La scelta di giocare a Gstaad premia Fabio Fognini: dopo Gombos batte anche Gulbis e conquista la seconda semifinale del 2017. Tornerà fra i top-30, e ha messo al riparo il suo posto fra le teste di serie dello Us Open. Ora deve puntare a vincere il torneo: contro Bautista-Agut è 5-2 nei precedenti, anche se non sarà affatto una passeggiata.Fabio Fognini ha fatto più che bene a seguire l’istinto. Il bel tennis mostrato nel suo miglior torneo di Wimbledon in carriera gli ha suggerito di sfruttare il più possibile le ultime tre settimane dell’anno di tennis sulla terra battuta, e il campo gli sta dando ragione. La sua iniziale tabella di marcia prevedeva una settimana di riposo, invece il ligure ha chiesto e ottenuto una wild card per lo Swiss Open di Gstaad, e con due successi si è guadagnato un posto in semifinale. Non ha dovuto fare miracoli, ma in tutto il 2017 di semifinale ne aveva giocata solamente un’altra, al Masters 1000 di Miami, dato che testimonia il valore del traguardo raggiunto col successo su Ernests Gulbis. Senza la cavalcata di qualche mese fa in Florida il ligure sarebbe appena dentro ai primi 50 del mondo, invece col successo odierno ha immediatamente riconquistato il posto fra i top-30 smarrito lo scorso lunedì, si è garantito (o quasi) una testa di serie per lo Us Open e soprattutto ha mostrato di nuovo un tennis convincente. Non era stato così nel match di secondo turno contro Norbert Gombos, battuto grazie a una differenza enorme fra i valori tecnici, mentre nel 6-3 4-6 6-3 imposto sulla Roy Emerson Arena all’ex top-10 lettone, tornato finalmente competitivo dopo un paio di stagioni davvero da dimenticare, c’è molto del miglior Fognini. Un Fognini che si inventa giocate impensabili per molti colleghi, sfrutta l’altura per far funzionare meglio il servizio e tenere ottime percentuali di rendimento, e riduce al minimo gli alti e bassi, storico nemico che lo accompagna sin dagli esordi con la racchetta in mano. Contro Gulbis si sono intravisti giusto in un paio di frangenti, notizia che lascia ben sperare in vista della semifinale di sabato contro Roberto Bautista Agut.
FINALE ANTICIPATA CON BAUTISTA AGUT
Gulbis era sempre stato un avversario molto molto difficile per Fognini, che in passato ci aveva perso quattro volte su cinque, dal suo match d’esordio in Coppa Davis, nel 2008 a Montecatini Terme, al confronto del 2014 all’ATP 500 di Pechino. Era sempre stato il 28enne lettone, sceso al numero 313 del mondo, a fare il match, aiutato da un servizio migliore e fondamentali più potenti, mentre stavolta la partita l’ha fatta Fognini, perdendo la battuta solamente una volta. Quell’unico break gli è costato il secondo set, visto che una volta salito 2-1 e servizio Gulbis non ha più concesso nulla, ma Fabio ha tenuto alta l’attenzione, continuando sulla propria strada. Sapeva che prima o poi un’occasione poteva arrivare, e infatti nel terzo ce ne sono state parecchie. Ne ha mancate un paio nel secondo game e altre tre (da 0-40) nell’ottavo, ma in mezzo il break è arrivato, sul 2-1, in un game risolto da una splendida risposta vincente di diritto sul 30-30. Come da leitmotiv dell’intero incontro anche quell’allungo si è rivelato decisivo: Fognini ha tenuto con agio gli ultimi due turni di battuta e si è guadagnato la semifinale. Giunti a questo punto, è normale che Fognini metta nel mirino il titolo, anche alla luce delle eliminazioni illustri nella parte alta del tabellone, dove sono rimasti solamente Robin Haase (sempre pericoloso in altura e protagonista dell’eliminazione di Goffin) e il sorprendente Yannick Hanfmann. Ma prima di pensare a uno dei due, il 30enne di Arma di Taggia ha un compito molto complicato contro Roberto Bautista Agut: è vero che l’ha battuto cinque volte su sette, ma sempre fra 2010 e 2014, prima che lo spagnolo compiesse l’importante salto di qualità che l’ha portato fra i primi 20 del mondo. La logica dice che è favorito lui, ma Fognini non parte mai battuto contro nessuno.

ATP 250 GSTAAD – Quarti di finale
Fabio Fognini (ITA) b. Ernests Gulbis (LAT) 6-3 4-6 6-3