Un problema al polso destro costringe il giapponese a salutare in anticipo il 2017. Ha avvertito un improvviso dolore mentre si allenava a Cincinnati. Dopo aver consultato cinque medici, ha preso la decisione. Per adesso non sono previsti interventi chirurgici. Niente Us Open per lui: non saltava uno Slam dal Roland Garros 2012.

Il circuito ATP non trova pace. Come se non bastassero gli stop anticipati di Novak Djokovic e Stan Wawrinka (li rivedremo solo nel 2018), un altro top-player saluta la stagione con tre mesi d'anticipo. Si tratta di Kei Nishikori, che peraltro combatte con i guai fisici sin da quando ha messo piede nel circuito. Saltando il resto della stagione, il giapponese non giocherà il suo Slam preferito: allo Us Open, infatti, ha raccolto la finale nel 2014 e la semifinale lo scorso anno, con tanto di vittoria su Andy Murray (al termine di una partita straordinaria). Motivo dello stop? Uno strappo al tendine del polso destro. A raccontare qualche dettaglio è stato il suo manager Olivier van Lindonk: Nishikori avrebbe sentito qualcosa mentre tirava un servizio durante un allenamento a Cincinnati (non a caso, lunedì ha dato forfait dal Western & Southern Open). Subito dopo l'infortunio, si è rivolto a due specialisti del polso e ha inviato i risultati della risonanza magnetica ad altri tre dottori. Raccolti più pareri, ha scelto di mettere fine al suo 2017 agonistico. Per ora si limiterà a trattamenti conservativi, senza nessun intervento chirurgico (scelta diversa rispetto a quella di Wawrinka, che un paio di giorni fa si è operato al ginocchio malandato).

LA CONTRADDIZIONE DI KEI
Per adesso Nishikori indosserà una fasciatura al polso, dopodiché – quando l'area si sarà sgonfiata – valuterà il da farsi. Diventano dunque tre i top-10 che salteranno gli ultimi tornei dell'anno: anche se l'infortunio di Nishikori è stato occasionale, non c'è dubbio che sia il top-10 che ha avuto più problemi di natura fisica. Kei ha sempre vissuto una contraddizione: dotato di un grande talento, il braccio gli ha spesso consentito di fare cose incredibili. Il problema è che il fisico, un po' gracile, non ha la cilindrata necessaria per tenere certi ritmi con costanza. Forse la sua carriera sarebbe cambiata se si fosse imposto allo Us Open 2014: tuttavia, dopo la vittoria su Djokovic in semifinale, si arrese a uno strepitoso Cilic. L'anno scorso ha perso al penultimo round contro il futuro vincitore Stan Wawrinka. Nonostante i tanti piccoli acciacchi, viene da 21 partecipazioni Slam consecutive. Il suo ultimo forfait risale al Roland Garros 2012. La sua stagione si chiude con un bilancio di 30 vittorie e 13 sconfitte: come migliori risultati, vanta le finali raggiunte a Brisbane e Buenos Aires.