L’infermeria del circuito ATP apre la porta un’altra volta: ha detto addio al 2017 anche Gilles Muller, che chiude anzitempo la sua miglior stagione in carriera a causa di una tendinite al gomito sinistro. “Ho intenzione di giocare ancora qualche anno, quindi è la scelta migliore”, ha spiegato. È il quinto dei primi 22 del mondo fuori fino a fine anno. Quasi 1 su 4!Il 2017 resterà la sua miglior stagione, ma neanche i meriti guadagnati sul campo sono bastati a Gilles Muller a tenere alla larga gli infortuni, nemici storici di una carriera interrotta più volte, che l’ha visto festeggiare il best ranking lo scorso luglio, al numero 21 del ranking mondiale. Anche il 34enne lussemburghese è stato costretto a dire addio in anticipo alla stagione in corso, a causa di una fastidiosa tendinite al gomito sinistro (da ricordare che è mancino) che già da qualche settimana non gli sta dando tregua. Proprio oggi Muller sarebbe dovuto partire per il Giappone, per disputare l’ATP 500 di Tokyo della prossima settimana e poi sposarsi a Shanghai per il Masters 1000, invece il suo ultimo torneo del 2017 resterà l’ATP 250 di Metz, dove si è arreso all’esordio a Nikoloz Basilashvili. “Dopo essermi consultato con i medici, il mio fisioterapista e il mio allenatore – ha detto – ho deciso che l’opzione migliore per me è di fermarmi e trattare la tendinite al gomito che mi porto dietro dall’estate. Le ho provate tutte pur di continuare a giocare malgrado il dolore, ma sono arrivato a un punto in cui ho paura di aggravare troppo la situazione e mettere a rischio l’inizio della prossima stagione. Con i primi 20 così vicini mi sarebbe piaciuto chiudere l’anno in bellezza, ma visto che sono motivato a giocare ancora per qualche anno, devo prendermi cura anche del mio corpo e tutti insieme abbiamo deciso che questa è la soluzione migliore. Cercherò di recuperare al 100%, per rientrare nel circuito nelle miglior condizioni nel 2018”. In effetti, dopo la semifinale sfiorata a Wimbledon, dove dopo aver vinto il match epico contro Rafael Nadal ha lottato per cinque set contro Marin Cilic, i risultati di Muller non sono stati all’altezza di quelli della prima parte di stagione, che l’aveva visto finalmente sfatare il tabù delle finali ATP, vincendo la prima a Sydney (dopo sei sconfitte su sei) e anche una seconda a ‘s-Hertogenbosch. In mezzo anche una finale all’Estoril, prima del magnifico quarto a Wimbledon.
FUORI 5 DEI PRIMI 22 DEL MONDO!
La notizia del suo stop ha un che di vintage per il modo in cui è arrivata, visto che è stata data dallo stesso Muller a un quotidiano del Paese, perché il 34enne nativo di Lussemburgo è l’unico fra i primi 100 giocatori del mondo a non avere né un account ufficiale (o personale) sui social network, né un sito internet. Una scelta molto molto particolare, in un periodo in cui per sportivi e personaggi di successo l’utilizzo dei social è diventato indispensabile, per aumentare la platea di sostenitori ma anche per comunicare con gli appassionati e dare le notizie agli organi di stampa. Muller aveva già avuto problemi al gomito sinistro nel 2013, fermandosi sei mesi proprio quando era finalmente riuscito a tornare fra i primi 50 del mondo dopo i famosi problemi alle ginocchia degli anni prima. A 30 anni quell’ennesima pausa sembrava un punto di non ritorno, tanto che lui stesso ha confessato che all’inizio non era sicuro di rientrare nel circuito. Invece l’ha fatto e si è ripresentato più forte di prima, e dopo il successo su Nadal ai Championships ha raccontato di come proprio quell’infortunio gli sia servito tantissimo, perché non potendosi allenare in campo ha lavorato al massimo sulla parte atletica, trovando una condizione fisica mai avuta prima. Fare lo stesso con cinque anni in più sulle gambe non sarà semplice, ma la lezione del 2013 gli tornerà utile. Anche se il nome di Muller non è paragonabile a quello degli altri, l’addio al 2017 del lussemburghese si aggiunge a quelli di Djokovic (gomito), Murray (anca), Wawrinka (ginocchio) e Nishikori (polso). Vuol dire che dei primi 22 giocatori del mondo, 5 sono già fuori dei giochi fino al prossimo anno. Praticamente uno su quattro.