Sostenuti da Tata Motors, gli organizzatori del nuovo ATP 250 di Pune non hanno paura a fare i nomi del numero 1 e 2 del mondo. “Quest’anno erano già impegnati – dicono -, ma proveremo a portarli da noi”. A parte Marin Cilic, la prima edizione avrà solamente altri cinque top-70, ma l’effetto novità sarà sicuramente d’aiuto.Dopo ben 21 anni a Chennai, lo storico ATP 250 indiano di inizio stagione è pronto a cambiare città. Fra una dozzina di giorni scatteranno le qualificazioni nella nuova location di Pune, circa 1.100 chilometri a nord-ovest rispetto alla sede storica, teatro delle vittorie di campioni come Stan Wawrinka (recordman con 4 successi), Carlos Moya, Pat Rafter e Milos Raonic. Il torneo, di proprietà del colosso IMG, si giocherà sul cemento del Shree Shiv Chhatrapati Sports Complex di Mahalunge Balewadi, dove nei giorni scorsi sono stati presentati il nuovo logo e la denominazione ufficiale dell’evento, chiamato “Tata Open Maharashtra”, dal nome del nuovo title sponsor Tata Motors. Un partner di spessore che succede alla compagnia di telecomunicazioni Aircel: Tata Motors, infatti, è uno dei più grandi gruppi industriali indiani, diviso in tantissimi settori (il più noto è la produzione di automobili), con un totale di circa 300.000 dipendenti nel mondo e un fatturato da oltre 70 miliardi di dollari annui. “Negli anni sono stati investite tante risorse e tanto tempo nel Chennai Open – ha detto Sundar Iyer, presidente della Federtennis della regione di Maharashtra (MSLTA) – ma crediamo che fosse giunto il momento ideale per trasferire il torneo a Pune. A livello di infrastrutture siamo preparatissimi, e abbiamo lavorato su numerosi eventi”. In effetti, nel 2017 la città ha iniziato a conoscere il tennis in maniera approfondita: dopo 42 anni è tornata a ospitare un match di Coppa Davis (India-Nuova Zelanda), organizzato proprio nell’impianto sede del nuovo ATP 250, e sempre lì a metà novembre si è giocato un torneo Challenger, vinto dal numero uno indiano Yuki Bhambri.
FEDERER, UNA BATTAGLIA AL RIALZO?
Proprio Bhambri ha “sponsorizzato” il nuovo torneo, spiegando che i giocatori troveranno un clima meno caldo rispetto a Chennai, e un campo centrale molto bello. In realtà sarà più piccolo rispetto a quello della location precedente, ma comunque adatto a un torneo che – almeno quest’anno – non ha un campo di partecipazione da strapparsi i capelli. Il paragone con i tornei “concorrenti” di Doha e Brisbane è difficilissimo da reggere, visto che in Qatar ci saranno vari top-20 e Djokovic, in Australia aspettano Nadal, Murray, Dimitrov e altri top-player, mentre a Pune inizieranno la stagione solamente sei dei primi 70 del mondo, fra i quali spiccano Marin Cilic (vincitore due volte a Chennai), Kevin Anderson e il campione uscente Roberto Bautista-Agut. Eppure gli organizzatori non demordono, e puntano davvero in alto, tanto da non aver paura a fare i nomi di Roger Federer e Rafael Nadal. “Quest’anno abbiamo gente come Cilic, Anderson e un ex top-5 come Tommy Robredo che dovrà disputare le qualificazioni, a testimonianza del livello del torneo. Per il 2018 Nadal e Federer avevano dei contratti già firmati con altri eventi – ha detto il direttore del torneo Prashant Sutar – ma in futuro proveremo a fare il massimo per portarli a Pune”. Un proposito ambizioso ma di certo non impossibile, a patto che le risorse economiche siano adeguate. Lo dimostra il caso di Federer, che nel giro di cinque anni ha cambiato tre volte il suo torneo di inizio stagione: prima Doha, poi Brisbane, quindi la Hopman Cup. Sarà una gara a chi offre di più, e la presenza di Tata Motors alle spalle del torneo sembra un buon punto di partenza.
NESSUN TOP-100, MA IL TENNIS È VIVO
Sutar ha spiegato che l’entry list non è all’altezza di quella degli altri tornei di inizio 2018 anche a causa della logistica, che si è rivelata un impiccio importante. “I giocatori non erano a conoscenza del fatto che Pune fosse direttamente collegata con l’Europa (a differenza di Chennai, ndr), e quindi temevano un viaggio troppo lungo. Invece ci si può arrivare senza scali: lo farà anche Cilic”. Si tratta di un plus importante, che qualora dovesse spargersi la voce potrebbe contribuire a rendere il torneo più competitivo nei prossimi anni. L’impianto di Pune conta su sei campi, con una capacità totale di 5.000 posti, circa 4.000 sugli spalti del Centrale. Al momento l’India si trova senza un giocatore nei primi 100 della classifica ATP, ma (anche grazie a Sania Mirza, una delle migliori doppiste del mondo) il tennis ha comunque una discreta notorietà, come testimoniato dal fatto che nella regione indiana il successo di Roger Federer a Wimbledon sia stato il terzo evento sportivo più cercato su Google nell’anno 2017. Per gli organizzatori una delle sfide più importanti sarà quella di riempire gli spalti anche nelle prime giornate. In questo senso, già da qualche settimana hanno iniziato una fitta attività di promozione sui social network, e nello scorso week-end è stata aperta la prevendita dei biglietti. “Pune è una città che ama il tennis – ha aggiunto Sutar – e di recente abbiamo avuto circa 2500 spettatori per il torneo Challenger. Credo che grazie ai top player che saranno in gara nel torneo, attirare ancora più pubblico non sarà troppo difficile. Ci aspettiamo risultati importanti”. L’effetto novità darà una mano anche se l’entry list è quella che è, ma nei prossimi anni servirà sicuramente qualcosa in più. A patto che non riescano sul serio a portare in città uno di quei due lassù…