A nove mesi e mezzo dalla sfortunata rottura del legamento crociato, Laura Siegemund torna nel circuito. I medici le hanno suggerito di ripartire dalla terra rossa, così la regina di Stoccarda, scesa al numero 72 WTA, ha scelto due tornei al Forte Village Resort. "Marzo sarà ancora un mese di allenamento, ma punto a tornare presto al top".Il calvario di Laura Siegemund è finito. A nove mesi e mezzo dalla rottura del legamento crociato del ginocchio destro, che l’ha costretta ad andare sotto i ferri, la tedesca riparte dall’Italia, da un torneo ITF da 25.000 dollari di montepremi a Santa Margherita di Pula (Sardegna), dove in questi giorni è scattata la prima delle due ormai classiche trance di tornei organizzati dal celebre Forte Village Resort. “È una sorta di prova – ha detto la tedesca, prima testa di serie del torneo – per capire a che punto sono del percorso di recupero. Ma sono felice di tornare finalmente a competere. Diciamo che il mese di marzo lo inserisco sotto la voce ‘allenamento’: l’unica cosa che conta è giocare qualche partita, senza badare troppo ai risultati”. Qualche giorno fa, in una chiacchierata che troverete sul numero di aprile di Il Tennis Italiano, il direttore dei tornei sardi Alessandro Porcu aveva ricordato con un certo orgoglio il passaggio dal Forte Village di una futura campionessa Slam come Jelena Ostapenko e di altri giocatori dal grande futuro come Stefanos Tsitsipas, e sarà felice di aggiungere la Siegemund all’elenco delle star. Le immagini del suo terribile infortunio sono ancora negli occhi degli appassionati: era impegnata nel secondo turno del torneo di Norimberga, contro Barbora Krejcikova. Nel secondo set, nel tentativo di giocare un diritto in recupero, è finita in “spaccata” e il legamento ha fatto crac. In lacrime, è stata portata fuori dal campo in barella, e qualche giorno dopo è andata sotto i ferri. È stata parecchio sfortunata: la rottura del crociato è un infortunio abbastanza comune fra i calciatori, molto meno per i tennisti, e ha richiesto parecchia attenzione, come l’obbligo – come spesso avviene per i problemi alle ginocchia – di ricominciare dalla terra battuta. “Sarei potuta andare a Indian Wells e Miami – ha aggiunto – ma i medici mi hanno raccomandato di ricominciare assolutamente dalla terra. Tuttavia non è un problema: è la mia superficie preferita, quindi renderà più semplici le cose anche per me, non solo per il mio ginocchio”.
LA SARDEGNA, CHARLESTON, LA FED CUP
Il ginocchio richiederà ancora degli esercizi di riabilitazione anche nei prossimi mesi, ma – dicono i medici – si tratta di un infortunio che solitamente non lascia conseguenze. Per la trentenne di Filderstadt, ora, l’unica priorità è ritrovare lo smalto del periodo dell’infortunio, quando stava giocando il miglior tennis della sua vita. Ad aprile era arrivata in semifinale a Charleston e poi aveva vinto a sorpresa il Premier di Stoccarda, dove abita. Era stata una piccola favola: nel giro di cinque giorni fece impazzire a suon di variazioni Kuznetsova, Pliskova, Halep e Mladenovic, conquistando la Porsche in palio per la vincitrice. Per rendere l’idea del periodo che stava attraversando basta guardare la classifica: malgrado nove mesi abbondanti di inattività è ancora numero 72 WTA, segno che buona parte dei punti li aveva raccolti fra marzo e maggio. In Sardegna la tedesca giocherà due tornei e poi volerà a Charleston, per provare a difendere la semifinale del 2017, quando batté Venus Williams, Safarova e Sevastova. “Chiaramente punto a ritrovare la mia forma migliore nel più breve tempo possibile – ha continuato – ma non voglio mettermi pressioni. Più aumenta lo stress, e più le cose diventano complicate”. Un suggerimento imparato grazie alla psicologia, una delle sue grandi passioni, che ha potuto coltivare nel periodo di stop, per esempio con delle letture su quali strategie attuare per tenere alla larga i pensieri negativi. “Sport a parte, la pausa è stata davvero positiva. Ma adesso non vedo l’ora di tornare nel circuito”. L’obiettivo è riprendersi il suo posto nelle prime 40 del mondo, e anche in nazionale. Il 21 e 22 aprile, proprio alla Porsche Arena della sua Stoccarda, la Germania sfiderà la Repubblica Ceca nella semifinale di Fed Cup, e il capitano Jens Gerlach spera di recuperarla. “Tutte le giocatrici disponibili – ha detto – sono in lizza per un posto, e Laura è sicuramente una di quelle. Spero possa ritrovare subito un buon livello”. È vero che Kerber e Goerges le sono superiori, ma nessuno ha dimenticato come giocò dodici mesi fa proprio su quel campo.