Prosegue la favola di Elise Mertens: favorita da un problema fisico (anca) di Elina Svitolina, azzecca la decima vittoria consecutiva e centra la semifinale alla sua prima apparizione a Melbourne. Il suo segreto? Tanta semplicità, sia dentro che fuori dal campo.

Il belga più atteso a Melbourne era un uomo. Molti pensavano che David Goffin potesse essere l'ostacolo più complicato per Roger Federer nella strada verso la finale, invece si è squagliato al secondo turno. Il piccolo paese spezzato tra valloni e fiamminghi, tuttavia, può gioire grazie a una ragazza. Elise Mertens aveva cinque anni quando ha visto giocare per la prima volta Kim Clijsters e da lì è nata una passione che ha raggiunto una vetta inattesa a Melbourne Park. Elise è in semifinale dopo il successo su Elina Svitolina (6-4 6-0). Proprio lei, la favorita per i bookmakers. Non sapevano, gli allibratori, che Elina aveva un problema fisico all'anca da un paio di settimane. “È comparso dopo Brisbane, è via via peggiorato ma me la sono cavata con gli antidolorifici. Stavolta ho avuto qualche difficoltà, sia al servizio che in risposta. Le ho dato la possibilità di giocare bene e lo ha fatto”. Elise dice di non essersi accorta delle difficoltà delle Svitolina, ma non importa. Ciò che conta è che nella notte tra mercoledì e giovedì scenderà in campo sulla Rod Laver Arena per giocare la semifinale, contro Caroline Wozniacki o Carla Suarez Navarro. Il bello della Mertens è che fa sembrare tutto semplice. Ma lei è fatta così: gioca semplice. Va sulla palla e colpisce. Tutto qui. E pensare che per una decina di giorni è stata più o meno ignorata. L'avevano convocata per una conferenza stampa soltanto dopo il successo sulla Gavrilova, ma solo perché aveva battuto un'australiana. Non a caso, le avevano fatto quasi solo domande su Dasha. Adesso la protagonista è lei. Si allena presso l'accademia di Kim Clijsters, a un quarto d'ora da casa sua. Ma se Kim si faceva scorrazzare dalla madre, lei fa tutto in autonomia: “Ho la patente, quindi posso andare tranquillamente dove voglio”.

L'ESEMPIO DI KIM (E JUSTINE)
​Contro la Svitolina è partita forte, senza timori. Avanti di un break, poi di due, si è fatta riavvicinare da 5-2 a 5-4, anche a causa di qualche errore dovuto all'emozione. Ma sul 5-4 non ha più tremato. Al termine del primo set, la Svitolina è uscita dal campo come a cercare di ordinare i suoi pensieri. Niente da fare. Il secondo set è stato un monologo, in cui la Mertens non le ha più dato uno straccio di possibilità, incurante del fatto che la sua avversaria fosse una top-5. Prima di oggi, non ne aveva mai battute. Più il match andava avanti, più la Elise era tranquilla. Un rovescio vincente ha chiuso la contesa e ha dato ai belgi un'emozione a cui non erano più abituati. “Se a inizio torneo mi avessero detto che sarei andata in semifinale, avrei fatto un sorriso. Nel tennis tutto è possibile, devi credere in te stesso e tutto può succedere, ma arrivare tra le prime quattro è…wow!” ha detto alla platea dei giornalisti, stavolta numerosa. Ha raccontato di essere contatto costante con Kim Clijsters e di aver svolto una notevole preparazione invernale in Belgio. Non ha mai fatto menzione del fidanzato Robbe Ceyssens, i cui meriti – secondo la stessa Clijsters – sono un po' sottovalutati. Nonostante la giovane età (ha compiuto 22 anni a novembre), Elise sa destreggiarsi con disinvoltura tra le insidie dei media. Lo fa con tranquillità, ha capito che la popolarità è volubile, va e viene. E sa essere democristiana nelle risposte: quando le hanno domandato della Clijsters, non ha dimenticato di menzionare Justine Henin. Le due non andavano certo d'amore e d'accordo: in questo modo, ha evitato domande scomode. Anzi, ha potuto dire cosa avrebbe rubato a ciascuna delle due. “Direi la scivolata della Clijsters e il rovescio della Henin. Ok, lo tirava a una mano, ma era fantastico”. Il sogno belga può andare avanti

AUSTRALIAN OPEN DONNE – Quarti di Finale
Elise Mertens (BEL) b. Elina Svitolina (UCR) 6-4 6-0