Secondo molti, la migliore giocatrice del 2017 è stata Caroline Wozniacki. Molto costante, spesso in finale, ha mancato il bersaglio grosso negli Slam ma si è aggiudicata le WTA Finals. Forte di un inverno sereno, in compagnia del fidanzato (e promesso sposo) David Lee, si è presentata all'Australian Open con i galloni di favorita, almeno al pari delle altre big. Per questo, il match contro Jana Fett ha lasciato interdetti. Almeno fino al 5-1 e 40-15 al terzo per la croata, ex finalista del torneo junior ma incapace di sfondare nel tour. Professionista dal 2015, non è mai andata oltre il numero 97 WTA e oggi è in 119esima posizione. Per un paio d'ore, tuttavia, ha impressionato. Una bella prima di servizio e un rovescio quasi infallibile, unite a una sorprendente aggressività, hanno messo in difficoltà la Wozniacki. Dopo un primo set perfetto, la Fett poteva andare avanti di un break nel secondo ma poi ha iniziato a commettere qualche errore di troppo. Nel terzo set ha riordinato le idee e, dopo un paio di game durissimi, ha preso il largo contro una Wozniacki incapace di trovare soluzioni. A velocità di crociera, la Fett sbagliava poco ed era più aggressiva. Quando il traguardo sembrava ormai raggiunto, il cortocircuito che ha portato al 3-6 6-2 7-5 finale. “Sul 5-1 ho pensato che lei avrebbe dovuto vincere altri quattro punti – ha detto la Wozniacki – ma sul 40-15 avevo un piede fuori dal torneo. Sul primo matchpoint ha servito bene, sono stata un po' fortunata. Sul 5-2 mi sono sentita una sopravvissuta, e ho pensato che non avrei dovuto regalarle il successo. Avrebbe dovuto conquistarsi la vittoria. Questa partita ha confermato che il tennis è uno sport mentale. Puoi avere il miglior dritto o il miglior rovescio del mondo, ma la cosa più importante è sapere dove e come giocare i colpi”. Si è giocato nelle ore più calde, con circa 35 gradi, ed è parso che la Wozniacki abbia sofferto il caldo più della Fett.
SERENITÀ FUORI DAL CAMPO
Fino al 5-1 al terzo, non ha mostrato particolari reazioni nervose, come se tutto le scivolasse accanto. Però non si è mai arresa. Una volta sciupati i due matchpoint, la Fett non è più andata vicina a vincere. Sul 5-3 e 30-30 ha messo un corridoio un dritto che l'avrebbe issata alla terza palla match, ma il cortocircuito era ormai sopraggiunto. “Si è mossa molto bene, anche su alcuni buoni colpi da parte mia – dice la Wozniacki – mi ero informata su di lei guardando qualche video, sapevo che era dotata di una buona prima di servizio e di un buon dritto, ma non mi aspettavo che si muovesse così bene. Mi ha sorpreso”. Dopo il matchpoint si è lasciata andare a una reazione emotiva, era quasi in lacrime. Ha risposto a monosillabi nelle interviste per il pubblico e la TV, con il volto arrossato dalla fatica. In conferenza stampa era più tranquilla, e ha ammesso di non aver giocato il suo miglior match. “Devo essere preparata per il prossimo match, indipendentemente se si giocherà di giorno o di sera. Da partita a partita, sembra di giocare un torneo diverso”. È una Wozniacki serena, consapevole dei propri mezzi e ringalluzzita dall'assenza della sua amica Serena Williams. Le chance di arrivare in fondo ci sono, anche perché la parte bassa del tabellone non è irresistibile. Avrà bisogno di giocare al massimo, perché Kiki Bertens al terzo turno è avversaria pericolosa. “La serenità fuori dal campo è un aiuto, non ho problemi e quando gioco penso soltanto alla palla, al campo e all'avversaria. È tutto più semplice”. Semifinalista nel 2012, quando era promessa sposa di Rory Mcllroy, stavolta sogna di fare un paio di passi in più. È possibile, poi sarà il momento di pensare al matrimonio con David Lee. La loro presenza alle nozze di Serena Williams era anche in funzione dei preparativi per il loro, di matrimonio. “Non sono la persona adatta a cui chiedere le tradizioni dei matrimoni, nemmeno quelle danesi. Ma mi documenterò!”. Per adesso, la missione principale è sul campo da tennis.
AUSTRALIAN OPEN DONNE – Secondo Turno
Caroline Wozniacki (DAN) b. Jana Fett (CRO) 3-6 6-2 7-5