A due anni dall’addio ufficiale al tennis giocato, Lleyton Hewitt tornerà in campo addirittura per la terza volta, all'Australian Open. L’ex numero uno del mondo ha accettato l’invito dell’amico Sam Groth, che disputerà a Melbourne il suo ultimo torneo. Giocheranno il doppio insieme, e “Rusty” promette battaglia: «non saremo in gara per fare numero».Il tennis è una malattia, e c’è qualcuno che proprio non riesce a starne senza. Per esempio Lleyton Hewitt, che malgrado abbia appeso la racchetta al chiodo già all’Australian Open del 2016, dedicandosi al ruolo di capitano di Coppa Davis, è pronto a tornare in campo addirittura per la terza volta, sempre in doppio. La prima era arrivata qualche settimana dopo l’addio, per tentare di vincere un delicatissimo match di Davis contro i gemelli Bryan (perso in 5 set), la seconda è stata pochi mesi più tardi a Wimbledon, e la terza sarà a Melbourne, sugli stessi campi dove nel 2016 aveva detto basta in lacrime, fra gli applausi commossi del pubblico dopo una sconfitta contro David Ferrer. Due anni dopo tornerà spronato dall’amico Sam Groth, che dirà a sua volta addio all’attività “pro” nello Slam di casa, e per l’occasione lo voleva al suo fianco. I due ne hanno discusso a lungo, da quando circa un mese e mezzo fa il 30enne del Nuovo Galles del Sud ha annunciato al mondo l’intenzione di smettere, perché rimasto senza motivazioni, e il “sì” di Hewitt è arrivato nelle scorse ore. “È qualcosa di cui io e Lleyton – ha detto Groth – avevamo già parlato. Non si tratta solamente di una persona che conosco attraverso il tennis, ma di un mio grande amico. Io ero presente quando lui ha lasciato il tennis, e per me è perfetto poterlo avere con me ora che sarò io a dire basta”. La coppia Groth-Hewitt non è nuova nel Tour: nel 2015 hanno giocato insieme tutti i tre match dell’Australian in Coppa Davis e anche un paio di tornei sul cemento americano, mentre l’anno successivo hanno disputato insieme l’Australian Open, l’ultimo – o così sembrava – di Hewitt. “Ci sarà da divertirsi – ha detto Hewitt – e sono pronto a godermi di nuovo questa esperienza. La nostra non sarà solo una presenza per fare numero: ci siamo allenati spesso e vogliamo provare a fare qualcosa di importante”.AMBIZIONI ESAGERATE? NON PROPRIO
Le ambizioni dell’ex numero uno del mondo sembrano esagerate per un giocatore che ha abbandonato il professionismo da già due anni, ma sono giustificate dal fatto che è ancora in perfetta forma e che a Melbourne il doppio si gioca al meglio dei 3 set, con super tie-break finale. Una formula che richiede uno sforzo notevolmente inferiore rispetto al singolare, e permette una buona competitività anche ai giocatori meno preparati. Questo non vuol dire che riusciranno ad andare in fondo, ma possono puntare a vincere qualche partita. Nel frattempo, Groth è in attesa di conoscere il suo destino anche per il doppio misto (proverà a giocare con Sam Stosur) e soprattutto per il singolare. Si era sparsa la voce che avesse rinunciato ai play-off per un problema alla schiena, invece si sta regolarmente allenando a Melbourne Park, e ha smentito tutto. Semplicemente, non era pronto per disputare un torneo al meglio dei cinque set, che richiede quattro successi per conquistare la wild card. Persa la prima occasione, gliene restano due: passare attraverso le qualificazioni o ricevere un invito. Tornei di qualificazione a parte, Tennis Australia ne assegna quattro: il primo è andato a Thanasi Kokkinakis, mentre gli altri tre sono ancora da decidere. “Non mi aspetto una wild card – ha precisato Groth – e mi sto preparando per giocare le qualificazioni e provare a conquistarmi un posto. Se poi dovesse arrivare un invito sarebbe ottimo, ma non ho aspettative”. In pole position per la prossima wild card sembra esserci Akira Santillan, ma una delle altre due potrebbe finire a lui, anche in virtù dell’impegno per la nazionale di Davis Cup. Dal 2014 non è mancato a un singolo incontro, un attaccamento alla maglia che potrebbe (dovrebbe?) essere ripagato.
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