Hanno stile, personalità e percorsi tecnici e di vita ben diversi, ma sono destinate a guidare il tennis italiano al femminile nei prossimi 3-4 anni, a meno che da dietro non emerga qualche nome all'altezza (Deborah Chiesa?). Le carriere di Sara Errani e Camila Giorgi tornano a incrociarsi al WTA di Charleston, torneo Premier che si gioca sull'affascinante terra verde, molto utilizzata in Nord America. Non accadeva dal torneo di Washington, lo scorso agosto, che le due figurassero nello stesso tabellone: si erano poi incrociate a Melbourne e Miami, ma la Errani era inciampata nelle qualificazioni senza accedere al main draw (dove invece era impegnata la Giorgi). L'italoargentina conosce piuttosto bene la terra verde, avendoci vinto un torneo ITF nel 2012, a Dothan, Alabama. La Errani, si sa, si esalta appena sente il mattone tritato sotto i piedi, poco importa il colore. La prima a scendere in campo è stata la Giorgi, reduce da un tribolato avvio di stagione: dopo le ottime prestazioni a Sydney (dove aveva vinto sei partite, partendo dalle qualificazioni) si era un po' fermata, anche per problemi fisici. L'abbiamo rivista a Miami (subito KO con la Vekic), mentre in South Carolina è parsa in discreta condizione contro la pedalatrice Silvia Soler Espinosa. È finita 6-1 6-4 e si sono visti i consueti vizi e virtù di Camila: ottima nel primo set, un po' incerta nel secondo. Va detto che l'avversaria, pur rodata dalle qualificazioni, non era di primissimo piano. La Soler Espinosa adotta un tennis regolare senza però essere supportata da due gambe particolarmente veloci. Non ha un colpo killer e nemmeno una mano troppo sensibile. La sua palla non dà fastidio alla Giorgi, che poteva soltanto complicarsi la vita da sola. In effetti ha avuto qualche incertezza nel secondo set, quando è scivolata in qualche doppio fallo di troppo e alcuni errori di misura. Niente di davvero preoccupante, giacché la differenza era notevole.
NELLA "RACE" È AVANTI LA ERRANI
Un buon match, nel brutto campo intitolato ad Althea Gibson. Va bene dare spazio agli sponsor (il bel campo centrale di Charleston è intitolato al title sponsor Volvo), ma la prima giocatrice di colore a vincere un torneo del Grande Slam, figlia del South Carolina, meritava qualcosa di meglio che un campo con tribune provvisorie e con un ponte autostradale a vista. La Giorgi non si è fatta distrarre dal contesto e approda al secondo turno: ad attenderla c'è l'arcigna Daria Gavrilova, semifinalista a Roma qualche anno fa. Sarà il terzo scontro diretto di una rivalità che attualmente è 1-1. A Eastbourne 2015 vinse l'australiana, mentre a Cincinnati 2017 c'è stata la rivincita di Camila. Entrambi i match si sono chiusi in tre set. La terra verde sembra più adatta all'australiana (russa di nascita), ma una Giorgi in palla sa essere competitiva un po' dappertutto. Sarà il terzo scontro diretto anche tra Sara Errani e “Genie” Bouchard. Entrambe ex finaliste Slam, entrambe ex top-5 WTA, si sfideranno nel terzo match sul campo centrale, anzi, sul “Volvo Car Stadium”. I precedenti dicono 1-1 ma sono piuttosto datati. Il momento di forma farebbe preferire la Errani, ma la canadese è imprevedibile. Vedremo. Così come vedremo l'evolversi della sfida a distanza tra Errani e Giorgi. In questo momento è avanti l'italoargentina (n.64 WTA contro n.95), ma la "Porsche Race to Singapore", la classifica che tiene conto dei soli risultati del 2018, vede avanti la Errani, 46esima (mentre la Giorgi è al numero 60). Adesso arriva una fase della stagione teoricamente favorevole a Sara, poi però erba e cemento americano potrebbero dare una mano a Camila. Essendo molto forte il contrasto di stili, la sfida (a distanza) è affascinante. La speranza è che sia un testa a testa a livelli più alti possibili.
WTA CHARLESTON – Primo Turno
Camila Giorgi (ITA) b. Silvia Soler Espinosa (SPA) 6-1 6-4
Sara Errani (ITA) vs. Eugenie Bouchard (CAN)