17 anni, migliore argentino nella sua categoria d'età, Santiago Bramajo vorrebbe provarci col tennis ma non può permettersi di viaggiare. Ha chiesto aiuto via Twitter, ricevendo solidarietà ma poca concretezza. “Se non trovo chi mi aiuta, è finita”. Giocherà alcuni Futures in Argentina grazie ai proventi della vendita… di polli.

Ai tempi della parità tra peso e dollaro, i baby tennisti argentini potevano viaggiare in tutto il mondo. E così succedeva che David Nalbandian vincesse lo Us Open Junior 1998 (in finale su Roger Federer) mentre il suo amico Guillermo Coria lo salutava dall'alto, sbracciandosi dall'ultima fila del vecchio Louis Armstrong, affacciato sul Grandstand. Tanto si sarebbe preso la rivincita 6 mesi dopo, in finale al Roland Garros, prima che l'amicizia finisse e tra i due nascesse una forte antipatia. Ma la trovata dell'ex presidente Carlos Menem resse per un decennio, giusto gli anni 90. Con la crisi del 2001 e la successiva svalutazione del peso, furono gli investitori privati a dare una mano ai giocatori. Prendete Juan Monaco: trovò un finanziatore che gli pagò tutto in cambio dell'80% dei futuri guadagni, che poi sarebbe diventato il 20% una volta saldato il debito. Come lui, tanti altri hanno potuto intraprendere la carriera grazie a questa formula. In un paese che ciclicamente piomba in crisi, oggi è un momento delicato. Il Berlusconi d'Argentina, Mauricio Macri (arrivato al governo dopo essere transitato dalla presidenza del Boca Juniors, una delle più popolari squadre di calcio), non ispira troppa fiducia e così gli investitori – ammesso che ci siano – non sono più generosi come un tempo. D'altra parte, il peso è ai minimi storici: per arrivare a 1 euro, ce ne vogliono quasi 24. E allora capita di gironzolare su Twitter e leggere il messaggio disperato di un ragazzo che potrebbe essere il nuovo Nalbandian, il nuovo Coria, il nuovo Monaco. Ma c'è il rischio che non lo possa dimostrare. Qualche giorno fa, Santiago Bramajo ha avuto il coraggio di chiedere aiuto per tenere vivo il suo sogno.

"Ciao, mi chiamo Santiago Bramajo, ho 17 anni e vorrei arrivare ad essere qualcuno nel tennis. Nel 2017 sono stato il numero 1 nella classifica nazionale e ho ottenuto il mio primo punto ATP. Adesso ho bisogno di viaggiare per il mondo per raccogliere altri punti. CERCO SPONSOR, qualsiasi aiuto è utile, per favore, diffondete, grazie!!!"

"MI VERGOGNAVO, MA NON C'ERANO ALTERNATIVE"
Non è la prima volta che una persona legata al mondo del tennis tenta la via del crowfunding: la prima fu la colombiana Karen Castiblanco (non le andò bene: è stata costretta al ritiro e oggi fa l'allenatrice), l'ultima è Tornado Black, che invece ha potuto finanziarsi un intervento chirurgico e tra qualche mese tornerà a giocare. In mezzo tentativi di vario genere, alcuni sensati (Garanganga, Hofmanova), altri un po' forzati. Il caso di Bramajo colpisce perché il sogno di giocare a tennis potrebbe essergli precluso ancora prima di cominciare. E allora ha deciso di provarle tutte, tuffandosi nell'oceano di Twitter. Nonostante abbia poco più di 1.000 followers, la sua richiesta di aiuto è diventata virale, raccogliendo oltre 12.000 like e circa 18.500 retweet, facendo il giro del mondo e arrivando anche a personaggi famosi. Tra loro anche Diego Schwartzman, attuale numero 15 ATP che sa cosa significa lottare con la carenza di risorse. Sono ormai storia i braccialetti venduti dalla madre per raccogliere qualche peso, o i pernottamenti nei luoghi più improbabili. D'altra parte, è cresciuto in un periodo in cui la moneta argentina era già in fase di (forte) svalutazione. Un po' come Bramajo, a cui ha inviato un grosso in bocca al lupo via Twitter. Non è dato sapere se in privato si sia spinto oltre. Il ragazzo di Lujàn (70 km a nord ovest di Buenos Aires), 17 anni compiuti lo scorso novembre, avrebbe voluto evitare di ricorrere a Twitter. “Anche perché mio padre aveva cercato qualcuno che potesse aiutarmi, ma nessuno voleva tirare fuori soldi – ha detto Bramajo, fanatico di Lionel Messi – adesso è sempre più complicato viaggiare, e in Argentina non ci sono molti tornei. I miei genitori non hanno la possibilità di aiutarmi e, anche se mi vergognavo un po', ho pensato di pubblicare questo post. Se Dio vorrà, lo leggeranno in molti. Se avrò fortuna, potrei ottenere qualcosa”. Alcuni potenziali partner lo hanno contattato per conoscere a fondo il suo caso (e le sue reali capacità: legittimo), ma per adesso il denaro salvifico non è ancora arrivato. “Molti si sono fatti vivi, un ragazzo si è offerto di regalarmi delle corde per la racchetta, però di sponsor reali non ne sono arrivati”. Lo scorso anno, Bramajo è stato a lungo il miglior tennista argentino nella sua categoria d'età, salvo poi perdere la leadership perché si è lanciato nel professionismo, raccogliendo il suo primo punto al Futures di San Juan (stessa città dell'imminente Argentina-Cile di Coppa Davis). Un po' poco per conoscere il suo reale valore, anche perché non si è mai misurato nel circuito ITF giovanile. Difficile capire se siamo di fronte a un potenziale buon professionista, oppure se c'è un po' di accanimento nella sua testardaggine.

