanza, ha fissato il punteggio sul 3-6 7-6 7-5 5-7 6-1. Ma non finisce qui: sfidare Sam Querrey sembra un regalo della Madonna di Medjugorie. Cilic ha sparato 33 ace e si è concesso giusto un paio di passaggi a vuoto, che gli sono costati altrettanti set perduti. “Questa vittoria significa molto, specie dopo le sconfitte negli ultimi tre anni – ha detto Cilic – oggi è stata una grande battaglia. Gilles ha servito benissimo e ho dovuto faticare parecchio per trovare il break a fine terzo set. Nel primo ho servito maluccio, allora ho provato a raccogliere i miei pensieri e a tornare in carreggiata. Riuscirci è stato un sollievo”.
MULLER, NON BASTANO PRINCIPE E PRIMO MINISTRO
In effetti Muller (sostenuto nel suo box dal Principe Guglielmo di Lussemburgo e dal Primo Ministro Xavier Bettel) ha iniziato alla grande, trovando un break a sorpresa al settimo game, grazie a un gran dritto. Come se non bastasse, brekkava di nuovo al nono game e si prendeva il primo set. Nei primi due parziali, ha concesso una sola palla break (sul 5-6 nel secondo). Per questo, il tie-break è stato fondamentale per il croato. La benzina nel serbatoio di Muller calava, minuto dopo minuto, ma il servizio lo ha tenuto a galla. Tuttavia, quando Cilic lo ha brekkato in avvio di quinto set, si è sentito svuotato. Ha prevalso il temperamento del croato, ben più generoso nell'esprimere gli stati d'animo, mentre Muller ha mostrato la stessa glacialità che gli aveva permesso di battere Nadal. Certo, lo spettacolo è un'altra cosa: oltre a 33 ace, Cilic ha tirato ulteriori 34 servizi vincenti e lo scambio più lungo è durato undici colpi. Andrà così anche contro Querrey, probabilmente con tanto equilibrio: cinque anni fa, su questi stessi campi, i due hanno battagliato per cinque ore e trentuno minuti. Ma stavolta la posta in palio sarà ben più alta. Probabilmente unica.
WIMBLEDON UOMINI – Quarti di Finale
Marin Cilic (CRO) b. Gilles Muller (LUX) 3-6 7-6 7-5 5-7 6-1