Juan Martin Del Potro ne ha passate troppe, per non attirare naturale simpatia. E allora assumono grande valore le sue parole dopo la vittoria su Alexander Zverev allo Shanghai Rolex Masters, dove peraltro vanta già una finale nel 2013 (persa contro Djokovic). “Quando gioco il rovescio, non avverto più nessun dolore al polso. Le cose stanno migliorando giorno dopo giorno, è solo una questione di fiducia”. La semifinale allo Us Open ha ridato vigore a una stagione un po' interlocutoria, ma che adesso gli offre la possibilità (molto teorica, a dire il vero) di conquistare un posto alle Nitto ATP Finals. “Ora come ora non ci penso, voglio soltanto continuare a giocare così. Dopodiché Londra potrebbe arrivare, ma non sono ancora pronto”. Intanto è nei quarti a Shanghai, dove partirà favorito contro Viktor Troicki (da cui non ha mai perso in sei scontri diretti, l'ultimo a Cincinnati 2012) in vista di una possibile semifinale contro Roger Federer. Il calendario di “Palito”, da qui a fine stagione, è pieno: dopo Shanghai, giocherà a Stoccolma, Basilea e Parigi Bercy. Però lui pensa già al 2018: “Uno dei miei obiettivi per l'anno prossimo è giocare con continuità, senza infortuni. L'ideale sarebbe 20-22 tornei – continua Del Potro – se continuo a migliorare, sarò vicino ai migliori. Non è facile, devo sforzami molto dopo i tanti infortuni, ma credo di starlo facendo bene”.
ALLA PARI CON I MIGLIORI
Contro il rampante Zverev, l'argentino ha perso il suo primo turno di battuta, ma poi è stato implacabile, tenendo a zero ben nove turni di servizio. Ne è venuto fuori un match molto combattuto, in cui il break decisivo è arrivato al quinto game del terzo set. Al termine di uno scambio piuttosto lungo, il tedesco ha messo in rete un rovescio e ha scaraventato per terra la sua racchetta, disintegrandola. “Non so come ho fatto a perdere – ha detto Zverev – credo che lui abbia giocato una grande partita, una delle migliori dell'anno. Siamo stati entrambi bravi da fondo campo. Non so cosa avrei potuto fare meglio, ma ai miei occhi non sono stato bravo in risposta”. Avrà tempo per rifarsi, e comunque la sua stagione resta decisamente positiva, con cinque vittorie in torneo e un bilancio di 51 vittorie e 18 sconfitte. Questo match contava di più per un Del Potro che otto anni fa, forte del successo allo Us Open, puntava a diventare numero 1 del mondo. Poi è stato travolto da mille sfortune, ma adesso sembra pronto per vivere un sereno finale di carriera, magari togliendosi le soddisfazioni perdute in quasi tre anni persi per strada. Guarda caso, la sua stagione sembra essere svoltata dopo l'assunzione di un coach a tempo pieno: il progetto con Sebastian Prieto non è ancora ben definito, ma intanto sta dando i primi frutti. “Questa vittoria è una sorpresa, però ho giocato il miglior match della settimana – ha continuato Del Potro – quando sono in buone condizioni, posso davvero giocare alla pari con tutti. Il torneo? Essendo la superficie piuttosto rapida, ogni giocatore rimasto in gara ha la chance di vincere”.