VENDITA POLLI
“Da quando ho compiuto 15 anni mi dedico esclusivamente al tennis – racconta – faccio una dieta, non esco, mi alleno tutti i giorni. Ho smesso di andare a scuola. L'anno scorso il mio maestro mi ha dato una mano, ma adesso è impossibile. L'idea è continuare a lottare e vedere cosa succede. Il mio obiettivo è raggiungere i top-100 ATP. La mia situazione economica non è la migliore, ma la testa è al top. Sono focalizzato al 1000%”. Da baby-impiegato del tennis, trascorre otto ore al giorno sul campo. La passione è nata quando aveva 6 anni ed è transitata dal padel, sport super-popolare in Argentina (e che sta conoscendo un boom importante anche in Italia). Accompagnò suo nonno, ma l'amore è sbocciato per il campo più grande, libero da vetri e ferri. Da allora, fa base fissa presso il Lujàn Tenis Club. Ben presto, tuttavia, si è reso conto di quanto sia costoso. Suo padre fa l'operaio in fabbrica, mentre la madre è una casalinga che cerca di dare una mano preparando pizze fatte in casa (insieme alla nonna di Santiago), che poi vende ai vicini nel tentativo di racimolare qualche soldo extra. Volendo credere a Bramajo, c'è una forte unità d'intenti. “Appena ho tempo libero dagli allenamenti, do una mano in casa. Fanno qualsiasi tipo di rinuncia per darmi una mano. Stiamo anche facendo una colletta insieme al mio maestro Matias Silvano”. Il futuro immediato prevede una trasferta di tre settimane nella zona di Cordoba, dove da metà maggio si giocheranno i primi tre Futures dell'anno in Argentina (Villa del Dique, Villa Maria e Cordoba): a suo dire, per sostenere ogni spesa avrà bisogno di 25-30.000 pesos (1.000-1.200 euro) “ed è la soluzione più economica”. Ma non gli basta. Anzi, non può bastare. Insieme alla famiglia, hanno venduto un po' di polli. Avete letto bene, hanno venduto polli. “Abbiamo raccolto 10.000 pesos, che non è male, ma è sufficiente soltanto per una delle tre settimane… “. Per quanto sembri strano per un aspirante professionista, non è mai uscito dall'Argentina. “All'estero ci sono molti più tornei, Futures ogni settimana. Dall'Argentina partono solo quelli che hanno risorse. Io devo sfruttare le poche occasioni che ho a disposizione, come ad esempio quella di Cordoba”. Santiago conosce bene le rotte del tennis: adesso vorrebbe essere in Tunisia, o magari in Turchia, dove si svolgono decine e decine di Futures che permettono di accumulare esperienza e punti ATP. I soldi no, quelli no. E allora ha un bisogno disperato di uno sponsor che creda in lui. Se non arriverà, la sua carriera rischia di concludersi ancora prima di iniziare. “Se non trovo risorse, è finita. Alla mia età non posso permettermi di perdere tempo Mi alleno, mi alleno, ma non gioco mai. Sto perdendo tempo prezioso”. Quello non glielo restituirà nessuno.