Le parole del serbo dopo la storica vittoria ottenuta ai danni di Casper Ruud nell’ultimo atto dello Slam parigino
Novak Djokovic ha scritto una nuova pagina della storia del tennis, battendo con lo score di 7-6(1) 6-3 7-5 Casper Ruud nell’ultimo atto del Roland Garros. Un successo che è valso al serbo la vetta del ranking mondiale e il titolo Slam numero 23. “Non voglio dire di essere il più grande perché, come ho detto precedentemente, sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti di tutti i grandi campioni delle diverse ere del nostro sport, epoche in cui si giocava in modo diverso rispetto ad oggi – ha detto il serbo in conferenza stampa -. Ogni grande campione della propria generazione ha lasciato un’eredità e ha segnato il percorso per permetterci di giocare a questi livelli. Ovviamente ho un’enorme fiducia in me stesso, in quello che faccio e in chi sono e questo trofeo è un’altra conferma della qualità del tennis di cui sono capace. Prima di arrivare al Roland Garros, non stavo giocando bene sulla terra. Ma appena giunto a Parigi, mi sono sentito diverso, avevo sensazioni positive. Sentivo di avere una chance, ottime chance contro chiunque giocando al meglio dei cinque set. So che i giocatori sentono una gran pressione quando giocano contro di me negli Slam ed è esattamente ciò che voglio. È una buona cosa avere questo vantaggio mentale. Ma anch’io ho grandi emozioni, pressione e grandi aspettative. Ora mi sento estremamente grato e orgoglioso. Mi sento così fortunato nel condividere tutto questo con la mia famiglia, i miei bambini, mia moglie, i miei genitori e tutti coloro che mi hanno supportato in questo viaggio“.
Nole ha sottolineato: “Mi sono sempre paragonato a Federer e Nadal in tutti questi anni, perché sono stati i miei più grandi rivali in carriera. L’ho detto più volte in passato, per ogni successo che ho avuto, loro vi hanno contribuito proprio grazie a questa rivalità. Non si contano le ore in cui io e il mio team abbiamo riflettuto su come batterli nei più grandi tornei. Loro due hanno occupato il mio pensiero negli ultimi 15 anni e oltre. Ovviamente dal punto di vista professionale. Quindi è fantastico essere davanti a loro negli Slam, insieme a Rafa ma, nello stesso tempo, ognuno scrive la propria storia. Ognuno realizza un viaggio unico. Certamente, avere noi tre e Andy, di cui non possiamo scordarci, negli ultimi 20 anni, fa sì che sia un’epoca d’oro nel tennis maschile. Sono davvero grato di far parte di questo gruppo“.
Tanta ammirazione e rispetto per il suo avversario, Casper Ruud: “Lui e la sua famiglia sono persone davvero deliziose. Molto rispettose, umili e Casper è uno dei tennisti che lavorano più duramente. Merita il suo successo. È uno dei giocatori più solidi degli ultimi cinque anni. È una sfortuna per lui aver perso la terza finale Slam, ma sono sicuro che non sarà l’ultima. Ma non è facile. Ogni Slam è come una nuova montagna da scalare dall’inizio perché gli Slam sono i tornei che ogni tennista sogna di giocare da quando sono giovani, per questo sono tutti estremamente motivati nel produrre in campo il loro miglio tennis. Ruud ha certamente le qualità per vincere uno Major, ci è molto vicino“.