Soltanto quattro mesi fa, Richard Krajicek era stato chiaro: non avrebbe neanche provato a ingaggiare Roger Federer per il torneo ATP di Rotterdam, di cui è direttore. “L'ingaggio di Roger ci costerebbe tutto il budget ed è un rischio – diceva – nel 2012 e nel 2013 ci è andata bene, ma nel 2016 si è infortunato e siamo rimasti senza top-10 in tabellone. A volte vale la pena correre il rischio, ma per stavolta abbiamo preferito contattare un buon numero di giocatori. Non ci siamo avvicinati a Federer: forse potremmo farlo per il 2019”. Frasi decise, senza appello. Per questo, la notizia trapelata nel tardo pomeriggio di giovedì ha sorpreso: King Roger parteciperà all'ABN AMRO World Tennis Tournament. Per Krajicek è stato come fare 6 al Superenalotto: difficile credere che Federer andrà a Rotterdam gratis, ma di sicuro non intascherà l'ingaggio che solitamente gli viene corrisposto. Per intenderci, cifre a sei zeri. “Siamo elettrizzati dal fatto che Roger abbia scelto di venire a Rotterdam all'ultimo minuto – ha detto Krajicek – dopo il suo fantastico risultato all'Australian Open è una notizia fantastica che abbia deciso di unirsi a noi. È il coronamento alla celebrazione della storia del nostro torneo”. Quella al via lunedì sarà la 45esima edizione del torneo di Rotterdam, già vinto da Federer nel 2005 e nel 2012. Non è uno dei suoi tornei fortunati: quella del 2018 sarà la sua nona partecipazione. Il suo bilancio attuale parla di 23 vittorie e 6 sconfitte. La sua ultima apparizione risale al 2013, quando si fece sorprendere da Julien Benneteau nei quarti.
ROTTERDAM MEGLIO DI DUBAI
“Rotterdam è un torneo speciale per me – ha detto Federer – ricordo quando ho giocato nel 1999, fu uno dei primi eventi in cui ho avuto la possibilità di giocare al massimo livello. È una bella sensazione aggiungersi alle celebrazioni per la 45esima edizione”. Ma perché Roger sarà a Rotterdam, torneo tutto sommato secondario? Semplice: gli basterà vincere tre partite, agguantando un posto in semifinale, per riprendersi il numero 1 ATP ai danni di Rafa Nadal. Dopo il grande successo in Australia, ci sono state mille speculazioni sull'argomento. Molti pensavano che avrebbe potuto provarci a Dubai, dove ha una casa e trascorre buona parte del suo tempo. Lo stesso Federer non aveva escluso l'opzione, spiegando che avrebbe preso una decisione in questi giorni. Con una mossa a sorpresa, ha scelto di puntare su Rotterdam. È una decisione intelligente: si gioca a due passi dalla Svizzera, senza complicazioni logistiche, e in condizioni tecniche perfette per il suo tennis. Sul cemento indoor, fatica pochissimo e può intascare punti importanti a basso costo (e sforzo). Inoltre avrà più tempo per preparare la trasferta americana di marzo, dove sarà chiamato a difendere ben 2.000 punti tra Indian Wells e Miami. Tenendo conto che la stagione su terra battuta è ancora un'incognita, i 500 punti in palio a Rotterdam possono essere importanti per lui, sia nell'immediato che nella “race” stagionale, che a fine anno decreterà il miglior giocatore del 2018. Come detto, gli basterà arrivare in semifinale perché l'attuale distacco da Nadal è di 155 punti. La semifinale a Rotterdam ne offre 180 (la finale 300, la vittoria 500).
LA MAIL DOPO L'AUSTRALIAN OPEN
Dovesse farcela, lo svizzero diventerebbe il più anziano numero 1 nella storia dell'ATP, polverizzando il primato di Andre Agassi. L'ex Kid di Las Vegas è stato al vertice per l'ultima volta nel 2003, quando aveva 33 anni. Proprio oggi, Federer compie 36 anni e 6 mesi. Lo svizzero già detiene il record di settimane in cima alla classifica (302), ma aveva abbandonato il numero 1 nell'ottobre 2012. Molti pensavano che sarebbe stato un addio. Invece, non appena il traguardo è diventato (di nuovo) possibile, Federer ha iniziato a pensarci seriamente. Evidentemente, ha ritenuto l'impegno a Rotterdam più semplice e meno impegnativo rispetto a Dubai. Per gli olandesi è un colpo straordinario: la presenza di Federer garantirà un'impennata alla vendita dei biglietti e farà crescere il valore commerciale del torneo. Federer si aggiunge a un campo di partecipazione già buono: oltre a lui, ci saranno Grigor Dimitrov, Alexander Zverev, David Goffin, Stan Wawrinka, Jo Wilfried Tsonga e Tomas Berdych. Avrebbe dovuto esserci Nick Kyrgios, sul quale gli organizzatori avevano puntato in sede di promozione. Ma con Federer hanno davvero risolto ogni problema. Intervenendo alla TV olandese, Krajicek ha svelato alcuni dettagli della trattativa lampo. “Il giorno dopo la finale dell'Australian Open ho ricevuto una mail dal management di Roger, in cui manifestavano la sua intenzione di giocare a Rotterdam. Avrebbe preso la decisione finale dopo tre giorni di allenamento nella settimana precedente al torneo: oggi si è sentito in perfetta forma e ha confermato la sua partecipazione”. A onor del vero, il parco giocatori di Rotterdam è più ostico rispetto a Dubai, ma evidentemente Roger ha preferito la comodità logistica a una presunta facilità tecnica per dare il primo assalto alla leadership mondiale. I suoi tifosi fremono, Krajicek si sfrega le mani, gli sponsor fanno i salti di gioia e il tennis si è assicurato una settimana in più con il suo principale ambasciatore. Gli unici a non essere contenti, probabilmente, saranno i suoi avversari. L'appuntamento è martedì o mercoledì, in sessione serale. Meglio di così….