Termina contro Pablo Carreno Busta lo splendido Us Open di Denis Shapovalov, partito dalle qualificazioni e arrivato fino alla seconda settimana. Lo spagnolo lo “mata” con tre tie-break e si prende una chance enorme di arrivare in fondo, ma il giovane canadese continua a emozionare il pubblico. Il mondo del tennis non vede l’ora di trovarlo fra i grandissimi.Non tutti i giocatori si possono permettere di uscire dal campo, con la mano sul cuore e tra gli applausi del pubblico, pur da sconfitti. Denis Shapovalov sì. Nell'ottavo di finale dello Us Open che l’ha visto opposto allo spagnolo Pablo Carreno Busta, giunto a questo incontro mietendo solo qualificati, lui compreso (è record: mai nessuno aveva superato 4 qualificati nello stesso Slam), il canadese non ha tradito le aspettative. I fari e gli occhi sono puntati tutti su di lui, il pubblico è tutto per lui, e anche gli scommettitori ripongono in lui fiducia quale vincitore dell'incontro. La sconfitta, contro lo spagnolo che ha avuto il grande, grandissimo merito di giocar bene i punti importanti, nulla toglie a quanto di buono, buonissimo ha mostrato il giovane talento canadese. Nulla toglie a quel che sembra essere un futuro da predestinato: rispettosa sfacciataggine e consapevolezza di poter vincere contro chiunque e qualità atletiche, tecniche e mentali già impressionanti vista la sua tenera età. Imparerà molto da questa sconfitta, il giovane Denis. Quando riguarderà la partita con il suo allenatore. Imparerà molto anche da chi lo ha sconfitto stasera, un giocatore ingiustamente inviso agli esteti del tennis (che spesso soffrono di visus limitato), che non ha nulla di strabiliante, vero, ma riesce a giocare sempre degli ottimi colpi e a tirarli fuori al momento giusto. E non disdegna affatto il dover spingere, in caso di bisogno. La partita di oggi ne è stata l'esemplificazione perfetta. Tre tie-break vinti su tre e il merito di aver saputo arginare il talento canadese nei momenti di difficoltà. Il merito di aver saputo frenare l'entusiasmo, anche eccessivo, di Denis che, soprattutto nei primi game dell'incontro, cerca e trova solo vincenti. Il canadese pare assai ispirato e quando serve sul 5-3 per portarsi a casa il primo set, tutto lascia presupporre che si stia sfogliando un'altra pagina della sua splendida favola.
LA CHANCE DI CARRENO BUSTA
Ma è proprio da quel momento in poi che Carreno trova le misure. Giusto qualche passo dentro il campo e i meccanismi di Shapovalov si inceppano. Le certezze di Denis, vacillano. Break recuperato e il successivo tie-break vinto lasciando solo un punto, allo sconsolato canadese. Il secondo set sembra l'inizio della fine. Carreno strappa il servizio a Denis, serve sul 5-4 per mettere la pietra tombale sul match. Shapovalov dimostra di avere non solo talento, ma cuore. Tantissimo cuore. Recupera il break, tra il giubilo del pubblico e si ritrova a giocarsi un secondo tie-break. Ma Pablo non sbaglia nulla, regala anche punti da circoletto rosso e si porta a casa anche questo. L'epilogo del terzo set è identico, nonostante la commovente rivalsa di Shapovalov. Quasi chiunque avrebbe aspettato solo di stringere la mano all'avversario. Denis non fa parte dei quasi chiunque, lo inizia portandosi sul 3-0 e dilapidando due palle del 4-0. Ma Carreno, questa vittoria, la vuole e la merita. Non si scompone, non si lascia spaventare dal suo avversario che pur alle corde, non ne vuole sapere di cadere. Recupera come se nulla fosse, aspetta il tie-break lungo il fiume. Lo vince ancora e il biglietto per i quarti di finale è suo. “Due o tre anni fa – ha detto –, questa partita non l'avrei portata a casa. Sapevo che sarebbe stato necessario lottare per vincerla, sono riuscito a mettere in campo il gioco che volevo e servire bene. Ho cercato di fare in modo che non mi attaccasse. E ci sono riuscito". Primo quarto di finale in carriera, per Carreno, agli Us Open. Dopo quelli al Roland Garros. A Parigi a fermarlo fu un infortunio, mentre a New York la strada potrebbe proseguire fino a dove nessuno si sarebbe mai immaginato. E che piaccia o meno lo spagnolo se la merita. Per Shapovalov, invece, la sconfitta è solo un punto di partenza. A gennaio era numero 250, a fine torneo sarà 51. Fanno duecento posizioni scalate in otto mesi, a 18 anni. Un piccolo miracolo. E il meglio, tutto il meglio, deve ancora venire.

US OPEN 2017 – Ottavi di finale uomini
Pablo Carreno Busta (ESP) b. Denis Shapovalov (CAN) 7-6 7-6 7-6