C'è una grande differenza tra i tornei del Grande Slam e il resto del tour. Non c'è da stupirsi, dunque, che un giocatore preferisca anche solo le qualificazioni del “Major” piuttosto che un qualsiasi torneo. Tuttavia, c'è chi si è trovato nell'imbarazzante situazione di dover perdere per raggiungere in tempo la sede dello Slam. È successo lo scorso gennaio, quando Sachia Vickery ed Elise Mertens misero in scena un patetico teatrino al secondo turno del torneo WTA di Hobart. I fatti: presenti in Tasmania sin dalle qualificazioni, non pensavano di arrivare a sfidarsi per un posto nei quarti. Chi avrebbe vinto, tuttavia, avrebbe saltato le qualificazioni di Melbourne. Dopo appena un game, entrambe hanno chiamato la fisioterapista con l'ovvio intento di ritirarsi. La Vickery fu più rapida, sgattaiolando fuori dal campo prima della sua avversaria salvo poi volare a Melbourne, dove peraltro avrebbe perso subito. Per inciso, la Mertens avrebbe poi vinto il torneo. I fatti furono talmente evidenti da costringere la WTA a modificare il suo Rulebook: dal 2018, una situazione del genere non sarà più possibile. Una giocatrice non potrà partecipare a un torneo WTA nella stessa settimana delle qualificazioni di uno Slam, a patto che sia iscritta alle qualificazioni stesse. La deadline è fissata per le 16 del venerdì precedente al torneo WTA.
MULTE E SQUALIFICHE PER CHI NON S'IMPEGNA
Entro il termine fissato, la tennista dovrà scegliere se giocare la prova WTA oppure le qualificazioni (avrà tempo fino alla deadline del sign-in del doppio, qualora sia iscritta solo al doppio). Il regolamento ha poi previsto un caso piuttosto remoto: una giocatrice può accettare una wild card per le qualificazioni dello Slam (a Melbourne iniziano piuttosto tardi, addirittura al giovedì) a patto che nel torneo della stessa settimana abbia perso dopo essersi impegnata al massimo. Scottata dai fatti di gennaio, la WTA si è ulteriormente tutelata: se una giocatrice non darà il massimo in un torneo contemporaneo alle qualificazioni di uno Slam, sarà considerato un comportamento “gravemente antisportivo” e potrebbe comportare una multa fino a 25.000 dollari, oppure l'intero prize money conquistato in quel torneo. Ma c'è di più: nei casi più gravi, si può arrivare a una squalifica oscillante dalle tre settimane ai dodici mesi. Regole severe, ma che dovrebbero essere sufficienti per evitare imbarazzi. Per i tornei, tra l'altro, non sarà un grosso problema: a ben vedere, perderanno giusto qualche iscrizione di tenniste comprese tra la 100esima e la 200esima posizione. Le top-100, in virtù dell'ammissione diretta allo Slam, non saranno toccate dalla modifica. Saggia decisione: il caso Vickery-Mertens fu davvero triste. Guardate il video qui sopra…