Nonostante un bacino umano limitato (appena 10 milioni di abitanti), la Repubblica Ceca sforna un miracolo tennistico dopo l'altro, soprattutto in campo femminile. Quello che hanno fatto negli ultimi anni, soprattutto in Fed Cup, è sotto gli occhi di tutti. Ma se l'epopea di Kvitova e Safarova potrebbe aver già vissuto i momenti migliori, hanno già trovato una degna erede in Karolina Pliskova: non ha ancora intascato Slam, ma intanto si è accomodata al numero 1 WTA. Ma dalle parti di Praga possono essere tranquilli anche per il futuro. Katerina Siniakova, infatti, è classe 1996 ed è già una giocatrice “vera”, con prospettive reali. Le ha mostrate nei giorni scorsi a Bastad, dove ha intascato il secondo titolo in carriera dopo quello colto a Shenzhen. Katerina ama battere le più forti: in Cina aveva superato Halep e Konta, mentre in Svezia ha fatto strike, superando le prime tre teste di serie: Anastasija Sevastova, Caroline Garcia e Caroline Wozniacki. Il suo percorso per diventare una tennista è stato semplice: figlia di pallavolisti, ha iniziato a giocare intorno ai 5 anni e non ha mai mollato, preferendo il tennis al nuoto. “Non ho mai praticato altri sport, magari mi sarebbero anche piaciuti, però la scelta è sempre stata tra tennis e nuoto. Il nuoto è un bello sport, ma il tennis è meglio perché ogni punto è diverso e si possono fare cambiamenti, mentre il nuoto è sempre uguale. In piscina, se sbagli qualcosa all'inizio è difficile rimontare, come nell'atletica leggera. Il tennis ti permette di cambiare tattica. Per questo sono contenta di quello che faccio”.
RUSSA A META'
Katerina non poteva che diventare una buona tennista, visto che è russa dalla parte del padre. Russia e Repubblica Ceca, le due migliori scuole degli ultimi 20 anni, mischiate nella stessa persona. “Da piccola amavo Maria Sharapova, infatti vorrei affrontarla quanto prima. Sono nata in Repubblica Ceca e sono fiera di rappresentare il mio paese, però i miei genitori mi hanno insegnato il russo. E' buono saperlo, perché è parlato in tutto il mondo. Credo che lo spirito combattivo, la determinazione e una forte emotività siano i lati russi del mio carattere”. Quando le hanno chiesto se c'è stato un momento in cui ha pensato di poter sfondare, a parte i sogni di bambina 12enne che voleva diventare la più brava di tutte, ha tirato fuori un po' d'Italia. “Ho iniziato a credere di più in me stessa quando ho vinto un torneo di Grade A a Milano, entrando tra le top-10 della classifica junior. Fino ad allora non avevo fatto granché”. L'allusione, ovviamente, è il successo al Trofeo Bonfiglio nel 2014. L'altro momento clou è stato il Miami Open del 2014, quando sfruttò una wild card per e qualificazioni e centrò il main draw. Adesso è arrivato il momento di lavorare sempre di più, rinunciando al tempo libero che una 20enne potrebbe desiderare. Prima di Bastad, per esempio, è rimasta 10 giorni a Praga. Aveva buone intenzioni, del tipo uscire con amici, ma i duri allenamenti la facevano arrivare alla sera troppo stanca per mettere in pratica qualsiasi programma.
KATERINA E TAYLOR SWIFT
“Quando sei fuori dai tornei devi lavorare ancora di più” sospira Katerina, che si è limitata a passare un po' di tempo con il fratello 14enne. L'unica vera distrazione, alla fine, rimane la musica. Conosce decine e decine di testi delle canzoni del momento, e se le chiedete chi è il suo artista preferito, vi racconterà una storia divertente. “Qualche anno fa mi hanno detto che assomiglio a Taylor Swift, ma all'epoca non la conoscevo. Mi sono documentata su di lei e ho scoperto che la sua musica mi piaceva. Ho già detto ai miei amici che se dovesse tornare a Praga, andrò a vederla. Quando mi chiedono chi preferisco, penso subito a lei per questa storia”. A 21 anni, Petra Kvitova vinceva Wimbledon, mentre Katerina Siniakova è a stento tra le top-40 WTA. Ma c'è qualcosa, nel suo tennis, che induce all'ottimismo. Saranno le origini russe, il rovescio lungolinea, o quella voglia di migliorarsi giocando tanti doppi. Qualunque sia la percentuale degli ingredienti nei cocktail, la nuova ceca merita di essere seguita.