Continua a destare interesse, negli Stati Uniti, la faccenda riguardante James Blake. L'ultimo aggiornamento risaliva a qualche giorno fa, con le versioni contrastanti rilasciate dall'ex top-5 ATP e da James Frascatore, il poliziotto che lo aveva aggredito scambiandolo per un malvivente. Blake ha rinunciato a una causa legale ma ha ottenuto un bell'indennizzo dalla città di New York, che ha creato un programma di sostegno legale per le vittime di abusi delle forze dell'ordine. Tuttavia, la scorsa settimana, i due James hanno testimoniato in tribunale per la fornire elementi utili all'indagine interna della polizia. La notizia è che l'indagine è terminata, ma l'eventuale sanzione non sarà resa pubblica, nemmeno a Blake. I registri disciplinari dei poliziotti sono protetti dal segreto: lo dice la legge dello Stato di New York. Da parte sua, Blake spera che ci sia un atto di trasparenza e la sanzione venga resa pubblica. “Che io non abbia pieno diritto di sapere come si concluda una vicenda che mi ha visto protagonista mi pare senza senso. Credo che le cose debbano cambiare”. Nello specifico, Frascatore è accusato di aver utilizzato una forza eccessiva verso un sospetto che non ha fatto alcuna resistenza e nemmeno ha cercato di fuggire. Come è noto, Blake è stato scambiato per un membro di un gruppo che effettuava frodi tramite carta di credito. A ben vedere, quest'estate era stata proposta una transazione al poliziotto: in cambio dell'estinzione del procedimento, avrebbe dovuto rinunciare a dieci giorni di ferie.
"LE COSE DEVONO CAMBIARE"
Su consiglio del suo avvocato, Frascatore ha rifiutato. Probabilmente perché temeva che il gesto fosse interpretato come un'ammissione di colpevolezza, peraltro offrendo il fianco a un eventuale azione personale di Blake nei suoi confronti. Il giudice può dare un suggerimento di sanzione, ma l'ultima parola spetta comunque al commissario. Blake è furioso per la proposta estiva. A suo dire, 10 giorni sono una sanzione ridicola e ha invitato la polizia alla trasparenza. “Sarebbe un messaggio importante, soprattutto per la comunità di colore. Vorrei che questo caso cambiasse un po' le cose, non solo per me, ma per tutti”. Il caso di Blake si inserisce in un contesto più ampio, in cui la municipalità di New York sta cercando di garantire maggiore trasparenza, mentre la polizia si è un po' arroccata su se stessa. Da qualche tempo, il Comitato per la Revisione dei Reclami Civili invia delle lettere che aggiornano i testimoni sulle faccende legate alle decisioni sugli agenti di polizia. Il problema è emerso durante il processo al poliziotto Richard Haste, che nel 2012 sparò e uccise un ragazzo disarmato. Haste si dimise prima che la polizia potesse emettere un verdetto. L'avvocato di Frascatore, Stephen Worth, ha detto che il suo assistito si è comportato con “estrema cura” quanto ha arrestato Blake. A suo dire, il poliziotto aveva motivo di credere che il sospetto fosse armato di un coltello. “Lo ha messo a terra nel modo meno invasivo possibile”. Tuttavia, l'avvocato di parte civile Jonathan Fogel, ritiene che la violenza messa in atto dal poliziotto sia stata estrema e inutile. “Questo tipo di atteggiamento non ha posto nella società”. Da parte sua, Blake ha preso molto a cuore la vicenda. Continua a parlarne nella speranza di dare voce a tutti coloro che subiscono abusi dalle forze dell'ordine. “Parlando, posso rappresentare un esempio. Spero che la polizia si comporti nel modo giusto”.