È la cifra a cui è stata battuta all’asta la Wilson "Billie Jean King Autograph", utilizzata dall’ex campionessa statunitense nella storica Battaglia dei Sessi del 1973. Donata dalla King per beneficenza nel 1982, era stata acquistata da un collezionista nel 1996. È l’oggetto sportivo di una donna più pagato di sempre.Più che una racchetta, uno dei simboli del cambiamento sociale che ha cancellato le disuguaglianze fra uomini e donne, disegnato nel tennis con la famosa Battaglia dei Sessi del 1973, fra Billie Jean King e Bobby Riggs. Un duello che ha tracciato una riga fra prima e dopo, e lasciato alla storia un cimelio del valore di ben 125.000 dollari. È la cifra a cui mercoledì pomeriggio, nella sede di New York della celebre casa d’aste inglese Bonhams, è stata battuta la mitica Wilson "Billie Jean King Autograph" con cui il 20 settembre di 44 anni fa l’ex campionessa statunitense superò in tre set l’ormai attempato Bobby Riggs davanti a un pubblico record di 30.492 spettatori, spedendo a tutte le donne un messaggio d’uguaglianza. Il valore dell’oggetto, dal manico in pelle e perfettamente conservato, era stimato fra i 100.000 e i 200.000 dollari, ed è stato messo all’asta come lotto n. 1.068 all’interno della vendita "Voices of the 20th Century", insieme a tanti altri cimeli sportivi e non. Ovviamente riservato il nome del collezionista che se l’è portata a casa, diventando il quarto “padrone” dell’oggetto. La King, infatti, non ha nulla a che vedere con la vendita: la vincitrice di dodici tornei del Grande Slam aveva messo in vendita per beneficenza la sua Wilson con manico in pelle già nel lontano 1982, per raccogliere fondi per la sua Women's Sports Foundation, organizzazione no-profit fondata proprio sull’onda della Battaglia dei Sessi, “per facilitare la vita delle ragazze e delle donne nel mondo dello sport”. La racchetta era già stata rivenduta all’asta nel 1996, e ora ha cambiato di nuovo proprietario, col 10% della cifra sborsata (12.500 dollari) che andrà di nuovo alla fondazione della King. Secondo gli esperti di cimeli sportivi, la racchetta della King è l’oggetto sportivo femminile più pagato di sempre.
COME ANDÒ NELLA BATTAGLIA DEI SESSI
Nelle aste sportive sono state raggiunte cifre molto superiori, soprattutto per oggetti legati al mondo del baseball, come la maglia del leggendario campione degli “Yankees” George Ruth, venduta per la cifra record di 4,4 milioni di euro. Ma non era mai capitato che qualcuno arrivasse a sborsare tanto per un cimelio appartenuto a una donna. Quarantaquattro anni dopo il suo match, per la King si tratta di un’altra grande vittoria. La Battle of The Sexes del 1973 è tornata in auge di recente, grazie all’omonimo film con Emma Stone e Steve Carrel uscito lo scorso settembre, che ha raccolto circa 18 milioni di dollari di incassi in tutto il mondo. La pellicola, diretta da Jonathan Dayton e Valerie Faris, ha ricostruito le vicende dello storico duello dello Houston Astrodome, con la bellezza di 100.000 dollari in palio, trasmesso in prime time sulla rete ABC con circa 90 milioni di spettatori in tutto il mondo. Poco più di quattro mesi prima, a Ramona (California), un Riggs già 55enne aveva rifilato un secco 6-1 6-2 a Margaret Court, riuscendo nell’intento di mettere in mostra un’abissale differenza fra tennis maschile e tennis femminile, che potesse giustificare le enormi differenze nei guadagnati offerti dai tornei. Un fatto che alla King non andava proprio giù: al tempo numero 2 del mondo, decise di accettare la sfida di Riggs e la vinse per 6-4 6-3 6-3, rendendola il simbolo della lotta contro le disuguaglianze tra uomo e donna. «Mi sono sentita come se il mondo intero fosse sulle mie spalle – dichiarò all'epoca la King – se avessi perso avrei riportato indietro le donne di 50 anni». Successivamente sarebbero arrivate parecchie speculazioni sulla condotta di Riggs, tanto che si parlò a lungo del fatto che avesse perso di proposito il match, per vincere importanti somme di denaro (si sarebbe scommesso contro) da utilizzare per saldare debiti accumulati proprio col gioco d’azzardo. La verità probabilmente non si saprà mai, ma la King il suo intento l’ha raggiunto. E il mondo del tennis non ha alcuna intenzione di dimenticarselo. Anzi…