Back to back. E' questo l'obiettivo, per nulla celato, di Fabio Fognini. La vittoria a Gstaad lo ha rilanciato e adesso c'è un bis in vista, sulle montagne di Kitzbuhel, dove l'anno scorso si era consumata la favola di Paolino Lorenzi. E' l'ultimo torneo stagionale sul rosso, molti giocatori hanno già la testa al cemento nordamericano: c'è dunque spazio per sorprese, nonostante gli organizzatori abbiano anticipato la finale per dare più tempo a chi dovrà attraversare l'Atlantico per giocare il Masters 1000 di Montreal. Fognini no, lui ha dato forfait e ha tardato la trasferta americana di una settimana. Scelta discutibile, ma a 30 anni si possono anche fare scelte diverse. Fognini è andato in Canada (proprio a Montreal) quando di anni ne aveva 20. Lo allenava Leonardo Caperchi, spingendo duro per farlo diventare competitivo su tutte le superfici. La scelta pagò: qualificazioni passate, vittoria su uno zoppicante Andy Murray e sfida-omaggio contro Roger Federer. In dieci anni sono cambiate tante cose, a partire da una moglie e un figlio in più. E poi, dopo i 250 punti conquistati a Gstaad, fare altrettanto a Kitzbuhel avrebbe un doppio significato: intanto eguaglierebbe Paolo Bertolucci a quota 6 titoli ATP, diventando il secondo italiano più titolato dopo Adriano Panatta, e poi avrebbe intascato 500 punti in due settimane, peraltro vincendo “appena” otto partite, poiché entrambi i tabelloni sono a 28 giocatori.
“L'IMPORTANTE E' GIOCARE BENE”
Scelte logiche, di classifica, da non condannare. Intanto Fabio ha fatto il suo dovere contro Thomaz Bellucci, avversario di livello, domato con un rapido 6-3 6-1. C'è stata bagarre soltanto all'inizio, peraltro con un brivido quando Fognini ha chiesto l'intervento del trainer sul 2-1 nel primo set, per un dolore alla schiena. Veniva sorpassato, ma dal 3-2 Bellucci infilava un sontuoso parziale di dieci game a uno e si prendeva un posto in semifinale. In questo momento, Fabio è il naturale favorito del torneo anche per i numeri: è l'unica testa di serie ancora in gara. In semifinale (alle 13, diretta SuperTennis) sfiderà Philipp Kohlschreiber, residente proprio a Kitzbuhel e vincitore nel 2015. Il tedesco si è ripreso in fretta dal problema muscolare che lo aveva spinto al ritiro nella semifinale di Amburgo, ed è emerso da una dura battaglia contro Dusan Lajovic. Non ci sarà, dunque, la sfida a distanza tra Fognini e il suo ex coach Josè Perlas, oggi all'angolo di Lajovic. “Sono felice perché penso di giocare ancora bene – dice Fognini – domani sarà un match molto, molto duro contro un grande avversario. Spero di continuare così. Vincere va sempre bene, ma sono contento lo stesso se perdo giocando bene”. Sarà l'ottavo scontro diretto: il tedesco è avanti 5-2 (3-1 sulla terra, compreso il quarto di finale a Kitzbuhel due anni fa). Tuttavia, Fabio si è aggiudicato l'unica finale, nel 2013 a Stoccarda. Fu il suo primo titolo ATP in carriera.
ATP 250 KITZBUHEL – Quarti di Finale
Fabio Fognini (ITA) b. Thomaz Bellucci (BRA) 6-3 6-1
Philipp Kohlschreiber (GER) b. Dusan Lajovic (SRB) 4-6 6-4 7-6
Sebastian Ofner (AUT) b. Renzo Olivo (ARG) 6-3 1-6 6-3
Joao Sousa (POR) b. Gerald Melzer (AUT) 2-6 6-1 6-3