Il match di Brisbane ha cambiato qualcosa nella testa di Alexander Zverev. Lo scorso anno, quando ha affrontato Nick Kyrgios a Indian Wells e Miami, sembrava inferiore di testa ancor prima che di braccio. Poi è successo che lo ha battuto a Montreal e si è ripetuto un paio di mesi fa in Coppa Davis, in trasferta, dando gloria alla sua Germania. Nella notte di Miami, Sascha ha mostrato il tennista che vorrebbe essere, e che tutti gli chiedono di essere. C'erano tutte le premesse affinché fosse un match sentito, combattuto, teso. Invece Zverev ha rifilato un doppio 6-4 all'australiano, riportando in parità (3-3) il bilancio negli scontri diretti. Zverev ha intascato il 76% dei punti con la prima palla e nel secondo set è stato inavvicinabile al servizio. “È sempre divertente affrontare Kyrgios – ha detto – entrambi amiamo questo tipo di palcoscenico e penso che oggi la folla si sia divertita. Io sono molto contento di come ho giocato, e spero di continuare a farlo nei prossimi turni”. Il suo prossimo avversario sarà l'arrazzato Borna Coric, che peraltro lo ha battuto due volte su due. L'ultimo match risale allo scorso Us Open, e fu una sconfitta molto dolorosa per il tedesco. “Borna è migliorato molto, è arrivato in semifinale a Indian Wells. Spero che sia un altro match divertente”. Ogni match racconta una storia diversa, ma fino a oggi il miglior tennis del Miami Open lo ha espresso Zverev, impeccabile contro Daniil Medvedev e perfetto nel secondo e nel terzo set contro David Ferrer. Lo stato di grazia è proseguito nei primi 20 minuti contro Zverev, in cui è piombato rapidamente sul 5-1. L'australiano (semifinalista nel 2016 e nel 2017) non si è arreso, ha raccolto tre giochi consecutivi ma Zverev ha evitato complicazioni.
I SEGNALI DI SASCHA
Nel secondo, gli è bastato un break al quinto game per centrare un posto nei quarti. Se fatica – e molto – negli Slam, “Sascha” è implacabile nei Masters 1000. Lo scorso anno ne ha vinti un paio (Roma e Montreal), ed è in questi tornei che ha costruito una splendente classifica al numero 5 ATP. Quella tra Zverev e Kyrgios è una rivalità dalle interessanti potenzialità, ma molto dipende dall'australiano. Dolorante alla schiena, sul 5-2 nel primo set ha chiamato il fisioterapista, salvo poi non farsi trattare. Il noto giornalista americano Steve Tignor lo definisce “prevedibilmente imprevedibile”. Questa definizione rappresenta il suo più grande limite: per diventare un top player in pianta stabile, diciamo da top-5, l'australiano deve garantire un rendimento minimo standard, magari prendendo spunto da Zverev. Se togliamo il (grosso) problema negli Slam, che però è di natura soprattutto mentale, il tedesco gioca un tennis tanto prevedibile quanto efficace. Stavolta ha espresso al meglio quello che ci si attende da lui. Grandi botte, ottimo timing, costante ricerca degli angoli. Le rotazioni di Kyrgios non hanno messo in difficoltà le sue botte piatte: quando Nick ha iniziato a borbottare tra sé e sé, si è capito che il match era finito. Il 2018 non è iniziato benissimo per Sascha, ma stanno arrivando segnali importanti. E poi è motivato dalla presenza in tribuna del suo super-fan Felix, un ragazzino di sette anni che lo segue in ogni partita e che ha avuto la possibilità di palleggiare con lui, nonché avere in omaggio alcuni gadget. Spesso sono i dettagli a fare la differenza.