Stefano Travaglia gioca alla pari per due set contro Viktor Troicki, ma li perde entrambi e poi finisce zoppicando, costretto a mollare il terzo per un problema alla gamba destra. Peccato, ma se tutto andrà come deve andare “Steto” tornerà presto nei grandi tornei senza dover passare dalle qualificazioni. E ci rimarrà per un bel po’.Lo Us Open di Stefano Travaglia finisce al secondo turno, ma il sogno continua. Anzi, deve continuare. O forse sta per iniziare solo adesso, col mirino fissato su un posto da top-100 stabile, dove uno come il 25enne di Ascoli Piceno merita di stare. C’è il tennis, c’è la grinta, c’è l’atteggiamento, il coraggio e la capacità di giocare bene nei momenti giusti, tutte qualità che sono esplose verso l’alto da qualche mese, cambiando faccia alla stagione (e alla carriera) del marchigiano e regalando all’Italia un altro giocatore da tenere d’occhio. Viktor Troicki l’ha spedito fuori dal torneo spuntandola per 7-6 7-5 6-0, ma la sorpresa sarebbe se Travaglia non tornasse più sui campi di Flushing Meadows, e non il contrario. Mercoledì il match-disastro di Fognini ha tolto peso alla sua prestazione, mentre giovedì a rovinargli la festa ci si è messo un problema alla gamba destra che gli ha praticamente impedito di giocare il terzo set, ma è un po’ la storia della sua carriera. C’è sempre stato qualcosa che gli ha messo i bastoni fra le ruote, dal famoso incidente domestico che gli costò la lacerazione dei tendini del braccio destro (e la sensibilità di tre dita) alla frattura da stress alla schiena della passata stagione, più alti piccoli infortuni che ne hanno rallentato la crescita. Ma ora la miccia è partita e la bomba è pronta ad esplodere. Pretendere che battesse Troicki era un tantino troppo, visto che il serbo – dicono in tanti – è uno degli avversari peggiori da affrontare. Serve bene, ha uno splendido rovescio, ma soprattutto riesce a far giocare male chi sta dall’altra parte del campo, qualità data da uno stile non proprio meraviglioso ma anche da un’intelligenza tattica superiore alla media. Si è visto nei momenti delicati dei primi due set: lui ci ha messo pazienza, Travaglia ha avuto un po’ di fretta ed è finito sotto due set a zero, perdendo contatto col rivale.
LA TOP-100 È SEMPRE PIÙ VICINA
Dopo la grande cavalcata che dalle qualificazioni l’ha portato al secondo turno, sul Campo 10 “Steto” avrebbe meritato di giocare il terzo set al cento per cento, invece il problema è andato via via peggiorando (lasciando il sospetto che non si tratti di una banalità) e verso la fine l’azzurro non si muoveva più. In un Challenger si sarebbe ritirato, mentre in uno Slam ha fatto bene a onorare il momento fino alla conclusione. Resta il rimpianto per un primo set che si poteva anche vincere, girato su un unico punto. Troicki non è riuscito a far pesare il servizio, restituendo per due volte un break di vantaggio, e Travaglia gli è rimasto appiccicato fino al 6-6, cancellando un set-point con un buon passante. Ma Trociki ha risposto con un ace e la seconda palla set è stata quella buona, con l’azzurro che ha commesso un errore per lui piuttosto grave, col diritto in avanzamento. Nel secondo set, invece, ha giocato alla perfezione i primi cinque turni di servizio, comandando con autorità, ma ha concentrato tutti gli errori (e due doppi falli) nel sesto e si è visto scivolare via la partita, persa definitivamente quando il piede non gli ha più dato tregua. Peccato, ma l’aver lottato alla pari per due set con un giocatore come Troicki resta un’indicazione molto positiva, l’ennesima di 4-5 mesi magici. Il bello, tuttavia, viene solamente ora. Grazie ai punti raccolti a Flushing Meadows salirà intorno alla 120esima posizione della classifica, a un’ottantina di punti dal grande obiettivo top-100. Per come è andato il suo 2017 deve puntare a farcela entro la fine della stagione, per iniziare il prossimo anno in una dimensione tutta nuova. Quella dove Stefano Travaglia merita di stare.

US OPEN UOMINI – Secondo turno
Viktor Troicki (SRB) b. Stefano Travaglia (ITA) 7-6 7-5 6-0