Interessante servizio realizzato da France TV: pur senza particolari rivelazioni (tranne un episodio di 15 anni fa con protagonista Olivier Mutis), spiega con chiarezza la dinamica del match fixing nei tornei minori, dove bastano offerte di 1.000-2.000 euro per far cadere in tentazione i giocatori.

L'inchiesta è stata trasmessa domenica pomeriggio durante “Stade 2”, nota trasmissione della TV di stato francese, in onda su France 2. L'argomento è scottante, di quelli che ciclicamente tornano in voga: i match truccati. I giornalisti Thierry Vildary e Inès Lagdiri hanno raccolto le testimonianze di alcuni giocatori ed ex giocatori sulle dinamiche che portano alla compravendita dei match, soprattutto nel circuito minore. Tutti hanno chiesto di restare anonimi, tranne uno: Olivier Mutis è stavo un buon giocatore, ma non come avrebbe sperato quando ha vinto la prova junior di Wimbledon nel 1995. Molti lo ricordano per aver battuto Andy Roddick al Roland Garros 2004, e poco altro. Qualcuno gli aveva offerto soldi in cambio di un risultato combinato, ma lui ha rifiutato. Il filmato dura poco meno di 10 minuti e – chiariamo subito – non offre particolari rivelazioni. Semmai, fa capire ai meno esperti come si sviluppano certe dinamiche e quanto sia enorme il divario in termini di guadagno tra i top-100 ATP (quelli che giocano gli Slam e i Masters 1000) e la moltitudine di giocatori impantanata nei tornei minori. Con guadagni ridotti all'osso, perdere un set o una partita in cambio di soldi è una pratica sempre più diffusa, specie dopo l'avvento dei social network e i siti di scommesse online, i quali permettono di puntare anche sul punteggio esatto di una partita. In Francia esiste un ente, simile alla nostra AAMS, che vigila sulla correttezza di questa operazioni. Si chiama ARJEL, acronimo di “Autorité de régulation des jeux en ligne”. Nell'inchiesta di France TV, ha parlato il coordinatore Corentin Segalen: “Capita di guadagnare 800 euro al mese, e quando te ne offrono 2.000 per perdere… “.

1.000 EURO PER PERDERE UN SET
In Francia, la legge vieta le scommesse per i tornei Challenger e Futures. Poco male: i siti di scommesse online varcano agevolmente i confini. Nel filmato compare la testimonianza di un giocatore che si è ritirato da poco, con un passato intorno al numero 1.000 ATP. Racconta di conoscere un uomo che si fa chiamare “Maestro”. Quest'ultimo fa parte di una rete internazionale che mette a disposizione piccole somme, ma su larga scala. E aggiustare le partite è facilissimo: “Sappiamo benissimo come fare a tirare fuori di 20 centimetri. E state certi che non se ne accorge nessuno”. Parla anche un altro giocatore, anche lui francese. Si tratta di una giovane speranza, ancora in attività. Alla vigilia del primo turno del torneo Futures di Mulhouse, giocato lo scorso settembre, è stato contattato via Facebook: gli è stato chiesto di perdere il primo set per 6-0 in cambio di 1.000 euro. Non ha risposto e ha immediatamente avvisato il suo allenatore. Per evitare guai, hanno informato il giudice arbitro. Non contento, lo scommettitore l'ha cercato nuovamente prima del torneo di Nevers, offrendogli sempre 1.000 euro “pagabili in contanti o tramite versamento” in cambio del risultato esatto di un set. Inutile dire che azzeccare il punteggio esatto di un set paghi parecchio, da 10 a 20 volte la posta messa in palio. Stavolta è filato tutto liscio: le indagini hanno portato all'arresto di un giovane di 20 anni a Oberschaeffolsheim, nei pressi di Strasburgo. La gendarmeria lo ha rapidamente individuato e lui ha ammesso di aver tentato per due volte a corrompere un giovane tennista francese. L'indagine è durata sei mesi e presto ci sarà il giudizio. Sembra che il ragazzo abbia una “semplice” dipendenza da gioco e non sia collegato a una rete criminale. Per i più curiosi, non è troppo difficile risalire alla probabile identità del tennista contattato: soltanto sei giocatori hanno partecipato sia al torneo di Mulhouse che a quello di Nevers: Dan Added, Gregoire Barrere, Tristan Lamasine, Constant Lestienne, Maxime Tchoutakian e Maxence Beauge. Visto che nel servizio si parla di "giovane" giocatore francese, gli unici ad avere meno di 20 anni sono Added (classe 1999) e Beauge (2000). Ed entrambi hanno un profilo su Facebook.

IL TENTATIVO DI CORRUZIONE A MUTIS
Il ventenne scommetteva su siti stranieri: il tedesco Bet3000 e 1XBet, la cui sede è fissata a Curacao, paradiso fiscale al largo del Venezuela. Qualcuno sostiene che quest'ultimo sito sia collegato ad attività poco chiare. La stessa ARJEL lo ha qualificato come “particolarmente aggressivo” sul mercato: nelle pubblicità, si "vanta" del suo status di sito illegale. Come detto, l'inchiesta di France TV non ha fatto rivelazioni clamorose e nemmeno spiattellato nomi e cognomi, se non quello di Olivier Mutis. Nel 2003, classificato al numero 75 ATP, giocava il torneo di Stoccarda e il suo avversario si chiamava… Nikolay Davydenko. Proprio lui, quello da cui è partito il tutto per il famoso match di Sopot 2007, contro Martin Vassallo Arguello (va detto che l'indagine, peraltro molto aggressiva, non ha fatto emergere nulla nei suoi confronti). “Prima di giocare, un uomo è venuto a offrirmi 15.000 euro per perdere in due set – racconta Mutis – ma vincendo due match avrei intascato più soldi”. Secondo i suoi racconti, l'offerta l'ha turbato al punto da non farlo rendere al meglio. Finì 6-0 7-6 per Davydenko: “Era già più forte di me, non capisco perché mi abbiano avvicinato”. Qualche anno dopo, probabilmente, si sarà fatto qualche domanda. Ma le indagini della neonata TIU non gli hanno fornito risposte concrete.