Nel giorno della sua peggior partita, Roger Federer centra la vittoria che certifica il suo miglior inizio di stagione. Nel 2006 vinse 92 partite, intascando le prime 16. Superando Borna Coric, e raggiungendo la finale a Indian Wells (l'ottava), ha raccolto la 17esima vittoria in stagione… ma che fatica! L'accanita resistenza del croato, unita al fastidio di dover giocare alle 11 del mattino, ha reso molto complicato un match che sulla carta sembrava poco più che routine. Sotto gli occhi di Rod Laver e Pete Sampras, ha avuto bisogno di due ore e ventuno minuti. La sorpresa è che Roger è partito male e non ha continuato troppo meglio. Da grande campione, tuttavia, non ha rinunciato a giocarsela fino alla fine, trovando sentieri alternativi – anche più faticosi – per intascare il successo. Coric è stato bravissimo, giocando con impressionante profondità e mettendo in crisi Federer soprattutto dal lato del rovescio. Inoltre non si è scoraggiato quando la partita ha preso una brutta piega, anche se gli ha tremato un po' il braccio al momento di chiudere. Il 5-7 6-4 6-4 finale racconta che il croato è stato avanti 4-2 sia nel secondo che nel terzo set, ma ha finito col perdere gli ultimi quattro game. Dovrà lavorare su questo, perché il resto del suo tennis sembra decisamente a punto, e non è un caso che tale rendimento arrivi dopo che ha preso dimora a Bordighera, presso l'accademia di Riccardo Piatti. A parte il secondo set contro Delbonis (rinviato per la pioggia del giorno prima), Federer aveva sempre giocato di sera, o al massimo nel tardo pomeriggio. Sotto la luce di mezzogiorno, la palla rimbalza di più ed è meno controllabile. Lo svizzero ne ha patito le conseguenze, commettendo parecchi errori gratuiti, sfociati in un break incassato all'undicesimo game.
PASTA ALLE 9 DEL MATTINO
Coric martellava bene col rovescio e insisteva anche col dritto, colpo da cui ha ottenuto un buon numero di vincenti ma che poi lo ha un po' abbandonato sul più bello. Un altro dritto vincente gli dava un break in apertura di secondo, ma quando il match sembrava in dirittura d'arrivo sono subentrati i nervi. Federer lo ha capito e ha ridotto il numero degli errori gratuiti. Senza avere la solita brillantezza, così come poca sicurezza nello scendere a rete, ha preferito edificare la vittoria partendo dalle basi. Un dritto lungo di Coric spediva il match al terzo, eppure il croato prendeva nuovamente un break di vantaggio, peraltro per ben due volte. C'erano ragioni tecniche precise: Federer soffre la solidità estrema del miglior Djokovic. Pur non arrivando a quei livelli, il croato ha cercato di proporre lo stesso tipo di gioco, fatto di tante rincorse, notevole profondità e buone soluzioni con il colpo più naturale (il rovescio). Ma anche stavolta, dal 4-2, si è disunito e ha lasciato strada a Federer, sigillando il match con un dritto in corridoio. Contro Juan Martin Del Potro giocherà la 147esima finale della sua strabiliante carriera. Scenderà in campo non prima delle 13, orario più tradizionale rispetto a quello di oggi. L'ultima volta che aveva giocato un match così presto al mattino risaliva al 2006. “In effetti mi sono appena svegliato, poi ho mangiato un piatto di pasta alle 9.15 – ha detto Federer – era delizioso. Più in generale, ho dovuto combattere per tenere la palla in campo, mentre Borna è stato implacabile con colpi pesanti e profondi”. Alla fine, l'ha sfangata anche stavolta. Ma attenzione a Coric, soprattutto per la stagione sul rosso. Intanto lunedì salirà al numero 36 ATP: c'è da scommettere che salirà in fretta.
ATP MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Semifinali
Roger Federer (SUI) b. Borna Coric (CRO) 5-7 6-4 6-4
Juan Martin Del Potro (ARG) b. Milos Raonic (CAN) 6-2 6-3