Nella grande festa francese di Lille, è mancato Gael Monfils. Sceso al n.46 ATP, non è andato a sostenere i suoi compagni (anche se hanno comunicato in videoconferenza). Recuperato fisicamente, è convinto che il 2018 possa essere la stagione giusta per intascare uno Slam. Per lui sarebbe un'enorme rivincita dopo un 2017 da “reietto”.

Il trionfale weekend del tennis francese ha avuto un grande assente: Gael Monfils. Il buon Gael non ha partecipato alla campagna del 2017 e, come se non bastasse, qualcuno ha notato il suo silenzio sui social network. Gettando acqua sul nascente fuoco delle polemiche, la FFT ha prontamente pubblicato un filmato in cui lo si vede in videochiamata, congratulandosi con la squadra e dicendo di essere rimasto incollato alla TV per tutto il weekend. Al di là dei rapporti umani, certamente cordiali, è chiaro che esista un Caso Monfils. Il capitano Yannick Noah si è sempre espresso positivamente su di lui, elogiandone lo spirito combattivo, perfetto per la Davis. Però non aveva gradito il suo forfait prima della semifinale dell'anno scorso, in Croazia. Per non parlare di quando si lamentò della scelta di ospitare il Canada in Guadalupa, nonostante fosse la sua terra d'origine. Nell'euforia del successo, certe faccende sono passate in secondo piano: lo stesso Noah ha detto di aspettarlo per vincere nel 2018. Per Gael dovrà essere la stagione del riscatto: dopo un bel 2016, in cui ha raggiunto il best ranking al n.6, quest'anno è piombato fuori dai primi 40 e si è fermato dopo lo Us Open per un problema al ginocchio. Più in generale, è stata una stagione deludente. L'unico lampo è arrivato a Montreal, quando ha vinto un match maratona contro Kei Nishikori: sotto di un set e 5-2 nel secondo, lo ha ripreso per i capelli. Come se non bastasse, ha rimontato da 5-3 anche nel terzo e ha cancellato quattro matchpoint consecutivi nel tie-break finale, mandando il pubblico in delirio. Nonostante fosse un semplice secondo turno, il filmato del match è diventato virale su Youtube.

IL SOGNO SLAM SCATTERÀ DA ADELAIDE
“Ricordo bene quella partita – dice con un sorriso – in effetti è l'unico bel ricordo della mia stagione. Quest'anno il mio fisico mi ha lasciato a piedi, ma non sono stato l'unico”. Il suo 2018 scatterà dal torneo ATP di Doha, dopodiché inizierà la campagna australiana con il World Tennis Challenge, l'esibizione di Adelaide che sperimenterà la tecnologia “Hawk Eye Live”. Attualmente numero 46 ATP, Monfils è convinto di tornare ai livelli di un paio d'anni fa e mettersi nelle condizioni di vincere uno Slam. Riportare un Major alla Francia, 35 anni dopo Yannick Noah, sarebbe una gran rivincita per chi non si è goduto (e non si sta godendo) la sbornia collettiva di Lille. L'Australian Open è un torneo che gli piace, così come apprezza l'Australia. Quando era allenato da Roger Rasheed, ha effettuato diverse sessioni di allenamento proprio ad Adelaide. Per questo l'ha scelta come ultima rifinitura prima dell'Australian Open. “Mi sento un po' a casa – conferma – ci sono stato un mucchio di volte insieme a Roger”. Il francese è considerato uno dei giocatori più spettacolari e divertenti del tour, non fosse per la sua strabordante fisicità. Nell'anno dei 32, tuttavia, ritiene di poter passare alla cassa e intascare i frutti del suo grande talento, che peraltro lo ha già spinto in semifinale a Roland Garros e Us Open. “Oggi non ragiono più come quando avevo 20 anni, ma penso che sia la vita – ha detto – si cresce e ci sono tanti cambiamenti: non hai più gli stessi obiettivi e vedi le cose in modo diverso. Credo che sia lo stesso per tutti”. Attenzione: in una stagione di possibili rimescolamenti, la super-motivazione di “Lamonf” potrebbe anche fare la sorpresa…