Dopo le rimonte contro Bellucci e Sandgren, Fognini recupera un set anche ad Aljaz Bedene, domina la seconda parte dell'incontro e si regala la semifinale a Rio De Janeiro. I 180 punti conquistati gli garantiscono il ritorno fra i primi 20 del ranking ATP a oltre tre anni dall'ultima volta, e contro Fernando Verdasco non partirà battuto.Visto il bel tennis mostrato fra Australia e Giappone, i tifosi di Fabio Fognini attendevano impazienti l’arrivo dei tornei sudamericani, perché al di là della sua crescita sui campi rapidi la terra battuta resta comunque la superficie che dà al numero uno d’Italia le possibilità maggiori. Il ligure non si è fatto trovare pronto a Buenos Aires, dove è arrivato solo all’ultimo, ma si è riscattato in fretta al Rio Open, l’appuntamento più importante di tutta la “Gira”, perché mette in palio ben 500 punti. Era importante andare più avanti possibile e Fognini ci sta riuscendo, a modo suo, con tre rimonte in tre match, ennesima dimostrazione di come le cose semplici non facciano per lui. Ma se contro Thomaz Bellucci e Tennys Sandgren l’azzurro ha tirato davvero la corda, arrivando a un passo dall’eliminazione, contro Aljaz Bedene ha evitato grossi rischi, riorganizzando in fretta tennis e testa dopo un primo set gettato al vento malgrado una valanga di occasioni. Fognini ha mancato due palle del 5-1, ha servito invano sul 5-3, ha fallito un set-point sul 6-5 con un rovescio di poco lungo, e poi è partito malissimo nel tie-break, commettendo errori su errori e dando allo sloveno la spinta decisiva per chiudere 7 punti a 3 e sognare il settimo successo in meno di due settimane, dopo i quattro che l’hanno portato in finale a Buenos Aires e i due ottenuti in precedenza al Jockey Club Brasileiro. Ma Fabio è rimasto tranquillo, perché la chiave tecnica per vincere la partita la conosceva, l’aveva già usata contro Bedene sette volte su sette e l’ha mostrata anche nel primo set. Andava solamente trovata un po’ di continuità in più, arrivata fra secondo e terzo set.
CHANCE DI RACCOGLIERE PUNTI PREZIOSI
Di fatto, sul campo intitolato al grande “Guga” Kuerten c’è stata partita solamente fino a metà del secondo set: dal 3-2 per Bedene l’azzurro ha messo il turbo, finendo per vincere 10 degli ultimi 11 giochi, e chiudere per 6-7 6-3 6-1 dopo 2 ore e 34 minuti di gioco. Entrambi i set nascondono comunque qualche insidia, su tutte le otto palle-break cancellate dall’azzurro (quattro nel secondo e altrettante nel terzo), ma Fabio è sempre stato lucido a sufficienza per non fare scherzi, mentre Bedene si è perso fra errori e nervosismo, per qualche chiamata dei giudici di linea. Il 28enne di Lubiana ha discusso col giudice di sedia, ha fatto addirittura intervenire il supervisor perché a suo dire in un frangente Fognini avrebbe servito quando lui gli aveva chiesto di aspettare (ma non se ne sono accorti né Fabio né l’arbitro), ma ha finito solo per fare del male a sé stesso. Buon per Fognini, che con la semifinale si è garantito il sorpasso a Andy Murray nel ranking ATP, che significa ritorno fra i primi 20 del mondo indipendentemente dai risultati di Diego Schwartzman, in semifinale al Rio Open come l’azzurro. Se l’argentino farà meglio di lui, Fabio sarà n.20, altrimenti salirà alla 19esima posizione. Tuttavia, fra 20 e 19 non fa differenza, ciò che conta è essere di nuovo lì, a oltre tre anni dall’ultima volta e con l’obiettivo (e la possibilità) di fare ancora meglio, a partire dalla semifinale contro Fernando Verdasco, che a sorpresa ha fatto fuori in due rapidi set il campione uscente e grande favorito Dominic Thiem. I precedenti dicono 3-2 Spagna, ma per Fabio aver evitato l’austriaco è un’ottima notizia. Ora la possibilità va sfruttata, per prendersi altri punti importantissimi.

ATP 500 RIO DE JANEIRO – Quarti di finale
Diego Schwartzman (ARG) b. Gael Monfils (FRA) 6-3 6-4
Nicolas Jarry (CHL) b. Pablo Cuevas (URU) 7-5 6-3
Fabio Fognini (ITA) b. Aljaz Bedene (SLO) 6-7 6-3 6-1
Fernando Verdasco (ESP) b. Dominic Thiem (AUT) 6-4 6-0