Dante Bottini, coach del giapponese, confessa che il suo allievo dovrebbe tornare nel tour dopo l'Australian Open. La sua partecipazione a Giappone-Italia, dunque, è a forte rischio: molto difficilmente i suoi primi impegni saranno sulla distanza dei 3 set su 5. Si sta curando in Belgio e riprenderà la racchetta in mano a novembre.

Su nove opzioni disponibili, ci è capitata l'unica in trasferta. Tuttavia, l'Italia di Coppa Davis può guardare con moderato ottimismo alla sfida dei prossimi 2-4 febbraio in Giappone. Molto difficilmente, il Sol Levante potrà contare su Kei Nishikori. L'ex finalista dello Us Open è fermo ai box per un problema al polso e difficilmente rientrerà per l'Australian Open. Dovesse saltare Melbourne, è altamente improbabile che inizi la sua stagione con la Davis, sulla distanza dei 3 set su 5. A fornire l'indiscrezione è Dante Bottini, coach di Nishikori da ormai sei anni. In un'intervista radiofonica, ha fatto il punto della situazione e non ha lasciato molte speranze. Intendiamoci: non ha parlato di Coppa Davis, ma un'eventuale presenza contro l'Italia passa necessariamente da una preparazione più accurata. Se non dovesse andare in Australia, è probabile che riprenda a giocare in tornei “amici” come Long Island (che dal 2018 prenderà il posto di Memphis, da lui vinto 4 volte) e Delray Beach (dove si fece notare tanti anni fa, quando era un ragazzino). “Il problema al polso di Kei è molto comune – ha detto Bottini – è capitato anche a Monaco, Cljsters, Bencic e altri ancora. Il tessuto copre il tendine si rompe e finisce fuori dalla sua sede naturale. È un infortunio da curare con molta attenzione. Siamo andati in Belgio ed è lì che Kei sta svolgendo le cure. La ripresa agonistica? Secondo noi sarà dopo l'Australian Open. Naturalmente spero che sia prima, ma non credo. Potrà iniziare a colpire la palla tra circa un mese”.

GIAPPONE RABBERCIATO
Il World Group di Coppa Davis sfuggirà alle norme regolamentari che ridurranno il format nei gruppi zonali, con i match al meglio dei tre set e ogni serie compressa su due giorni. Con questo sistema, chissà, forse Nishikori avrebbe potuto esserci. Ma affrontare Lorenzi e Fognini sulla lunga distanza, sia pure in casa, sarebbe molto complicato. Mancano quattro mesi all'incontro ed è presto per fare previsioni: in questo momento, tuttavia, il Giappone non sarebbe messo troppo bene. Yoshihito Nishioka è fermo per un grave infortunio e Taro Daniel sta vivendo una pericolosa involuzione, al punto da tornare ad allenarsi in patria dopo tanti anni in Spagna. Inoltre hanno perso il giovane Akira Santillan, che ha scelto di giocare per l'Australia. L'unico giocatore davvero in palla sembra Yuichi Sugita. Per quanto riguarda Nishikori, questo infortunio ne spezzerà in due la carriera. Tuttavia, Bottini dovrebbe restare al suo fianco. La loro collaborazione è nata nel 2011 con un accordo annuale, poi si è estesa ed è arrivata a oggi. “Nel periodo dei super-coach abbiamo aggiunto Michael Chang – continua Bottini – non è asiatico, ma conosce bene la loro cultura. Prima che firmasse abbiamo parlato e mi è parso un tipo affabile e corretto”. Da lì, un progetto che va ancora avanti e che vede Bottini e il preparatore atletico sempre presenti, con Chang che si aggiunge 15-20 volte all'anno. “Abbiamo trovato un approccio comune: magari non siamo d'accordo su qualcosa, ma prima ne parliamo e facciamo arrivare a Kei un unico messaggio”. Per adesso ha funzionato bene, anche se non è arrivato il tanto agognato Slam e il fisico continua a fare i dispetti al ragazzo di Shimane. Quest'ultima, per l'Italia di Coppa Davis, potrebbe essere una gran bella notizia.