La stagione appena terminata ha detto che il rendimento di Thiem è ancora troppo legato alla terra rossa per pensare di vederlo più in alto, ma il numero 5 del mondo ha fiducia. “Roland Garros a parte, negli Slam non avrò troppi punti da difendere e penso di poter far bene. Prima o poi noi giovani faremo il salto di qualità anche nei Major: il 2018 può essere il momento giusto”.

Per la prima volta in carriera, Dominic Thiem ha chiuso la stagione fra i primi 5 giocatori del ranking ATP, arrivando fino al numero 4. Ma nonostante il 2017 sia stata la sua miglior annata in assoluto, gli ultimi mesi hanno alimentato parecchi dubbi sul suo reale valore lontano dalla terra battuta. I dati sono abbastanza preoccupanti: l’austriaco ha costruito il 64% della sua classifica negli appena sei tornei giocati sul rosso, conquistando 22 incontri, mentre negli altri 21 tornei (fra cemento, erba e indoor) di partite ne ha vinte appena 25. Aggiungici che è arrivato a fine stagione senza un briciolo di energia, e fra i top-20 continua a essere quello che gioca più tornei, ed emergono anche delle difficoltà di gestione che in futuro potrebbero mettergli i bastoni fra le ruote. Eppure, lui non ne fa un problema. Continua a lavorare come un dannato e dopo il classico mese di allenamenti full-time a Tenerife è pronto a una nuova stagione, con una programmazione ancora più fitta. “Credo sia stata una delle mie migliori preparazioni degli ultimi anni – ha detto da Abu Dhabi, dove da venerdì sarà in gara nel torneo di esibizione – perché abbiamo fatto tutto ciò che ci eravamo prefissati, senza alcun problema fisico e senza nessuna interruzione. La mia stagione non era finita bene: la sconfitta contro Del Potro allo Us Open (dominò i primi due set, ma perse i successivi tre) mi ha tolto tantissima fiducia, qualcosa di cui ho bisogno per poter giocare bene, e da quel momento ho vinto pochissimi incontri. Ma ora è tutto sistemato: quando l’intero Tour si ferma ci si rilassa, non c’è da preoccuparsi dei risultati, di chi ti può scavalcare in classifica, di nulla. Mi sono allenato molto bene e fisicamente mi sento davvero alla grande. Penso e spero di essere pronto, e sono curioso di sapere a che livello si trova il mio tennis”. Avrà i primi indizi venerdì, contro Kevin Anderson o Pablo Carreno Busta.

2018: L’ANNO DEI GIOVANI?
Thiem si è presentato negli Emirati Arabi in compagnia di Galo Blanco, che circa un mese e mezzo fa ha interrotto la collaborazione contro Karen Khachanov, ma il tecnico spagnolo è presente solo per rimpiazzare l’assente Gunter Bresnik. Sarà lui a continuare a guidare il progetto Thiem, magari verso una crescita lontano dalla terra rossa. C’è poco altro da fare: se Dominic vorrà seriamente puntare a migliorare ancora il suo ranking, il salto di qualità deve necessariamente passare da lì. “Per me non è facile giocare sulle superfici veloci, ma proverò a migliorare, specialmente sul veloce indoor. Punto a fare meglio nei tornei del Grande Slam, ed eccetto a Parigi negli altri tre non ho troppi punti da difendere (180 ciascuno, ndr), quindi questo mi darà un po’ di respiro. Sicuramente il Roland Garros è il torneo in cui avrò maggiori chance di andare in fondo, ma penso di poter far bene anche negli altri tornei. Sempre ricordando che entrano in gioco tanti fattori, compreso sorteggio e fortuna. Credo che restare fra i primi 10 non sarà facile, perché rispetto allo scorso anno torneranno tanti giocatori che si erano infortunati, ma comunque il mio 2017 è stato un buon anno e non sarà facile nemmeno per gli altri”. Nel 2017 Thiem è stato l’unico in grado di superare Nadal sulla terra battuta (“saper di poter battere un giocatore come lui al massimo della sua forma mi dà grande sicurezza”), e non vede come irraggiungibile la possibilità di ripetersi negli Slam. “Lo scorso anno Federer e Nadal sono stati semplicemente troppo forti nei Major, e lo dobbiamo accettare. Ma la nuova generazione di giocatori ha iniziato a farsi vedere. Zverev ha vinto due Masters 1000 e sono arrivati altri titoli importanti. Credo che prima o poi arriveranno dei passi avanti importanti anche nei tornei del Grande Slam, e penso che il 2018 possa essere il momento giusto”.