“Giocare libero, lasciar andare il braccio”. È la missione di Filippo Baldi, la cui carriera è svoltata negli ultimi tre mesi. Ha scalato oltre 300 posizioni ed è partito bene anche a Brescia, vincendo un match molto tirato contro Liam Caruana. “10 giorni fa ho dato una sistemata al servizio: sta funzionando”.

BRESCIA – Forse è presto per parlare di svolta, ma la costruzione del giocatore ha finalmente trovato le fondamenta giuste. Dopo aver veleggiato per tre anni intorno al numero 800 ATP, Filippo Baldi ha dimezzato la cifra del suo ranking e sta mostrando ottime cose anche agli Internazionali Città di Brescia (43.000€, Play-It). Nell'ultimo match del primo turno, il lombardo ha superato Liam Caruana in un derby un po' atipico, visto che Caruana risiede negli Stati Uniti ed è abbastanza yankee anche nel modo di esprimersi: “Yes!”, dice, dopo aver vinto un punto importante. Ma l'ultimo punto di questa (bella) partita lo ha raccolto Baldi, un 6-4 3-6 7-6 che si è deciso all'ultimo respiro. Un paio di palle ben giocate nel tie-break del terzo hanno fatto la differenza. “Sapevo che Liam è un ottimo giocatore, serve bene ed è difficile rispondere – racconta Baldi – nel primo set ho raccolto un buon break, ero andato avanti anche nel secondo, ma ho gestito male quel momento. Ma è stato l'unico game giocato male in tutta la partita. Da lì in poi ho giocato ottimamente, ma lui non ha concesso chance nei suoi turni di servizio. Però anch'io sono stato impeccabile in battuta”. Baldi sembrava poter chiudere agevolmente quando un delizioso pallonetto lo portava avanti di un break nel secondo set. Forse si distraeva un attimo e Caruana tornava in partita con un fulminante rovescio lungolinea. Il ragazzo residente in Texas si è preso il secondo set, mentre nel terzo si è volati rapidamente sul 6-6. Baldi prendeva immediatamente il minibreak e teneva duro fino alla fine. Sul punto che gli ha dato il 6-3 ha tirato un bel dritto in contropiede, sul quale Caruana è finito per le terre. Per un attimo si è temuto l'infortunio, ma Liam ha comunque giocato l'ultimo punto ed è uscito dal campo senza problemi.

PARTE TUTTO DALLA TESTA”
La bella esperienza alle qualificazioni delle Next Gen Finals mi sta aiutando, così come le vittorie degli ultimi tre mesi – dice Baldi – ma ciò che conta è migliorare e giocare a braccio sciolto. Devo essere aggressivo, togliermi i pensieri negativi, fare gioco e spingere. Se sbaglio non importa, so che è la strada giusta. Oggi l'ho fatto e ha pagato”. Soltanto tre mesi fa, Baldi era numero 750 ATP. Oggi è n.427, sua miglior classifica di sempre, con una tendenza sempre più positiva. Ci avrebbe messo la firma? “Si, ma non ci penso più di tanto. Ovviamente sono contento per le vittorie e per la classifica, ma sto lavorando bene con Francesco Aldi e Francesco Cinà. Non dico che non avevo dubbi, ma sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il momento buono. Adesso devo migliorare anche durante la partita e portare a casa quello che mi tocca. Oggi l'ho fatto”. I ricordi del periodo junior sono sempre più sfumati, ed è un bene. Filippo sta crescendo, sta diventando un giocatore nuovo, e c'è il tempo per costruirsi una carriera più che dignitosa. “Non so se il 2018 sarà l'anno della svolta completa, o magari succederà più un là. Io so che ho tanta voglia di lavorare e crescere. Sono sulla strada giusta, mi sono affidato completamente ai miei allenatori e so di poter ottenere buoni risultati”. Negli ottavi ci sarà un altro derby, sulla carta ancora più complicato, contro Stefano Travaglia, ma a questo punto l'ingresso tra i top-400 entro fine stagione non sembra impossibile. Sarebbe una buona base per preparare una grande stagione. Parlando con Filippo sulla possibilità di aggiungere pesantezza a una palla ancora un po' leggera, si scopre che ha cambiato qualcosa al servizio. “Di sicuro devo spingere più forte, far uscire meglio la palla. Piano piano ci sto riuscendo e sono sicuro che presto avrò una palla più veloce e più pesante”. Ma è possibile aumentare la velocità del servizio, e magari del dritto, di quei 10-12 km/h che possono fare la differenza? “Si, si può. Stiamo lavorando sull'aspetto tecnico e proprio una decina di giorni fa ho cambiato il servizio. Sono piccoli dettagli, ma mi sento bene e sto servendo più forte. Sul resto, devo giocare più libero. Parte tutto dalla testa e non dalla tecnica. In allenamento ci riesco, adesso è giunto il momento di farlo anche in partita”.