DOMINA COL DIRITTO, VINCE COL ROVESCIOA stunning run from @JackSock concludes with his first Masters 1000 title and a spot in the Top 10. #RolexPMasters pic.twitter.com/xAumSX7phn
— Tennis TV (@TennisTV) 5 novembre 2017
La musica della finale, giocata in uno stadio pieno ma con un clima che ha risentito dell’assenza dei big (e di quel pizzico di tifo che scalda un po’ l’atmosfera), è cambiata già in apertura di secondo set, quando Sock ha finalmente attivato il drittone, la bolla di Krajinovic è scoppiata e il duello ha cambiato faccia. La pressione che nel primo set era tutta dalla parte dell’americano ha cambiato campo, e Krajinovic non ha avuto la forza di reagire. In un amen è finito sotto 4-1 e si è ritrovato al terzo, in cui la superiorità di Sock è diventata ancora più pesante, fino a condurlo a quel titolo in un Masters 1000 che negli Stati Uniti non vedevano da Miami 2010, uno degli ultimi grandi risultati di Andy Roddick. Il giocatore che Sock ricorda di più, perché sono entrambi del Nebraska, ma soprattutto per un tennis che vive quasi esclusivamente di servizio e diritto, con un rovescio un po’ troppo leggero per stare stabilmente a certi livelli. Eppure Roddick è stato numero uno del mondo, e Sock la finale l’ha risolta proprio con quello. Con un passante lungolinea si è preso la palla break del 2-1, trasformata con uno splendido passante di diritto in corsa; con un altro passante incrociato (di rovescio) ha bissato il break e poi ha navigato tranquillo sino alla vittoria, che rovina il sogno ATP Finals di Pablo Carreno Busta (non gli resta che sperare nel possibile forfait di Nadal) e all’O2 Arena ci porterà lui, da fresco numero 9 del ranking mondiale, a sei anni dall’ultima apparizione di Mardy Fish. “Se devo essere onesto – ha detto prima della finale – prima del torneo non sapevo nemmeno di avere ancora la possibilità di qualificarmi per il Masters”. Una condizione che l’ha aiutato a presentarsi a Parigi senza le aspettative che hanno tradito gli altri colleghi in corsa per le Finals, fino al miracolo. Anzi, i miracoli. Con tanto di numero 1 USA a fine anno. Giusto. Era già qualche stagione che Sock sembrava il più credibile di tutti, ma fra Isner e Querrey c’era sempre qualcuno che faceva meglio di lui. Ora non più.
MASTERS 1000 PARIGI BERCY – Finale
Jack Sock (USA) b. Filip Krajinovic (SRB) 5-7 6-4 6-1