Il tecnico comasco ha comunicato la fine della collaborazione con Milos Raonic, iniziata quattro anni fa. Insieme a Piatti, il canadese è giunto al n. 3 ATP e in finale a Wimbledon. "Percorso incredibile, ma è giunta l'ora di intraprendere nuove sfide", ha scritto Piatti, che ha appena inaugurato la sua nuova accademia a Bordighera.Dopo quattro anni di lavoro colmi di risultati, è terminata la collaborazione fra Milos Raonic e Riccardo Piatti. A diffondere la notizia è stato lo stesso coach comasco, con un messaggio sui propri account social, segno – come emerge anche dalle sue parole – che è stato lui a optare per la separazione. Dopotutto, malgrado nel corso delle ultime stagioni Raonic avesse aggiunto e tolto di continuo alcuni membri dal suo team (Moya, McEnroe e Krajicek i più noti) Piatti era sempre rimasto il punto fermo, insieme al fisioterapista e osteopata Claudio Zimaglia e al preparatore atletico Dalibor Sirola, che se n’era andato l’aprile scorso. “Dopo quattro anni insieme – ha scritto Piatti – la mia collaborazione lavorativa con Milos è giunta al termine. È stato un percorso incredibile, ma è giunto il momento per me di intraprendere nuove avventure e nuove sfide. Porterò sempre con me il tempo speso con Milos e ricorderò per sempre i traguardi ottenuti insieme. Oltre a ringraziare lui e la sua famiglia per il supporto continuo, ci tendo ad augurargli i migliori successi nella sua carriera: se li merita alla grande”. Sotto la guida di Piatti, Raonic ha ottenuto i migliori risultati della sua carriera: quando l'ha assunto aveva già assaggiato la top-10 del ranking ATP, ma solo di sfuggita. In seguito, invece, è salito fino al numero 3 e ha vinto tre tornei (Washington, San Pietroburgo e Brisbane), ma soprattutto ha raggiunto vari risultati nei tornei di spessore. In primis la finale a Wimbledon 2016, ma anche quattro quarti e due semifinali nei Major, più le finali a Indian Wells e Bercy.
PIATTI DICE ADDIO ALLA VITA NEL TOUR?
Risultati a parte, Piatti ha avuto un’influenza importantissima nel tennis del canadese. È sempre stato convinto che avesse i mezzi per diventare numero uno del mondo, così prima l’ha convinto a lavorare ancora di più sulla prima di servizio, per renderla un colpo ancor più devastante, e poi l’ha aiutato a costruirsi un ottimo gioco di volo, fondamentale nella cavalcata del 2016 all’All England Club, fermata solo in finale da Andy Murray. L’addio arriva al termine di una stagione che per Raonic si era aperta bene ma poi è diventata terribile, a causa di un fisico di cristallo che l’ha obbligato a fermarsi a ripetizione. Prima è stato il bicipite femorale, poi una piccola operazione al polso, quindi un problema a un polpaccio, tanto che nella sua activity figurano solamente 14 tornei, due dei quali conclusi senza scendere in campo e l’ultimo – a Tokyo – col ritiro dopo un solo game. Infortuni che l’hanno fatto sprofondare fino al numero 24 della classifica mondiale. Significa che dovrà ripartire da dietro, e senza la guida più preziosa della sua carriera. Difficile pensare che Piatti abbia ricevuto offerte migliori, mentre sembra molto più probabile che fra le “nuove avventure e nuove sfide” che cita ci sia il lavoro al suo nuovo Piatti Tennis Center. Un progetto in cantiere già da qualche anno e inaugurato da qualche settimana a Bordighera (Imperia), a una trentina di chilometri da quel Principato di Monaco dove Piatti ha trovato casa ormai da anni.