Giornata da dimenticare per l’Italia nell’Ecuador Open: uno dopo l’altro vanno fuori al secondo turno Paolo Lorenzi, Stefano Travaglia e Alessandro Giannessi. Lottano tutti, ma nessuno riesce a raggiungere i quarti. Lorenzi: ha l’attenuante del cambio di condizioni dopo la trasferta in Giappone, ma uscirà dai top-50.Nel giorno in cui Quito ha perso il suo Re Victor Estrella Burgos, vincitore delle prime tre edizioni del torneo ma stavolta sconfitto al secondo turno da Gerald Melzer, in Ecuador piange anche l’Italia, che nell’arco di un pomeriggio ha perso gli ultimi tre giocatori in gara. Fra i 28 al via del primo torneo ATP dell’anno sulla terra battuta cinque erano azzurri (quasi il 20%), ma nessuno dei nostri è riuscito a guadagnarsi uno degli otto posti per i quarti di finale. La sconfitta più rumorosa è sicuramente quella di Paolo Lorenzi, quarta testa di serie, che nel torneo sudamericano difendeva la finale di dodici mesi fa. Dopo il bye al primo turno il 36enne toscano è caduto all’esordio battuto per 7-6 7-5 dallo spagnolo Roberto Carballes Baena, lo stesso che martedì aveva messo fine alla corsa di Federico Gaio. Sul Campo 1 del Club Jacarandà è stata un’autentica battaglia, di quelle che solitamente “Paolino” perde solo con gli avversari più forti di lui, specialmente sulla terra battuta. Invece ha prevalso a sorpresa il qualificato di Tenerife, che grazie ai 57 punti messi in cassaforte (arriva dalle qualificazioni) si è garantito il ritorno fra i primi 100 della classifica ATP. Per Lorenzi, oltre a un problema a un piede che gli ha suggerito il forfait dall’ATP 250 di Buenos Aires della prossima settimana, c’è anche l’attenuante del lungo viaggio sostenuto per raggiungere l’Ecuador dal Giappone – quasi 24 soltanto di aereo – e soprattutto il tanto difficile quanto repentino cambio di condizioni. Passare dal veloce indoor alla terra battuta è già complesso di per sé, e a Quito ci sono da aggiungerci i ben 2.850 metri di altitudine, che rendono duro l’adattamento prima fisico e poi tennistico, visto che specialmente nei primi giorni l’altura rende molto complicato controllare la palla. Una situazione che costerà a Lorenzi l’uscita dai primi 50 del ranking ATP, nei quali stazionava da 20 mesi.LA SOSPENSIONE TRADISCE GIANNESSI
In contemporanea con Lorenzi, sul vicino Campo 2 andava a caccia dei quarti di finale anche Stefano Travaglia, fermato dal cileno Nicolas Jarry, nipote di quel Jaime Fillol avversario dell’Italia nella storica finale di Coppa Davis del 1976. Il 26enne di Ascoli Piceno ha accarezzato il suo primo quarto in carriera a livello ATP per una buona ora e mezza, ma il successo è andato al sudamericano, passato per 4-6 7-6 6-3. Decisivo il tie-break del secondo set: dal 3-4 Jarry ha vinto tre punti di fila, e nel game d’apertura del terzo set ha strappato per la prima volta la battuta all’azzurro, solcando un divario che Travaglia non è più riuscito a recuperare. Mastica amaro anche Alessandro Giannessi, anche lui arrivato a un passo dai quarti. Dopo la sconfitta contro Gaio al turno decisivo delle qualificazioni, lo spezzino ha trovato un posto nel main draw come lucky loser, grazie al forfait di Tommy Robredo, e l’ha sfruttato a dovere battendo all’esordio il canadese Polansky. Ma al secondo round si è arreso per 7-6 4-6 7-5 al brasiliano Thiago Monteiro, dopo un’altra lunga battaglia. Il livescore dell’ATP dice che è durata 3 ore e 39 minuti, ma il tempo totale è gonfiato da un curioso episodio capitato nel terzo game del set decisivo. Nonostante fossero solo le 17 il Campo 2 è rimasto totalmente in ombra, e vista l’assenza dell’impianto di illuminazione l’oscurità ha obbligato il giudice di sedia a sospendere l’incontro e dirottarlo su un altro campo. Una situazione che non ha portato bene a Giannessi: il tennista ligure aveva vinto quattro dei cinque game prima della sosta, riuscendo a prendersi il secondo set, e sembrava aver spostato l’inerzia del match della sua parte. Tuttavia, nei primi due game del terzo ha mancato quattro palle-break e alla ripresa del gioco Monteiro non ha più concesso nulla, trovando il break decisivo nel dodicesimo gioco. La Gira Sudamericana degli azzurri proseguirà la prossima settimana a Buenos Aires, dove alla pattuglia italiana si aggregherà Fabio Fognini.
ATP 250 QUITO – Secondo turno
Roberto Carballes Baena (ESP) b. Paolo Lorenzi (ITA) 7-6 7-5
Nicolas Jarry (CIL) b. Stefano Travaglia (ITA) 4-6 7-6 6-3
Thiago Monteiro (BRA) b. Alessandro Giannessi (ITA) 7-6 4-6 7-5
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